8 maggio  2007 - S.Lamrani* www.prensa-latina.it

 

 

Luis Posada Carriles,

 

il terrorista della

 

Casa Bianca

 

 

 

Il 19 aprile 2007, la giudice della Corte Federale di El Paso (Texas), Kathleen Cardone, ha accettato la libertà condizionale di Luis Posada Carriles, il peggiore terrorista del continente americano, in cambio di una garanzia di 250.000 dollari. Il 12 aprile 2007 la Corte di Appello del Quinto Circuito di New Orleans, in una risorsa dell’ultimo minuto, ha cercato di ostacolare la libertà del criminale di origine cubana, imprigionato dal maggio del 2005 [1]. Posada Carriles, responsabile di circa un centinaio di omicidi, è ritornato tranquillamente a casa sua a Miami, ad aspettare il suo giudizio che deve cominciare l’11 maggio 2007 [2].

Il caso Posada Carriles mina singolarmente la credibilità degli Stati
Uniti nella loro lotta contro il terrorismo. Il presidente Bush, che ha affermato varie volte che qualunque nazione che protegga i terroristi sarà considerata complice, si trova ora di fronte alle sue stesse contraddizioni. In effetti, Posada Carriles è processato per soggiorno illegale in territorio statunitense. Tutto è cominciato negli USA nel marzo del 2005 a bordo della barca Santrina in presenza delle autorità ed è stato arrestato solo in seguito ad un sua apparizione in una conferenza stampa, vantandosi di non avere niente da temere da parte del governo statunitense, che aveva servito lealmente durante varie decadi. Ma le sette accuse che pesano contro di lui in nessun caso fanno riferimento alle sue attività criminali, riguardano unicamente questioni di frode migratoria e falsa testimonianza [3].

Dove è finita la Sezione 412 del Patriot Act, che afferma che è proibito liberare un sospettato, se la sua liberazione minaccia la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, della comunità o di qualunque altra persona? [4]. Che ne è stato della risoluzione 1373 delle Nazioni Unite, votata dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 che precisa che tutti i terroristi devono essere presentati davanti alla giustizia?

In un articolo pubblicato il 10 aprile 2007, il presidente Fidel Castro ha affermato che solo dalla Casa Bianca potevano procedere le istruzioni per la sentenza dettata da Kathleen Cardone. E’ stato lo stesso presidente Bush che ha evaso in ogni momento il carattere criminale e terrorista dell'accusato. Lo hanno protetto imputandogli una semplice violazione di tramiti migratori. In effetti, Washington, messa in un guaio dalle possibili dichiarazioni di Posada Carriles, si rifiuta di evocare il passato criminale di uno dei suoi antichi agenti perché, come sottolinea il leader cubano, accusare Posada Carriles equivaleva ad accusare sé stessa [5]. Uno dei più spietati agenti della storia della CIA è implicato in troppi temi segreti, perfino l'assassinio del presidente John F. Kennedy. Posada Carriles sa troppo e la sua liberazione era il prezzo da pagare per comprare il suo silenzio.

È indubbio che la politica statunitense contro Cuba è una politica fallita. In quasi mezzo secolo non ha ottenuto il suo proposito fondamentale che, non importa come si mascheri, è sempre stato distruggere l'indipendenza di Cuba. Questa politica, come quella che mantiene l'intervento militare statunitense in Iraq, non ha ottenuto né potrà ottenere i suoi propositi, benché sì ha causato, e se seguirà, continuerà a causare, gravi restrizioni al diritto del popolo cubano di poter vivere e svilupparsi in pace.
 


Una sanguinante traiettoria terroristica



Confidente della polizia durante la dittatura di Fulgencio Batista, Luis Posada Carriles è entrato nelle file della CIA nel febbraio del 1961, integrando la brigata 2506. Formato nella Scuola delle Americhe di Fort Benning in Georgia, è diventato un esperto in esplosivi e ha partecipato all'aggressione militare statunitense di Playa Giron nell’aprile del 1961 [6]. Agente ufficiale della CIA tra aprile del 1965 ed il 1974, la CIA mantenne comunque un contatto occasionale con lui fino al 1976 [7]. Conviene ricordare che nel 1976 George H. W. Bush, padre dell'attuale presidente, era il direttore della CIA. Posada Carriles ha rappresentato un grande interesse per svolgere operazioni sotto gli ordini della CIA [8], che gli pagava un salario di almeno 300 dollari al mese [9].

