Presentato il libro “Gli ultimi soldati della guerra fredda”

 

 

 

30.01.13 - www.granma.cu

 

 

Il presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, Ricardo Alarcón de Quesada, ha presentato ieri, martedì 29, a L’Avana, il libro “Gli ultimi soldati della guerra fredda”, che rivela dettagli sul manipolato caso dei Cinque Eroi cubani prigionieri negli Stati Uniti.

 

La presentazione dell’edizione cubana la prima in spagnolo durante la IIIª Conferenza Internazionale Per l’Equilibrio del Mondo, ha contato con la presenza dello scrittore e giornalista brasiliano Fernando Morais, autore del testo.

 

Erano presenti anche i grandi amici di Cuba, Luiz Inacio Lula da Silva, ex presidente del Brasil, e il frate dominicano e teologo Frei Betto, con Armando Hart Dávalos, presidente dell’Ufficio del Programma Martiano e del comitato organizzatore di questa Conferenza, ed Elizabeth Palmeiro, moglie di Ramón Labañino, in rappresentanza dei familiari dei Cinque.

 

Alarcón ha detto che il libro è un enorme contributo alla causa per la liberazione di Gerardo Hernández, Fernando González, Antonio Guerrero, René González y Ramón, accusati falsamente di spionaggio e che questo sarebbe stato un libro che l’Apostolo avrebbe letto con amoroso interesse e stupore d’incontrare nelle sue pagine cinque uomini che hanno saputo, come lui, vivere nel mostro e preservare intatta la dignità e l’amore alla Patria lontana.

 

“I Cinque rendono il più puro omaggio a Martí da quasi 15 anni, imprigionati negli Stati Uniti e ingiustamente reclusi per aver combattuto il terrorismo, che ha provocato tanto dolore al popolo cubano”, ha aggiunto.

 

Con quest’opera si giunge al cuore della gente, senza una vuota retorica, senza la canzone ripetitiva di formule stereotipate, con la forza creatrice di uno scrittore che usa un linguaggio che non guarda segreti e di un giornalista che non conosce limiti nella sua ansia investigativa.

 

Alarcón ha segnalato che il merito di “Gli ultimi soldati della Guerra fredda”, radica nel fatto che non è un’opera su incarico, ma appartiene interamente a Morais, scritta con testimonianze raccolte dall’autore e che si nutre del controllo di infinite fonti di documenti.

 

“Il libro non è una biografia di questi uomini, ma un testo che avvicina agli Eroi, e li mostra come esseri con corpo e anima e per questo ha ottenuto un’impressionante diffusione ed ha contribuito a far conoscere la verità su questo caso condannato al silenzio e alla dimenticanza, come vuole imporre l’impero con le sue corporazioni medianiche.

 

Come ha detto Gerardo, un giorno la giustizia trionferà e sarà per l’azione di una giuria di milioni, e in questo impegno il libro è un validissimo contributo” ha commentato.

 

Ringraziando per la presentazione, Fernando Morais ha dedicato alcune giuste parole al ricordo di Leonard Weinglass, che aveva dedicato i suoi ultimi anni a lottare per la giustizia per i Cinque, dentro e fuori dai tribunali.

 

“Questo libro mi è costato tre anni di viaggi tra L’Avana, Miami e New York ed è stato quello che più mi ha emozionato, e aspetto il giorno in cui tutti si possa celebrare questa vittoria qui a l’Avana con i loro familiari”.

 

“Per me è un onore partecipare a questo incontro con Alarcón; con Frei Betto, mio fratello in Cristo e in Castro; con Lula, eterno presidente del Brasile, e i familiari dei Cinque divenuti amici conquistati” ha affermato Morais.

 

Poi ha ringraziato i cubani della Florida, la solidarietà dell’Alleanza Martiana, Max Lesnik, e i brasiliani che sono venuti a Cuba per partecipare a questa presentazione.