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Il traduttore si scusa per gli errori

 

I comunisti venezuelani convocano a

marciare per Chávez il 23 gennaio

 

 

15.01.2013 - www.granma.cu

 

 

 

Il Partito Comunista del Venezuela (PCV) ha convocato a marciare il 23 gennaio per sostenere il presidente, Hugo Chávez, e la Costituzione, in risposta ai piani di destabilizzazione dell’opposizione che vorrebbe occupare le strade in questo giorno.

 

“Il PCV chiama le forze rivoluzionarie a realizzare una marcia con il popolo venezuelano il prossimo mercoledì 23 gennaio in solidarietà con Chávez, per rispetto alla Costituzione e in difesa del processo rivoluzionario e del suo approfondimento”, ha affermato il segretario nazionale dell’organizzazione e membro del Burò Politico, Perfecto Abreu Nieves.

 

“Recentemente, abbiamo ottenuto importanti vittorie e la prima è stata realizzata nell’Assemblea Nazionale, dove l’opposizione pretendeva che le forze del processo rivoluzionario dessero un colpo parlamentare contro la Presidenza della Repubblica”, ha detto Abreu in una conferenza stampa.

 

“I settori dell’opposizione volevano che le forze popolari realizzassero quel lavoro che loro in14 anni non hanno potuto fare”, ha aggiunto.

 

“Ma la cosa più importante è già stata stabilita: in Venezuela non c’è un vuoto di potere ed esiste la continuità amministrativa dell’attuale esecutivo nazionale, ratificata dal Tribunale Supremo di Giustizia, e di fatto il Governo è nel pieno esercizio delle sue funzioni”, ha detto ancora il dirigente.

 

“Quindi, il PCV considera che l’opposizione non ha l’autorità morale nè quella politica, per chiamare ad una manifestazione il giorno 23”, ha affermato Abreu.

 

Golpista pro-yanke, Lopez,

esorta alla sollevazione

 

 

13.01.2013 - www.contrainjerencia.com

 

 

Il coordinatore nazionale del partito della destra venezuelana Volontà Popolare (VP), Leopoldo Lopez, ha esortato, questo sabato, i seguaci dell'opposizione a che il prossimo 23 gennaio partecipino agli atti di strada che si preparano contro la dichiarazione della Corte Suprema di Giustizia (TSJ), in cui è stato stabilito che il presidente Hugo Chavez può giurare come presidente eletto al suo ritorno da Cuba.

"Troviamoci per la strada con azioni", "usciamo ad organizzarci" sono state le parole d'invito di Lopez, in una cerimonia pubblica in Plaza Brion de Chacaito, a est di Caracas, dopo aver  avvertito che non solo sarà una marcia perché "l'anno 2013 ci chiama a fare alcune cose diverse, non solo andare a marciare e tornare alle nostre case, no".

Ha detto che il 23 gennaio deve essere un giorno di "impegno", che dovrebbe portare una proposta. "Con la gente giureremo su questa strategia, su tale impegno e uscire tutti a continuare a lottare", ha aggiunto senza rivelare quali siano tali azioni o proposte.

In tale maniera la destra risponde alla
manifestazione che ha visto protagonista, il 10 gennaio, il popolo nei dintorni del Palazzo di Miraflores nell'Avenida Urdaneta di Caracas, in cui i venezuelani massicciamente hanno espresso il loro sostegno al presidente Chavez e all'interpretazione dei TSJ, basato sulla Costituzione della Repubblica.

Lopez, che ha partecipato attivamente al colpo di stato dell'
aprile del 2002 in cui la Costituzione Nazionale fu eliminata, insiste sul fatto che la decisione della Corte Suprema è "incostituzionale", benché la stessa Costituzione stabilisce nell'articolo 335 che è questo organismo il massimo ed ultimo interprete della Costituzione Bolivariana del Venezuela.

Leopoldo Lopez ha nel suo curriculum politico la gestione di una delle zone più ricche della capitale venezuelana: il municipio Chacao. Nel suo esercizio è stato accusato di traffico d'influenze, indolenza, corruzione e cospirazione (quest'ultimo reato imputato dal giudice Danilo Anderson, poi assassinato in un attentato esplosivo). Attivò un piano per perseguire e fermare i personaggi inclini al processo bolivariano, l'11 aprile, durante il colpo di stato che rovesciò il presidente Hugo Chavez.

