Russia Today: "Gli USA esercitano 

 

oppressione digitale contro Cuba"

 

 

 

1.08.2013 - Russia Today http://lapupilainsomne.wordpress.com/

https://www.youtube.com/watch?v=oTSS4yddMlM

 

 

I cubani cercano di difendere il loro terreno digitale in Twitter e cercano di contro arrestare, secondo gli esperti, una campagna digitale che viene condotta contro l'isola al fine di far tacere  informaticamente il paese.

Gli utenti dell'isola caraibica denunciano numerosi casi di blocchi di account in detta rete sociale. Molti tweeter, compresi famosi giornalist, hanno subito un duro colpo ai loro profili: alcuni hanno perso molti seguaci, altri hanno avuto problemi con la scrittura dei messaggi ed i più sfortunati hanno visto sospesi i loro account.

E tutto questo è cominciato né più né meno che il 26 luglio, un giorno emblematico per Cuba. I blogger esperti ritengono che la spiegazione è semplice. "Il problema è quello di manipolare la verità su Cuba, la verità su Cuba o la verità sui paesi dell'America Latina con tendenze di sinistra, che stanno facendo qualcosa per il popolo. E davvero la loro idea è che questo non si sappia" spiega il blogger Alejandro Cruz.

Ma l'indignazione degli utenti della famosa pagina di miniblog é cresciuta con la censura di quei commenti che facevano riferimento alla solidarietà dei leader latinoamericani che hanno sostenuto i loro partner cubani, in particolare i messaggi sull'appoggio venezuelano.

Gli esperti spiegano quelle irregolarità nel funzionamento di Twitter come una campagna digitale condotta contro l'isola e come un tentativo di mettere a tacere informaticamente i paesi che sostengono l'eliminazione dell'embargo (blocco ndt) a cui Cuba é sottomessa dagli Stati Uniti. "Dopo le rivelazioni che abbiamo saputo su quello che riguarda gli Stati Uniti con Internet, mi sembra che [gli USA] siano coinvolti, o qualcuno che si relazione molto bene con il governo degli Stati Uniti ", dice l'analista politico Iroel Sanchez. Il caso del 26 luglio non é stato il primo. In precedenza, in diverse occasioni, e durante date importanti per Cuba, sono accadute cose strane con gli account di persone che elogiavano il paese. Ad esempio, lo scorso gennaio sono stati bloccati 940 profili, presumibilmente per la diffusione di messaggi spazzatura (spam ndt).

Gli esperti dicono che questo non sarebbe accaduto con i blogger che compongono l'opposizione cubana. "No, non solo non censurano gli account, ma li gonfiano con seguaci di twitter fantasma, come dimostrato da un'indagine del quotidiano messicano 'La jornada'. In altre parole, li gonfiano con seguaci fantasma, e quando si denuncia ciò li proteggono", dice Sanchez Iroel. Per la popolazione, questi capricci sulla denunciata parzialità di Twitter contraddice i principi della stessa rete sociale. "Penso che non dovrebbero farlo, penso che questo non si dovrebbe fare, perché non soddisfa lo scopo per il quale é stato creato Twitter. Twitter deve essere una cosa libera per tutto il mondo", dicono i cubani intervistati per la strada. I cubani, con il loro impegno a sostenere gli utenti di Twitter danneggiati hanno chiarito che non si lasceranno torcere il  braccio. Tuttavia, a causa delle condizioni dell'embargo (blocco ndt), avranno  hanno un accesso limitato alle possibili soluzioni a tali problemi in futuro.

Realmente Cuba deve fare molti sforzi per superare l'oppressione digitale: l'isola soffre di blocco dei servizi Internet che vanno dalla prenotazione di biglietti sino ad applicazioni come Google Earth o
Google Analytics, alle quali ha accesso quasi tutto il mondo. Infatti, come il Governo cubano alza un poco la voce, gli USA si precipitano per metterlo in scacco. L'Avana ha recentemente affermato che Washington ha intensificato il suo blocco dell'isola. Questa volta, le vittime delle azioni della Casa Bianca sono state una banca italiana e una delle principali aziende turistiche nord americane, che sono state sanzionate con multe di milioni solo per aver operato con Cuba. E' un ostacolo in più per un popolo che resiste ai danni dell'embargo (blocco ndt) da più di cinque decenni.

