Il Primo Vicepresidente cubano ha concluso la visita in Laos |
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24.06.2013 - www.granma.cu
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Il primo vicepresidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, ha terminato con la più rispettosa constatazione della storia della lotta del popolo del Laos un giro in Asia, che lo ha portato anche in Cina e in Vietnam.
Sotto una pioggia insistente, la delegazione ufficiale guidata da Diaz Canel, ha posto una corona di fiori davanti alla monumentale statua di bronzo di Kaysone Phomvihane, eroe nazionale, fondatore del Partito Popolare e dell’Esercito di Liberazione ed ex presidente del paese.
Eretta all’entrata centrale del Museo che porta il suo nome, è l’inizio di una ben ordinata mostra permanente che permette di seguire la rotta emancipatrice dell’avanguardia rivoluzionaria del Laos, dai tempi della fondazione del Partito Comunista dell’Indocina al presente.
Alla fine della visita, dopo le spiegazioni e le precisazioni, Diaz Canel ha scritto nel libro dei visitatori le sue impressioni di fronte alla cruda battaglia del popolo del Laos per la conquista dell’indipendenza dal colonialismo e dalle aggressioni, per l’unità nazionale e il progresso, ha informato PL.
Durante l’ultima giornata, la delegazione cubana ha visitato il centro produttore di seta Ammalin Lao Silkm, dove sono state fornite spiegazioni sulla minuziosa elaborazione delle operatrici ai telai e le condizioni di retribuzione che hanno trasformato questo settore tradizionale in una riscattata e crescente fonte di entrate per l’economia.
Caldo ricevimento in Laos al vicepresidente cubano
La visita ufficiale del primo vicepresidente cubano, Miguel Díaz-Canel, nella Repubblica Democratica Popolare Lao, alla guida di una delegazione si è svolta con continue manifestazioni di calda amicizia.
Il capo di Stato e segretario generale del Partito Popolare, Choummaly Sayasone, ha accolto Diaz Canel, membro del Burò Politico del Partito Comunista di Cuba con un benvenuto amichevole e affettuoso nel Palazzo Esecutivo, nei cui saloni si ammirano preziosi ornamenti di legnami preziosi, una delle principali ricchezze del piccolo paese dell’Indocina, con 6.5 milioni di abitanti.
L’anfitrione, prima di tutto, ha domandato come prosegue la salute del leader storico della Rivoluzione cubana Fidel Castro ed ha ascoltato con attenzione che Fidel dedica gran parte del suo tempo ad investigare su possibili soluzioni al problema dell’alimentazione nel mondo.
Poi ha chiesto notizie attuali del presidente Raúl Castro, in un esteso dialogo nel quale ha reiterato l’appoggio del Laos all’eliminazione del blocco imposto dagli Stati Uniti ed ha accettato con piacere l’invito a visitare l’Isola.
Le conversazioni ufficiali tra le due delegazioni, guidate da Díaz-Canel e dal vice presidente laosiano Bounnhang Vorachit, che ha definito eccellenti le relazioni bilaterali, si sono svolte prima dell’incontro con il capo di Stato, durante il quale le due parti hanno espresso la volontà comune di stringere sempre più i vincoli nel campo della collaborazione ed hanno accordato di ampliarle non solo politicamente, ma anche economicamente.
Vorachit considera che Cuba è sempre stata uno stimolo per il Laos, per la sua vicinanza e resistenza all’aggressiva potenza più poderosa, ed ha ringraziato Cuba che è un’amica strategica per il suo apporto alle risorse umane del Laos.
Diaz Canel è stato ricevuto dal primo ministro Thongsing Thammavong, che ha detto che riceveva il suo interlocutore come un familiare che torna a casa. Diaz Canel ha definito le relazioni reciproche “diafane e trasparenti”.
All’incontro con il ministro di Giustizia, Chaleon Yiapacher, che guida l’Associazione di Amicizia Laos-Cuba, hanno partecipato due membri che hanno studiato in provincia di Villa Clara e che furono compagni di scuola del dirigente cubano in quegli anni, che hanno ricordato con simpatia.
Il dirigente dell’Associazione ha parlato del lavoro che realizzano per far conoscere ed appoggiare la causa dei Cinque antiterroristi ingiustamente reclusi negli Stati Uniti.
Nel pomeriggio la delegazione cubana ha visitato la Estupa That Luang, un venerato simbolo inserito nello scudo della nazione, che consiste in un antichissimo e originale complesso architettonico dove secondo la tradizione giacciono i resti mortali dei primi monaci del predominante buddismo del Laos, ai quali Diaz Canel ha acceso candele a tono con la tradizione della popolazione.
La giornata è terminata con una cena ufficiale in onore dei visitatori, alla quale hanno partecipato i principali dirigenti del Laos.
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