ASSEMBLEA GENERALE DELL'ONU:
REITERATA
LA CONDANNA DEL BLOCCO
Schiacciante:
NO
al blocco!
precedenti votazioni
21ma
20ma
19ma
18ma
17ma
16ma
15ma 14ma
13ma 12ma 11ma 10ma
Una giornata scomoda
per gli Stati Uniti
La
nuova condanna al blocco contro Cuba nella ONU
30 novembre 2012 - Waldo
Mendiluza www.granma.cu
Gli Stati Uniti
hanno vissuto ieri una giornata molto scomoda nella ONU, quando nell’Assemblea
Generale 188 dei suoi 193 paesi membri hanno di nuovo reclamato la fine del
blocco imposto a Cuba.
Solo Israele ha di
nuovo accompagnato Washington nel suo isolamento nel massimo organo delle
Nazioni Unite dove, da 22 anni consecutivi, la comunità internazionale chiede
l’eliminazione dell’assedio economico, commerciale e finanziario mantenuto da
più di mezzo secolo, che ha provocato danni a Cuba stimati dalle autorità in più
di un bilione di dollari.
La condanna generale
è riflessa in una Risoluzione che chiama al rispetto del diritto internazionale
e alla Carta della ONU. Si sono astenute Micronesia, Isole Marshall e Palau.
I principi
dell’uguaglianza sovrana degli Stati, il non intervento, la non interferenza nei
temi interni e la libertà di navigazione e commercio, tutti violati dal blocco
statunitense, si sottolineano tra tutti quelli citati nel documento per
sostenere la necessità dell’eliminazione dell’assedio.
Il moderno sistema
di votazione messo in pratica nell’Assemblea Generale ha permesso una votazione
in 40 secondi, ma i rappresentanti della Casa Bianca nel foro hanno dovuto
ascoltare tre ore di denunce, critiche e raccomandazione realizzate da entità e
paesi a titolo nazionale.
La Comunità degli
Stati Latinoamericani e Caraibici, il Movimento dei Paesi Non Allineati, il
Gruppo Africano, il G-77, la Caricom, l’Organizzazione della Cooperazione
Islamica, Angola, Algeria, Argentina, Bielorussia, Brasile, Cina, India,
Messico, Sudafrica, Venezuela e Vietnam sono stati alcuni dei blocchi e degli
Stati che sono intervenuti nell’Assemblea.
Dal podio si sono
sentiti aggettivi molto precisi per definire il blocco: genocidi, criminale,
disumano, illegale, senza motivo nel XXI secolo, anacronistico e contrario al
Diritto Internazionale e alla Carta delle Nazioni Unite.
I pericoli che
minacciano l’esistenza umana sono gravi e imminenti, per cui è indispensabile un
cambio profondo nel modo di trattare e di risolvere i problemi e i conflitti del
mondo, ha detto nel suo apprezzatissimo discorso il ministro degli Esteri
cubano, Bruno Rodríguez.
Il blocco:
una politica moralmente insostenibile
30 novembre 2012
Nel 2009 il recentemente eletto
presidente Barack Obama annunciò un nuovo inizio con Cuba ed espresse la
convinzione che si potevano sviluppare le relazioni tra gli USA e l’Isola verso
una nuova direzione. Al di là di quanto detto e della bugiarda retorica poi
espressa, la realtà è che negli ultimi cinque anni il blocco economico,
commerciale e finanziario si è indurito, soprattutto nelle sue dimensioni
extraterritoriali, nonostante la condanna internazionale che si ripete ogni
anno.
Cuba reitera che mantenere questa
politica costituisce una violazione assoluta, flagrante e sistematica dei
diritti umani di tutto un popolo; che la stessa è un’azione di genocidio, in
virtù della Convenzione per la Prevenzione e la Sanzione del Delitto di
Genocidio del 1948. Viola i diritti costituzionali del popolo nordamericano,
perchè gli toglie la libertà di viaggiare a Cuba e trasgredisce i diritti
sovrani di molti altri Stati per il suo carattere extra territoriale.
Il blocco contro Cuba, applicato
con la fallimentare volontà di voler far arrendere tutto un popolo per fame, è
una violazione del diritto internazionale, contrario ai propositi e ai principi
della Carta delle Nazioni Unite e una trasgressione del diritto alla pace, allo
sviluppo e alla sicurezza di uno Stato Sovrano.
Il danno economico, commerciale e
finanziario provocato dagli Stati Uniti al popolo di Cuba è di
1.157.327.000.000 dollari, considerando la svalutazione del dollaro nel mercato
internazionale.
Il blocco continua ad essere una
politica assurda, obsoleta, illegale e moralmente insostenibile, che non è
riuscita nè riuscirà mai a compiere il proposito di piegare la decisione
patriottica del popolo cubano di preservare la sua sovranità, la sua
indipendenza e il suo diritto alla libera determinazione.
Il governo degli Stati Uniti deve
eliminare il blocco in maniera immediata e senza condizioni.
Cuba ringrazia per il crescente
appoggio della comunità internazionale e sollecita il suo sostegno per riuscire
a porre fine a questa ingiusta, illegale e disumana politica.
La condanna del mondo al blocco
imposto a Cuba dagli Stati Uniti
29 novembre 2012
L’Assemblea Generale
della ONU ha approvato con 188 voti dei suoi 193
membri
il rapporto di Cuba sulla risoluzione che reclama l’eliminazione del blocco
economico, commerciale e finanziario, imposto a Cuba da più di mezzo secolo.
Da 22 anni
l’Assemblea Generale della ONU riunita, esige che si ponga fine a questo assedio
imposto unilateralmente da Washington, che ha provocata danni economici stimati
in un bilione 157327 milioni di dollari e infiniti danni e sofferenze alla
popolazione cubana.
La Risoluzione fa
riferimento ai propositi e ai principi della Carta della ONU sul rispetto della
sovranità, l’uguaglianza degli Stati, la libertà di commercio e la non ingerenza
nei temei interni.
Le votazioni contro
il blocco, sostenuto sino ad oggi da ben 10 presidenti degli Stati Uniti, sia
democratici che repubblicani, sono iniziate 22 anni fa nel novembre del 1992,
nella 47ª sessione straordinaria.
Oggi hanno votato
contro l’assedio genocida imposto dall’impero contro la piccola e coraggiosa
Isola 188 nazioni. I voti contrari sono stati due: Stati Uniti e Israele e 3 le
astensioni: Micronesia, Isole Marshall e Palau, minuscoli stati sottomessi
dall’economia neoliberista nordamericana.
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