Il 23 giugno 1964 Posada Carriles ha firmato una dichiarazione all’FBI a Polk City, in Florida, nella quale confessava la sua intenzione di perpetrare attentati terroristi contro Cuba. Posada ha dichiarato che non era stato detto loro che avevano l'appoggio del governo degli Stati Uniti, ma che credevano di avere effettivamente la tolleranza del governo degli Stati Uniti per il semplice fatto che non fossero mai stati disturbati da nessuno quando realizzavano le loro attività di allenamento militare [10].

Il 17 maggio 1965 l’FBI sventava un complotto organizzato da Roberto Alejos Arzu, un potente guatemalteco, destinato ad abbattere il governo del suo paese di origine. Posada Carriles formava parte delle persone implicate nella cospirazione insieme all'esiliato cubano Luis Sierra Lopez. Durante l'operazione, i servizi doganieri statunitensi hanno confiscato un'impressionante quantità di armi e munizioni [11].

Posada Carriles ha nel suo curriculum l'organizzazione e la realizzazione di numerosi attentati terroristi. Secondo l’FBI, nel giugno del 1965, l’allora agente della CIA, ha ricevuto 5.000 dollari da Jorge Mas Canosa, dirigente del gruppuscolo terrorista RECE (Rappresentazione Cubana nell'Esilio) e futuro leader della poderosa Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), per fare esplodere una barca cubana o sovietica a Veracruz, in Messico. Posada Carriles gli comunicò la sua intenzione di procurarsi documenti portoricani per entrare in Messico. Aveva a sua disposizione 100 candelotti di esplosivo C-4 [12].

Negli anni 70 Posada Carriles ha lavorato come responsabile della divisione di controspionaggio dei servizi di intelligenza venezuelani, la DISIP, ed ha partecipato alla tortura ed all’esecuzione di numerosi oppositori politici, sindacalisti e militanti sociali, fino al 1974 [13].

Posada Carriles è, tra gli altri, l'autore intellettuale con Orlando Bosch del sanguinante attentato commesso il 6 ottobre 1976 contro l'aeroplano cubano 445 che è costato la vita a 73 persone alle Barbados, includendo tutta la squadra giovanile di scherma cubana, che aveva appena vinto i giochi panamericani. Secondo una relazione segreta della CIA, redatta il 22 luglio 1976 e che ha come titolo “Possibili piani di estremisti cubani per fare scoppiare un aeroplano di Cubana”, un gruppo terrorista diretto da Orlando Bosch aveva l'intenzione di collocare una bomba in un aeroplano civile cubano. Un uomo d'affari molto vicino alla comunità cubana nell'esilio, qualificato come informatore affidabile, aveva proporzionato l'informazione alla CIA. In nessun momento George H. W. Bush o le autorità statunitensi hanno messo in allerta L'Avana dell'imminenza dell'atto terrorista.

L'associato dell’FBI a Caracas era in contatto col venezuelano Hernan Ricardo Lozano, uno dei terroristi che, con Freddy Lugo, ha messo la bomba nell'aeroplano il 6 ottobre 1976, come conferma una relazione confidenziale dell'agenzia statunitense del 9 ottobre 1976, cioè, tre giorni dopo lo spaventoso crimine. Il documento afferma che Lozano era un giornalista indipendente usato da un'impresa di sicurezza industriale diretta da Luis Posada. La relazione enfatizza tuttavia che Lozano in realtà era al servizio personale di Luis Posada. Lozano aveva reso partecipe l’FBI della sua intenzione di realizzare attentati contro l'ambasciata cubana a Caracas. Il 30 settembre 1978 ha sollecitato un visto per andare a Porto Rico per scrivere un reportage. L’FBI segnalava una strana coincidenza nella sua relazione:

Rivedendo il passaporto ed il sollecito di visto, Legat [l’FBI] ha notato che Ricardo [Lozano] aveva viaggiato da Caracas a Port-of-Spain, in Trinidad, il 29 agosto 1976 ed era tornato a Caracas il 1° settembre 1976. Legat ricordava che l'attentato con una bomba contro il consolato della Guyana aveva avuto approssimativamente luogo alle 10,15 h. del 1° settembre 1976 e si domandò se ci fosse una coincidenza nella presenza contemporanea di Ricardo con Posada, durante questo periodo [15].