Nel governo di Rafael Caldera, Leopoldo Lopez e sua madre lavoravano presso PDVSA. Il corrotto Lopez, che ha ricoperto l'incarico di Analista, Assistente all' Economista Capo e Consulente Economico nel Coordinamento di pianificazione di PDVSA, tra il 1996 e il 1999, rubò con sua madre 100000 dollari per finanziare la creazione dell'ONG e il successivo partito politico Primero Justicia. A causa di questo furto, Lopez é stato inabilitato per tre anni.

La secondo inabilitazione di Leopoldo López è stata per sei anni a causa di malversazione di fondi nel municipio di Chacao. E' stato accusato, prove alla mano, dall'ex assessore Rosario Salazar al Controllore Generale della Repubblica.

Questo "perseguitato politico" e "combattente per la libertà" legato all'ambasciata yankee si vanta della sua formazione ideologica all'interno della Setta Tradizione, Famiglia e Proprietà, la stessa che storicamente si é legata al fondamentalismo cattolico dell'Opus Dei  e a cui appartengono personaggi celebri, per essere terroristi, come
Alejandro Peña Esclusa (oggi capo di UnoAmerica).

 

Venezuela: golpista pro-yanqui Lopez exhorta a una sublevación

http://www.contrainjerencia.com

El coordinador nacional del partido venezolano de derecha Voluntad Popular (VP), Leopoldo López, exhortó este sábado a los seguidores de la oposición a que el próximo 23 de enero asistan a los actos de calle que preparan contra la declaración del Tribunal Supremo de Justicia (TSJ), en la que se determinó que el presidente Hugo Chávez puede juramentarse como mandatario electo a su regreso de Cuba.
“Encontrémonos en la calle con acciones”, “salgamos a organizarnos”, fueron las palabras de invitación de López, en un acto público en la Plaza Brión de Chacaito, al este de Caracas, tras advertir que no solamente será una marcha porque “el año 2013 está llamado a que hagamos algunas cosas distintas, no solamente vamos a ir a marchar y a regresarnos a nuestras casas, no”.
Afirmó que el 23 de enero tiene que ser un día de “compromiso”, en el que deberán llevar una propuesta. “Con la gente juramentemos sobre esa estrategia, sobre ese compromiso y salgamos todos a seguir luchando”, agregó, sin revelar cuáles son esas acciones o propuestas.
De esta manera, la derecha responde a la manifestación que protagonizó el 10 de enero el pueblo en los alrededores del Palacio de Miraflores y la avenida Urdaneta de Caracas, en la que de manera masiva los venezolanos expresaron su respaldo al presidente Chávez y a la interpretación del TSJ, basada en la Constitución de la República.
López, quien participó activamente en el golpe de Estado de abril de 2002 en el que la Constitución Nacional fue eliminada, insiste en que la decisión del TSJ es “inconstitucional”, aunque la propia Carta Magna establece en su artículo 335 que es este organismo el máximo y último intérprete de la Constitución Bolivariana de Venezuela.
Leopoldo López tiene en su currículum político el manejo de una de las zonas más pudientes de la capital venezolana: el municipio Chacao. En su ejercicio fué acusado de tráfico de influencias, desidia, corrupción y conspiración (este último delito imputado por el fiscal Danilo Anderson, posteriormente asesinado en un atentado explosivo). En su representación, activo un plan para perseguir y detener a personajes afectos al proceso bolivariano el 11 de abril, durante el Golpe de Estado que derrocó al presidente Hugo Chávez.
En el gobierno de Rafael Caldera, Leopoldo López y su madre trabajaban en PDVSA. El corrupto de López, quién ocupó el cargo de Analista, Asistente al Economista Jefe y Asesor Económico en la Coordinación de Planificación de PDVSA entre los años 1996 y 1999, robó junto a su madre 100 mil dólares para financiar la creación de la ONG y posterior partido político Primero Justicia. Debido a ese robo, López fue inhabiltado por tres años.
La segunda inhabilitación de Leopoldo López fue por seis años a raíz de malversar fondos en la alcaldía de Chacao. Fue acusado con pruebas en mano por la ex concejal Rosario Salazar ante la Contraloría General de la República.
Este “perseguido político” y “luchador por la libertad” vinculado a la embajada yanqui se jacta de su formación ideológica dentro de la Secta Tradición, Familia y Propiedad, la misma que históricamente se ha vinculado al fundamentalismo católico del OPUS DEI y a la que pertenecen personajes célebres, por su condición terrorista, como Alejandro Peña Esclusa.

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