Il blog de Yohandry rivela che lo
"sciopero della fame",
che i media stanno gonfiando da alcuni giorni, si organizzò ad un pranzo
tra il Capo dell'Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a Cuba, John
Patrick Caufield, e Martha Beatriz Roque, lo scorso
5 settembre.
Sull'uso degli scioperi della fame come materia prima per la guerra
mediatica contro paesi come Cuba e Venezuela, già abbiamo scritto una
volta ne
La pupila insomne: "Così
si é
degradato quello che cominciò con l'essere, molti anni fa - nelle mani
dei nazionalisti irlandesi -, un'arma di lotta contro la dominazione
britannica.
Da lì la prese il leader comunista cubano Julio Antonio Mella nel suo
scontro con la dittatura filo-americana di Gerardo Machado.
Mella, di madre irlandese, aveva preso come esempio il sindaco della
città sud irlandese di Cork".
Ciò che fu uno strumento anticolonialista è diventato, grazie ai mezzi
di comunicazione, una strategia per rivendicazioni personali in cambio
dell'offerta di uno spettacolo, e tra l'altro danneggiare l'immagine di
governi che non sono di gradimento dei dominatori di questo mondo.
Tuttavia, in questi giorni avvengono nel mondo diversi scioperi della
fame che rivendicano il senso di ribellione popolare con cui in origine
sono nati:
1.
Nuova Delhi, 12 set (Prensa Latina) Decine di attivisti del Movimento
Popolare contro l'Energia Nucleare (Pmane) sono in sciopero della fame
contro una centrale elettronucleare, nel Sud dell'India, che considerano
carente di condizioni per il sicuro funzionamento.
Lunedì gli eventi hanno avuto una svolta violenta quando la polizia ha
caricato, con manganelli e gas lacrimogeni, gli attivisti del Pmane,
un'azione che ha lasciato un morto e decine di feriti e, secondo
le forze di sicurezza, più di un migliaio di prigionieri.
2.
Asuncion, 14 set (Prensa Latina) Un gruppo di contadini paraguaiani che
reclamano la terra per vivere e lavorare, compiono una settimana di
sciopero della fame nel dipartimento Misiones, a sud della capitale.
3.
Santiago del Cile, 14 settembre (Prensa Latina) Rappresentanti della
comunità mapuche nella capitale hanno richiesto al governo la
liberazione dei cinque indigeni prigionieri nel carcere di Angol, nell'Araucanía
cilena, che ora compiono 19 giorni in sciopero della fame.
In tutti questi casi l'oggetto della protesta colpisce migliaia di
persone, ma a porre la frase "sciopero della fame" nella ricerca di
Google News ci sono uno o due comunicati stampa per ciascuno di essi e,
tuttavia, si mette in evidenza una copertura
di 468 risultati centrati sulla signora di nome Martha Beatriz Roque,
che secondo la cosiddetta grande stampa fa uno sciopero della fame a
Cuba per chiedere la liberazione dalla prigione di una sola persona di
cui mai, tali media, avevano sentito parlare.
È interessante notare che, Martha Beatriz Roque Cabello non solo gode di
popolarità tra i grandi media della comunicazione che ignorano i
contadini del Paraguay , gli aborigeni del Cile e gli attivisti
antinucleari indiani, ella appare 124 volte!
nei cablo segreti del Dipartimento di Stato pubblicati da Wikileaks.
In particolare, due di questi cablo segreti possono aiutarci a capire il
perché di queste coincidenze.
In uno c'è la
richiesta di 5000 dollari con destinazione una cosiddetta "Agenda di
Transizione", con i dati di Martha Beatriz Roque ed altre due persone,
di cui pure parla la stampa internazionale, riguardo lo "sciopero
della fame" di Roque: Elizardo Sanchez
e Vladimiro Roca; in un altro la Roque scrive a quel promotore dei
diritti umani che è George W.
Bush - che lei considera che "la storia lo porterà sul podio dei
premiati", ma che ora è richiesto come un criminale di guerra in varie
parti del mondo -: "... abbiamo bisogno di risorse, e nonostante tutto
il sostegno economico che ci ha dato il suo paese
l'opposizione non ha avuto un accesso, totalmente positivo, ad esse".
Anche
se non è il denaro che manca a Roque.
La stampa cubana ha pubblicato prove del denaro ricevuto da lei da
gruppi
terroristici
con sede a Miami e sono circolate su Internet le
ricevute di pagamento
firmate, tra gli altri, da Martha Beatriz Roque a nome di "Aiuto
ispanico-cubano".
E' difficile credere che qualcuno con tanto interesse per il
denaro abbia una vocazione autodistruttiva, perché nel regno dei cieli,
già si sa, che sarà più difficile entrare a coloro che hanno molto del
vile metallo - o il verde biglietto - che ad un cammello passare
per la cruna di un ago.
Tuttavia, i grandi media sono giunti a divulgare, senza il minimo
riferimento, un infarto della scioperante della fame.
Ma l'unico giornalista che ha parlato con il personale medico che ha
visitato Roque e i suoi compagni, Manuel Henriquez Lagarde, accredita
nel suo blog
un'altra versione.
La cosa più interessante è che in modo molto strano, lo "sciopero della
fame" di Martha Beatriz Roque é iniziato due giorni prima di una
giornata internazionale di protesta
per la libertà dei
Cinque
cubani prigionieri politici condannati negli Stati Uniti di cui i media,
che
hanno dedicato tanto spazio a questa signora, non hanno detto una
parola. Meno ancora diranno che
i prigionieri cubani condannati negli Stati Uniti
cercavano informazioni per prevenire atti terroristici commessi e
coperti da coloro che finanziano Martha Beatriz Roque.