L’FBI aveva forti sospetti sulle attività terroriste di Ricardo Lozano e Posada Carriles ma accettò nonostante di concedere un visto al primo. Lozano perfino ha indicato all’FBI che aveva previsto di visitare le Barbados. L’8 ottobre 1976 l’FBI ha saputo mediante una fonte confidenziale che Ricardo Lozano era stato arrestato a Trinidad per l'assassinio di 73 persone [16].

Una relazione che l'Ufficio di Intelligenza e di Investigazione del Dipartimento di Stato ha consegnato al sottosegretario Henry Kissinger sull'attentato del 6 ottobre 1976, la conferma della colpevolezza di Ricardo Lozano ed indica che era stato addestrato nell’uso degli esplosivi da Posada Carriles. Anche colui che ha messo la bomba era membro del DISIP ed è stato reclutato da Posada Carriles, quando questi occupava il posto di responsabile. “Il governo venezuelano è preoccupato ed affronterebbe seri problemi se queste connessioni diventassero pubbliche”, osservava la relazione [17].

Freddy Lugo era un fotografo usato dall'impresa di Posada Carriles. Aveva lavorato anche per la DISIP nelle stesse condizioni che il suo complice. Il nome ed il numero di telefono dell'associato della Legat statunitense furono scoperti nell'agenda di direzioni di Lugo durante il suo arresto a Trinidad. [L'agente di FBI Joseph] Leo afferma che non ha avuto contatti con Lugo ed osserva che Posada ha consegnato a Lugo il suo nome e numero di telefono, sottolineava il documento consegnato a Kissinger [18].

Il presidente venezuelano dell'epoca, Carlos Andres Perez, era un simpatizzante di Orlando Bosch e gli permetteva che circolasse liberamente nel suo territorio, secondo la CIA. Andres Perez aveva accettato di chiudere gli occhi sulle attività terroriste di Bosch e questi si era impegnato a non utilizzare il suolo venezuelano come base di operazioni. In questa maniera, un presidente della Repubblica era diventato complice della morte violenta di 73 innocenti [19].

La relazione che è stata consegnata a Kissinger riportava i verbali delle dichiarazioni di Posada Carriles in una cena che avrebbe raccolto dei fondi nel settembre del 1976: “Ora che la nostra organizzazione ha portato a termine soddisfacentemente il lavoro di Letelier, cerchiamo di fare un'altra cosa [...]. Attacchiamo un aeroplano cubano”. “Il lavoro di Letelier” faceva riferimento all'assassinio di Marcos Orlando Letelier del Solar, antico ministro di Difesa del governo cileno di Salvador Allende. Il CORU, un “organizzazione terrorista anticastrista”, secondo l’FBI, diretta da Orlando Bosh alla quale apparteneva anche Posada Carriles, ha messo una bomba nella sua automobile il 21 settembre 1976. Nell'attentato, perse la vita anche la segretaria personale di Letelier, di nazionalità statunitense, Ronnie Moffit [20].

Un'altra relazione dell’FBI datata novembre del 1976 conferma l'implicazione di Luis Posada Carriles nell'attentato contro l'aeroplano di Cubana di Aviazione. “Parte del piano relativo all'attentato dinamitardo contro un aeroplano di Cubana si sono discussi in un bar dell’hotel Anuco Hilton di Caracas, in Venezuela. Frank Castro, Gustavo Castillo, Luis Posada Carriles e Morales Navarrete erano presenti nella riunione”. Un altro incontro per pianificare il crimine ebbe luogo nell'appartamento di Riccardo Morales Navarrete, un agente della DISIP, nel hotel Anuco Hilton con la presenza di questo ultimo, di Posada Carriles e di Frank Castro. Il Fronte Nazionale di Liberazione di Cuba (FNLC), un’altra “organizzazione terrorista anticastrista”, secondo l’FBI, doveva rivendicare l'attentato. Posada Carriles ed il suo gruppo avevano cercato anche di fare saltare vari aeroplani civili cubani in Panama ed in Giamaica [21].

