24 maggio 2007 - K.C.Sagaseta www.granma.cubaweb.cu (tratto da Rebelion)

 

 

L'Europa e Posada Carriles

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Diceva Luis Posada Carriles, esperto terrorista cubano al soldo degli Stati Uniti che Fabio di Celmo, turista italiano morto a L'Avana per l'esplosione di una bomba sistemata dal "dissidente", (il giornale El Pais lo chiama "miliziano") si trovava nel "posto sbagliato".

Chi non si sbaglia di posto, ovviamente, è il delinquente cubano nato a Cienfuegos che, nonostante le spettacolari misure di sicurezza degli Stati Uniti per prevenire l'entrata di "terroristi", non ha avuto inconvenienti nel superare tutti i controlli e tornare a stabilirsi a Miami, dopo che la presidentessa panamense Moscoso, alla vigilia di consegnare il potere, lo ponesse in libertà.

Posada era stata incarcerato per preparare un attentato, in questo paese, contro il capo di Stato cubano, ma né questo fallito attentato né i suoi ampi e gravi antecedenti nel mondo del crimine, che farebbero impallidire di invidia il più pericolo terrorista, furono sufficienti per tenerlo in prigione a Panama.

Non era neppure la prima volta che Posada Carriles usciva vittorioso dalla prigione.

Anni prima era riuscito a scappare da una prigione venezuelana dove era finito per avere sabotato con esplosivo, nel 1976, un aeroplano della Cubana di Aviazione, provocando la morte di 73 persone, compresi sportivi cubani ed equipaggio.

Subito, l'agente della CIA trovava lavoro e destinazione in El Salvador come consulente della sicurezza del presidente Napoleón Duarte, mentre faceva straordinari col maggiore De Abuisson, responsabile dell'assassinio di Arnulfo Romero, di cinque padri gesuiti e di migliaia di salvadoregni.

Più tardi, col colonnello statunitense Oliver North, era coinvolto nel traffico di cocaina contro armi durante la guerra sporca contro il governo sandinista del Nicaragua.

Posada, che anche si accusa dell'assassinio del figlio del generale venezuelano García Berríos, presidente della corte marziale che, in Venezuela, lo giudicava, ha completato, alla fine degli anni '90, la sua carriera di dissidente per la democrazia con la collocazione di varie bombe in hotel e centri turistici cubani che, "per stare nel posto sbagliato", costarono la vita al cittadino europeo.

Nulla ha detto l'Europa in questi giorni in cui la giustizia statunitense, che giudicava Posada Carriles per essere entrato illegalmente nel paese, lo poneva in libertà.

Nulla hanno detto uno solo di questi partiti europei che si dicono impegnati nella lotta contro il terrorismo e la violenza.

Niente, né una parola, né un sussulto, né una balbuzie, né una tosse nervosa, niente, come se Guantánamo non fosse un campo di concentramento, come se non sapessero di torture, di voli clandestini, di sequestri, di prigioni segrete, di terroristi come il qui citato Posada.

E quando l'Europa, finalmente, corruga il cipiglio, stringe il pugno e si decide ad aprire la bocca, allora censura Cuba per il suo non rispetto dei diritti umani.

Anche l'Europa sta nel posto sbagliato... e non c'è acqua nel bagno.