Huelga de hambre
en Cuba o maniobra censora y cómplice con el
terrorismo?
Iroel Sánchez
El blog de Yohandry revela que la “huelga de
hambre” que los medios están inflando desde hace
unos días se organizó en un almuerzo entre el
Jefe de la Oficina de Intereses de Estados
Unidos en Cuba, John Patrick Caufield, y Martha
Beatriz Roque, el pasado 5 de septiembre.
Sobre el uso de huelgas de hambre como materia
prima para la guerra mediática contra países
como Cuba y Venezuela, ya escribimos una vez en
La pupila insomne:
Así se ha degradado lo que comenzara siendo,
hace muchos años -en manos de los nacionalistas
irlandeses-, un arma de lucha contra la
dominación británica. De allí lo tomó el líder
comunista cubano Julio Antonio Mella en su
enfrentamiento a la dictadura pronorteamericana
de Gerardo Machado. Mella, de madre irlandesa,
había asumido como ejemplo al alcalde de la
ciudad surirlandesa de Cork.
El que fuera instrumento anticolonialista ha
devenido, gracias a los medios, en una
estrategia para reclamos personales a cambio de
ofrecer un espectáculo, y de paso dañar la
imagen de gobiernos que no son del agrado de los
dominadores de este mundo.
A pesar de ello, por estos días transcurren en
el mundo varias huelgas de hambre que
reivindican el sentido de rebeldía popular con
que originalmente nacieron:
1. Nueva Delhi, 12 sep (PL) Decenas Activistas
del Movimiento Popular contra la Energía Nuclear
(Pmane) se mantienen hoy en huelga de hambre
contra una electronuclear del sur de la India a
la que consideran carente de condiciones de
segura operatividad.
El lunes los acontecimientos cobraron un cariz
violento al cargar la policía a bastonazos y con
gases lacrimógenos contra los activistas del
Pmane, una acción que dejó un muerto, decenas de
heridos y, según los cuerpos de seguridad, más
de mil detenidos.
2. Asunción, 14 sep (PL) Un grupo de campesinos
paraguayos que reclaman tierras para vivir y
trabajar cumplieron hoy una semana en huelga de
hambre en el departamento de Misiones, al sur de
esta capital.
3. Santiago de Chile, 14 sep (PL) Representantes
de la comunidad mapuche en esta capital
exigieron al gobierno la liberación de los cinco
indígenas presos en la cárcel de Angol, en la
Araucanía chilena, quienes hoy cumplen 19 días
en huelga de hambre.
En todos los casos anteriores el objeto de la
protesta afecta a miles de personas pero al
colocar la frase “huelga de hambre” en el
buscador Google News hay uno o dos despachos de
prensa para cada una de ellas y, sin embargo,
resalta una cobertura de 468 resultados
centrados en una señora de nombre Martha Beatriz
Roque que según la llamada gran prensa realiza
una huelga de hambre en Cuba para reclamar la
salida de prisión de una sola persona de quien
jamás esos medios habían oído hablar.
Curiosamente, Martha Beatriz Roque Cabello no
sólo goza de popularidad entre los grandes
medios de comunicación que ignoran a los
campesinos paraguayos, los aborígenes chilenos y
los activistas antinucleares indios, ella
¡aparece 124 veces! en los cables secretos del
Departamento de Estado reveleados por Wikileaks.
Especialmente, hay dos de esos cables secretos
que quizás nos ayudarían a entender el por qué
de esas coincidencias. En uno está la solicitud
de 5000 dólares con destino a una llamada
“Agenda de Transición”, con los datos de Martha
Beatriz Roque junto a otras dos personas también
mencionadas por la prensa internacional
alrededor de la “huelga de hambre” de Roque:
Elizardo Sánchez y Vladimiro Roca; en otro Roque
dice a ese promotor de los derechos humanos que
es George W. Bush, a quien ella considera “la
historia lo llevará al podio de los premiados”
pero que hoy es reclamado como criminal de
guerra en varios lugares del mundo: “…necesitamos
recursos, y a pesar de todo el apoyo económico
que nos ha dado su pais, la oposicion no ha
tenido un acceso, totalmente positivo, a ella”.
Aunque no es dinero lo que le falta a Roque. La
prensa cubana ha publicado pruebas del dinero
recibido por ella procedente de grupos
terroristas asentados en Miami y han circulado
por Internet varios recibos de pago firmados,
entre otras personas, por Martha Beatriz Roque a
nombre de “Ayuda hispano cubano”. Es difícil
creer que alguien con tanto interés por el
dinero tenga una vocación autodestructiva porque
en el reino de los cielos ya se sabe que le será
más difícil entrar a los que tienen mucho del
vil metal -o el verde billete- que a un camello
por el ojo de una aguja.
No obstante, grandes medios de comunicación han
llegado a divulgar, sin la menor referencia
facultativa, un infarto en la huelguista de
hambre. Pero el único periodista que ha
dialogado con personal médico que visitó a Roque
y sus acompañantes, Manuel Henríquez Lagarde,
acredita en su blog Cambios en Cuba otra cosa:
Lo más interesante es que de un modo muy extraño,
la “huelga de hambre” de Martha Beatriz Roque
comenzó dos días antes de una jornada
internacional de protesta por la libertad de los
Cinco presos políticos condenados en Estados
Unidos, de la que los medios que han dedicado
tanto espacio a esta señora no han dicho una
palabra. Mucho menos dirán que los prisioneros
cubanos condenados en EE.UU. trataban de buscar
información para evitar actos terroristas
cometidos y amparados por quienes financian a
Martha Beatriz Roque.
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