Donate 150 case dal Venezuela

 

22 agosto 2005(PL) - Una moltitudine di persone hanno ricevuto proprio oggi, nell’estremo occidentale di Cuba, i presidenti Fidel Castro e Hugo Chavez, da dove si è trasmesso il programma televisivo Alò Presidente.

I mandatari si sono recati in questa località, a circa 220 km ad ovest dell' Avana, per inaugurare la comunità Simon Bolivar, di 150 case donate dal governo venezuelano ad alcune famiglie danneggiate dai tre uragani che sono passati sull’isola dal 2002 al 2004.

Prima dell’arrivo a Sandino, i dignitari sono stati acclamati dai residenti nelle città e nei paesi che attraversarono, come Pinar del Rio, capoluogo della provincia, San Juan e Martinez, Sabalo e Isabel Rubio.

Cordoni di abitanti di questi paesi e di Sandino, si sono appostati ai due lati della strada e gridavano “viva!” ai due statisti, oltre che alla rivoluzione cubana e venezuelana, alla solidarietà tra i due popoli e all’Alternativa Latinoamericana per le Americhe (ALBA).
Quest’ultimo progetto è spinto dal Venezuela per contrastare l’Area di Libero Commercio per le Americhe (ALCA), di  marchio statunitense, il quale cerca di sottomettere economicamente le nazioni latinoamericane alle multinazionali americane.

Inoltre hanno inaugurato la comunità Simon Bolivar, edificata da un centinaio di militari venezuelani che hanno integrato la Brigata Internazionale di Aiuti Umanitari, che porta il nome del “Libertador”; da qui Chavez ha trasmesso insieme a Fidel Castro il suo abituale programma domenicale Alò Presidente.

Dopo aver saputo che più di 800 case sono state totalmente distrutte dagli uragani Isidoro e Lili (settembre e ottobre 2002) e Ivan (settembre 2004), il governo venezuelano ha deciso di collaborare con i colpiti dal fattore meteorologico.

Il mandatario venezuelano è arrivato a Cuba il sabato per assistere alla prima laurea della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) de L’Avana, nella quale hanno partecipato una ventina di capi di stato e altre personalità di altre regioni e dei Caraibi.
 

 


 

Una donazione dall’Argentina


• La solidarietà latino americana dopo l’uragano Dennis

 

7 agosto (PL) – “Questa è un’espressione concreta della solidarietà del

 mio popolo verso Cuba, ha dichiarato l’ambasciatore argentino, Darío Pedro Alessandro, alla consegna della seconda donazione inviata a Cuba per alleviare i danni provocati dall’uragano “Dennis”.

 

Il diplomatico e il vice ministro del Ministero per gli Investimenti Stranieri e la Collaborazione Economica, Raúl Taladrid, hanno firmato all’Avana, l’atto di consegna di questi aiuti.

 

Questa seconda donazione consiste in tre tonnellate d’alimenti secchi, che sono arrivati nell’Isola trasportati dalla Cubana d’Aviazione alla fine di luglio e contribuiranno ad affrontare i problemi causati dall’uragano, ha indicato una nota del MINVEC.

 

Precedentemente era stata consegnata una donazione di prodotti disinfettanti per l’acqua per il consumo umano, inviata dalla Commissione dei Caschi Bianchi del Ministero degli Affari Esteri, Commercio Internazionale e Culto dell’ Argentina, aggiunge il documento.

 

Il diplomatico del paese sudamericano ha segnalato che le donazioni sono un’espressione concreta di cooperazione e solidarietà, due principi fondamentali che guidano le relazioni tra le due nazioni. In una dichiarazione a Prensa Latina, Dario Oedro Alessandro ha definito buoni i vincoli bilaterali.

 

“ Coincidiamo a proposito dei problemi internazionali, lo sviluppo della cultura e altri settori”, ha aggiunto il diplomatico che ha segnalato una crescita  degli scambi commerciali tra i due paesi.

 

“ Le nostre sono relazioni adulte tra popoli che si rispettano profondamente”, ha spiegato.

 

Il vice ministro cubano Taladrid ha ringraziato a nome della nazione per questo gesto di solidarietà, che acquista una maggior importanza in momenti come questi nei quali si lavora per sviluppare l’integrazione latino americana e dei Caraibi, ha segnalato.

 

Egli ha sottolineato che in questo processo nella regione, la solidarietà marca una differenza sostanziale rispetto agli atti precedenti d’integrazione.

 

“ Un’integrazione solamente economica, se non include l’elemento nuovo della solidarietà, apportato grazie all’Iniziativa Bolivariana per le Americhe (ALBA), riduce il gesto. La solidarietà è presente anche nelle relazioni internazionali di Cuba”, ha sottolineato.

 


 

 

AIUTI UMANITARI DALL’ECUADOR

 

 

7 agosto - Il Governo dell’Ecuador ha annunciato l’invio a Cuba d’una donazione  di alimenti e altre merci per aiutare la popolazione dopo il passaggio dell’uragano Dennis l’8 luglio scorso.

 

Un portavoce del Ministero degli Esteri di Quito ha dichiarato che  gli aiuti provengono da varie imprese e dal Programma Mondiale per gli Alimenti (PMA) dell’ONU, che ha facilitato la raccolta dei prodotti.