 

 

Russia Today: “EE.UU. ejerce opresión digital contra Cuba”

Russia Today

https://www.youtube.com/watch?v=oTSS4yddMlM

Los cubanos tratan de defender su terreno digital en Twitter e intentan contrarrestar, según los expertos, una campaña digital que se lleva a cabo contra la isla con el fin de acallar informáticamente al país.
Los usuarios de la isla caribeña denuncian numerosos casos de bloqueos de cuentas en dicha red social. Muchos de los tuiteros, entre ellos famosos periodistas, sufrieron un serio golpe en sus perfiles: algunos perdieron muchos seguidores, otros tuvieron problemas con la escritura de mensajes y los más desafortunados vieron cómo les suspendían las cuentas.
Y todo esto empezó ni más ni menos que el 26 de julio, un día emblemático para Cuba. Los blogueros con experiencia creen que la explicación es simple. “El tema es manipular la verdad sobre Cuba, la verdad sobre Cuba o la verdad sobre los países de América Latina con tendencias de izquierdas, que están haciendo algo por el pueblo. Y realmente la idea de ellos es que eso no se conozca”, explica el bloguero Alejandro Cruz.
Pero la indignación de los usuarios de la célebre página de miniblogs creció con la censura de aquellos comentarios que hacían referencia a la solidaridad de los líderes latinoamericanos que apoyaban a sus socios cubanos, en particular los mensajes sobre el respaldo venezolano.
Los expertos explican esas irregularidades en el funcionamiento de Twitter como una campaña digital que se lleva a cabo contra la isla y como un intento de acallar informáticamente a los países que abogan por el levantamiento del embargo al que la somete EE.UU. “Después de las revelaciones que hemos conocido sobre lo que tiene que ver EE.UU. con Internet, me parece que [EE.UU.] anda cerca, o alguien quien se relaciona muy bien con el Gobierno de EE.UU.”, dice el analista político Iroel Sánchez. El caso del 26 de julio no fue el primero. Antes, en reiteradas ocasiones y durante fechas importantes para Cuba, ya pasaron cosas extrañas con las cuentas de personas que ensalzaban al país. Por ejemplo, el pasado mes de enero fueron bloqueados 940 perfiles, supuestamente por la difusión de mensajes basura.
Los expertos indican que esto no pasaría con los blogueros que integran la oposición cubana. “No, no solo no les censurarían las cuentas, sino que se las inflan con tuiteros fantasma, como demostró una investigación del periódico mexicano ‘La jornada‘. O sea, las inflan con tuiteros fantasma, y cuando eso se denuncia los protegen”, dice Iroel Sánchez. Para la población, estos caprichos sobre la denunciada parcialidad de Twitter contradicen los principios de la misma red social. “Creo que no deberían hacerlo, creo que eso no se debe hacer porque no cumple con el objetivo con que se creó el Twitter. Twitter debe ser una cosa libre para todo el mundo”, dicen los cubanos entrevistados en la calle. Los cubanos, con su empeño en respaldar a los usuarios de Twitter afectados, han dejado claro que no darán su brazo a torcer. No obstante, a causa de las condiciones del embargo, tendrían un acceso restringido a las posibles soluciones de tales problemas en el futuro.
Realmente Cuba tiene que hacer muchos esfuerzos para superar la opresión digital: la isla sufre el bloqueo de servicios de Internet que van desde la reserva de pasajes hasta herramientas como Google Earth o Google Analytics, a las cuales tiene acceso casi todo el mundo. Efectivamente, en cuanto el Gobierno cubano levanta un poco la voz, EE.UU. se apresura para ponerle en jaque. Recientemente La Habana manifestó que Washington intensificó su bloqueo de la isla. En esta ocasión, las víctimas de las acciones de la Casa Blanca fueron un banco italiano y una de las mayores empresas turísticas norteamericanas, a las que sancionaron con multas millonarias solo por haber operado con Cuba. Se trata de un obstáculo más para un pueblo que resiste los estragos del embargo desde hace ya más de cinco décadas.