Secondo l’FBI, anche vari membri del governo venezuelano erano implicati nell'attentato. Morales Navarrete ha dichiarato che se Posada Carriles ed i suoi complici si mettevano a parlare, “avremo anche noi il nostro Watergate”. Orlando Garcia Vasquez, ministro consulente per i Temi di sicurezza del presidente Carlos Andres Perez, ha confessato all’FBI che era convinto che Carlos Fabbri, l'esperto in esplosivi della DISIP, o aveva fabbricato la bomba o era al corrente dei preparativi del crimine. Secondo l’FBI, Fabbri era “un buon amico di Posada” ed i due erano stati arrestati in passato dalle autorità venezuelane per avere risolto dei documenti falsi e degli esplosivi ad Orlando Bosch. Il 27 ottobre 1976, il governo venezuelano pubblicava una dichiarazione affermando che nessun Morales Navarrete lavorava nella DISIP, per zittire il tema. Morales Navarrete, da parte sua ha dato istruzioni alla sua fidanzata in Florida affinché non lo richiamasse più all’hotel perché non esisteva oramai ufficialmente [22].

Una delle prime relazioni dell’FBI sul crimine delle Barbados, pubblicata il 7 ottobre 1976, era categorica in quanto alla responsabilità di Posada Carriles ed Orlando Bosch: “Posada e Bosch orchestrarono l'attentato dinamitardo contro l'aeroplano”. Una fonte aveva informato l’FBI dell'implicazione dei due terroristi cubani [23]. Dopo l'attentato Hernan Ricardo Lozano ha chiamato Orlando Bosch e gli ha detto che “un autobus con 73 cani era caduto da una scogliera ed erano tutti morti” [24]. Posada Carriles è stato arrestato e giudicato in Venezuela. Ma mentre il suo giudizio era in fase di appello riuscì a scappare dal carcere il 18 agosto 1985 grazie alla complicità dell'estrema destra cubana della Florida. Poi si riunì col tenente colonnello Oliver North in Salvador e si stabilì nella base aerea di Ilopango, dove partecipò all'organizzazione della guerra terrorista contro il governo sandinista del Nicaragua, proporzionando armi ai “contras” [25].

Tra aprile e settembre del 1997, un'onda di attentati terroristi si è abbattuta sull'industria turistica cubana, onda che costò la vita al giovane italiano Fabio di Celmo e ferì numerose persone. Il 12 luglio 1998, Luis Posada Carriles ha concesso un'intervista al New York Times nel quale si vantava di essere la persona che aveva commesso il maggiore numero di atti terroristi contro Cuba e rivendicava la paternità intellettuale degli attentati del 1997. Secondo lui, il turista italiano “si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato”. Quando la giornalista Ann Louise Bardach gli domandò se si pentiva del suo gesto, la sua risposta, intrisa di cinismo, fu inequivocabile: “Dormo come un bebè”. Posada Carriles ha confessato che Jorge Mas Canosa lo finanziava per le sue attività criminali: “Jorge lo controllava tutto. Ogni volta che avevo bisogno di denaro, chiedeva che mi mandassero 5.000 dollari, 10.000 dollari, 15.000 dollari”. In totale, Posada Carriles ha ricevuto più di 200.000 dollari da Mas Canosa e dalla FNCA [26].

Il 17 novembre 2000, Posada Carriles è stato arrestato in Panama per attività terroriste. In effetti, aveva collocato 45 chili di esplosivo C-4 nell'anfiteatro dell'Università di Panama dove si erano riuniti 2.000 studenti per ascoltare il discorso del presidente Fidel Castro. Condannato a 8 anni di reclusione criminale, la presidentessa del Panamá Mireya Moscoso il cui mandato presidenziale finiva il 31 agosto 2004, perdonò Posada Carriles il 25 agosto 2004. D'altra parte, la Moscoso ha violato la legge panamense che stipula che è possibile esercitare l'indulto su un prigioniero solo se il processo giudiziale è arrivato al suo termine. Orbene, il giudizio di Posada Carriles si trovava in fase di appello. È ora di notorietà pubblica che la Moscoso agì così per soddisfare i desideri dell'estrema destra cubana di Miami, città dove risiede attualmente, e dopo che Washington le esercitasse pressioni [27].