 

La donazione, consistente in 42,8 tonnellate di alimenti e viveri è destinata ad alleviare l’emergenza umanitaria a Cuba, dopo i danni provocati dal passaggio dell’uragano Dennis, dice la nota ufficiale.

 

Un primo aereo, su un totale di tre, ha già raggiunto L’Avana con una parte del carico, ha segnalato ancora il portavoce del ministero degli Affari Esteri di questa capitale.

 

L’uragano Dennis, considerato come uno dei più violenti che  hanno colpito l’Isola negli ultimi 40 anni, ha provocato la morte di 16 persone e perdite materiali  superiori ai mille 400 milioni di dollari.

 

 


 

 

L'ONU offre 50.000 dollari

da Rebelión 16/7

 

L'Ufficio di Coordinamento dell'ONU per i Temi Umanitari (OCHA) ha annunciato oggi che destina 50.000 dollari per aiutare Cuba dopo il passaggio dell'uragano Dennis che ha causato nell'isola 16 morti e danni per 1.400 milioni di dollari.
 

Un portavoce dell'OCHA a Ginevra ha segnalato che queste risorse "serviranno per coordinare la risposta di emergenza (di fronte alla situazione dell'isola) e per comprare prodotti di prima necessità".


Allo stesso modo, fonti della Sezione di Interessi degli Stati Uniti a La Habana hanno detto all'agenzia EFE che Cuba ha respinto un'offerta dell'Amministrazione statunitense di 50.000 dollari di aiuto umanitario per alleviare i danni di 'Dennis'.


A La Habana, il Presidente di Cuba, Fidel Castro, ha rifiutato qualunque aiuto umanitario proveniente dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea (UE), e ha chiesto a Washington di togliere il blocco economico e commerciale imposto dagli Stati Uniti a Cuba da oltre quarant'anni.


Ha pure segnalato che il Governo cubano ha predisposto 978 centri di distribuzione di alimenti e 1.804 rifugi, dei quali 805 sono scuole, e che ora la priorità è l'attenzione sanitaria. Secondo dati forniti dalla Difesa Nazionale cubana, 1.535.545 persone sono state evacuate delle loro case e che tra di loro vi sono 16.873 turisti.

 

Il Presidente cubano ha annunciato che tra i piani di miglioramento del livello di vita della popolazione vi è un investimento addizionale di 400 milioni di dollari in alimenti.
 

Dal Venezuela, domenica prossima arriverà una nave con tralicci per l'elettricità, materiale elettrico, e combustibile, tra le altre risorse per il recupero. Il Governo cubano aveva fatto altrettanto con il popolo della Giamaica dove il primo aiuto arrivato in circostanze analoghe è stato quello di Cuba.


Nella sua valutazione sui danni causati dall'uragano 'Dennis' al suo passaggio attraverso il territorio cubano tra il 7 e il 9 luglio scorsi, l'OCHA ha indicato che sono stati devastati 600 chilometri di territorio cubano.

 

L'agenzia ha aggiunto che "l'uragano ha causato vasti danni in 11 province cubane e ha colpito 8 milioni di persone, su un totale di 11.1 milioni di cubani, ed è stato il maggiore disastro naturale mai patito" a Cuba.


Ha precisato che le aree più colpite dell'isola caraibica sono quelle di Guamá, II e III Fronte nella provincia di Santiago de Cuba; Pilón, Niquero, Media Luna, Campechuela e Manzanillo nella provincia di Granma, secondo dati forniti dall'Ufficio del Coordinatore dell'ONU a Cuba.


Sono state pure colpite Santacruz del Sur e Vertientes nella provincia di Camagüey; Trinidad, Tunas de Zara e Medano nella provincia di Sancti Spíritus; Manicaragua nella provincia di Villa Clara; tutti i municipi della provincia di Cienfuegos; Ciénaga de Zapata e Jaguey Grande nella provincia di Matanzas.
 

"Vi sono stati grandi danni alle abitazioni, al settore agricolo, al sistema di elettricità e di fornitura di acqua, come pure nei settori delle telecomunicazioni e dei trasporti", ha aggiunto.
 

Inoltre, è stato indicato che sono state danneggiate da 'Dennis' 46.318 case, di queste 14.617 sono rimaste completamente distrutte per crollo o per la completa sparizione dei loro tetti.


"Vi sono pertanto 73.000 persone che sono rimaste senza casa e altre 158.500 non hanno un rifugio adeguato poiché i tetti delle loro case sono stati distrutti", ha indicato la stessa fonte.
 

Riguardo all'economia del paese, è stato detto che nelle province di Cienfuegos e Villa Clara le piantagioni di mango, papaya, arance e banane, come pure i sistemi di irrigazione, sono stati considerevolmente danneggiati, mentre in quella di Granma "diverse migliaia di ettari coltivati a cereali, mais e verdure sono distrutti".
 

Rispetto alla situazione dell'acqua, il portavoce dell'OCHA ha precisato che il 70 % dell'acqua di Granma è inquinata e che le autorità hanno organizzato un programma di emergenza per la sua distribuzione in quella provincia.


Riguardo al trasporto, ha indicato che la strada principale che collega Santiago de Cuba e Granma è bloccata perché un ponte è crollato e che le linee telefoniche di 28 località in queste due province sono state interrotte, come pure nelle province di Cienfuegos, Sancti Spíritus e Matanzas.

 

 

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