Tutto questo non è più che un'infima parte del racconto delle attività terroriste di Posada Carriles. E’ stato implicato in altri molti atti criminali, compresi vari tentativi di assassinio contro il presidente Fidel Castro: durante la sua visita a Salvador Allende nel 1971, nel suo viaggio in Venezuela del 1988 e durante il secondo Forum Ibero-americano di Madrid nel 1992. È anche responsabile dell'assassinio di vari funzionari cubani in Argentina nell’agosto del 1976 e collaborò coi servizi segreti di Augusto Pinochet in Cile, nella sparizione di numerosi oppositori politici [28].

Che cosa ne è stato di Orlando Bosch, responsabile con Posada Carriles della tragedia criminale dell’ottobre del 1976? Passeggia tranquillamente per le strade di Miami. Nel 1989, Bosch si trovava in un carcere della Florida. Dopo avere compiuto la sua condanna in Venezuela ritornò negli Stati Uniti dove fu fermato per violare la libertà condizionale in un attentato che commise in territorio statunitense nel 1972. Il 23 giugno 1989 il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti pubblicò una relazione al riguardo stipulando che Bosch doveva essere deportato dovuto alle sue attività terroriste internazionali. Orlando Bosch “ha espresso ed ha dimostrato varie volte una volontà di infliggere ferite e causare la morte in maniera indiscriminata”. Il vice ministro di Giustizia dell'epoca, Joe Whitley, aveva rimarcato nella relazione le ragioni per le quali Bosch doveva essere deportato: “L'esplosione dell'aeroplano civile cubano il 6 ottobre 1976 fu un'operazione della CORU con la direzione di Bosch”. Ma Bosch non fu deportato a Cuba come desiderava Whitley. Il 20 luglio 1990 otteneva un perdono presidenziale di George H. W. Bush [29].

Orlando Bosch non ha mai negato il suo passato terrorista. Al contrario, fa apparizioni regolari nei mezzi di comunicazione della Florida. Il 5 aprile 2006, Bosch fu invitato dal giornalista Juan Manuel Cao del Canale 41 di Miami:

Juan Manuel Cao: Lei ha abbattuto quell'aeroplano nel 1976?

Orlando Bosch: Se le dico che era implicato sarebbe come incolparmi e se le dico che non partecipai a questa azione, mi direbbe che sono un bugiardo. Allora non confermo la mia partecipazione e neanche la nego.

Juan Manuel Cao: In quell'azione, 76 [in realtà 73] persone furono assassinate.

Orlando Bosch: No, ragazzo, nella guerra che noi i cubani che amiamo la libertà facciamo contro il tiranno, devi abbattere aeroplani, devi affondare barche, devi essere pronto per attaccare tutto quello che è alla tua portata.

Juan Manuel Cao: Non ha lei nessun rimorso per quelli che morirono in quell'attentato, per le loro famiglie?

Orlando Bosch: Chi era a bordo di quell'aeroplano? Quattro membri del Partito Comunista, cinque nord-coreani, cinque [in realtà undici] guyanesi. Cavoli, ragazzo! Quattro membri del Partito! Chi erano presenti? I nostri nemici!

Juan Manuel Cao: E gli atleti di scherma? I bambini a bordo?

Orlando Bosch: Ero a Caracas. Ho visto le bambine nella televisione. Erano sei. Dopo la competizione, la capitana delle sei ha dedicato il suo trionfo al tiranno, etc. Fece un discorso molto lodevole verso il tiranno. C'eravamo messi già d’accordo a Santo Domingo, qualunque persona che viene da Cuba e che glorifichi il tiranno doveva correre gli stessi rischi che quegli uomini e donne che lottano contro questa tirannia.

Juan Manuel Cao: Se dovesse trovarsi coi famigliari delle vittime, non le sembrerebbe difficile...

Orlando Bosch: No, perché in fin dei conti quelli che erano presenti dovevano sapere che cooperavano con la tirannia in Cuba. [30].

Queste sono le parole che pronunciò Orlando Bosch in un canale di televisione di Miami con tutta l’impunità possibile.

La doppia morale nella lotta contro il terrorismo

Davanti agli occhi del mondo, l'amministrazione Bush non ha oramai nessuna credibilità quando si tenta di evocare la “lotta contro il terrorismo”. Finché si rifiuta di giudicare Luis Posada Carriles per i suoi crimini, permettendogli di godere un'impunità che costituisce un'offesa indescrivibile per la memoria delle vittime ed i famigliari, la comunità internazionale non lo prenderà sul serio. Non può esserci eccezione nella lotta contro il terrorismo.

Gli Stati Uniti si continuano a rifiutare di estradare Posada Carriles in Venezuela, dove è considerato come latitante della giustizia, cercando dei pretesti, come che potrebbe essere torturato. Oltre l'accusa grottesca e senza fondamento, risulta ironico che il paese responsabile degli atti barbarici di Abu Ghraib e Guantanamo sia improvvisamente preoccupato per il rischio di abusi. Hugo Chavez ha ricordato nuovamente la sua petizione: Esigiamo che questo terrorista ed assassino sia estradato in Venezuela e non protetto. Il presidente della Repubblica Bolivariana ha denunciato la doppia morale nella lotta contro il terrorismo. “È caduta un'altra volta la maschera”, ha osservato, segnalando col dito le contraddizioni dell'amministrazione Bush [31]. Ma, per caso ci si può aspettare un'altra cosa dall'attuale inquilino della Casa Bianca?

Il Nicaragua ha condannato la decisione di Washington, decisione che promuove il terrorismo, secondo Managua. Il presidente Daniel Ortega ha affermato sulle sue intenzioni: Sto dando istruzioni affinché il Nicaragua, oltre a condannare [la liberazione], offra il suo territorio affinché Posada Carriles sia giudicato nel nostro paese, tenendo in conto che commise anche qui atti terroristi [32].

Il senatore democratico dell'Ohio, Dennis Kucinich, si è dispiaciuto per la liberazione di Posada Carriles in una lettera diretta al ministro di Giustizia, Alberto Gonzalez. Se è liberato di prigione, la nostra credibilità davanti al mondo sarà compromessa, perché sarebbe come agire contro la nostra guerra al terrorismo, ha sottolineato [33].

I 118 paesi membri del Movimento dei Non Allineati (NOAL) adottarono unanimemente una risoluzione che condanna la messa in libertà del terrorista di origine cubana. Il NOAL ci ha fatto partecipe della sua grande preoccupazione rispetto alla liberazione su cauzione del notorio terrorista internazionale Luis Posada Carriles. Come è ben conosciuto, il Sig.. Posada Carriles è responsabile di numerosi atti terroristi contro Cuba ed altri paesi, compreso l'attacco terrorista contro un aereo di Cubana di Aviazione nell’ottobre del 1976 che ha causato la morte di 73 civili innocenti [...] nonostante ciò, è stato in prigione nel territorio degli Stati Uniti per un semplice delitto migratorio, mentre si è ignorato il sollecito venezuelano [di estradizione]. Il NOAL ha chiesto a Washington che rispettasse gli obblighi contratti nella lotta contro il terrorismo, in virtù del diritto internazionale, processando o, quando proceda, estradando gli autori di atti terroristi. Si è pregata anche La Casa Bianca affinché non offrisse nessun appoggio politico, diplomatico, morale o materiale al terrorismo e che consegnasse Posada Carriles alla giustizia venezuelana [34].

Nel frattempo, Cinque cubani soffrono nelle carceri statunitensi dal 1998, per essersi infiltrati nei gruppi terroristi della Florida per ostacolare la realizzazione di attentati contro il loro paese, come quelli del 1976 o del 1997. Dopo una parodia di processo, Gerardo Hernandez, Antonio Guerrero, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez e René Gonzalez sono stati condannati a quattro ergastoli più 77 anni in totale per cospirazione e tentativo di spionaggio, mentre non si è presentata una sola prova per appoggiare le accuse. Inoltre, vari militari statunitensi di alto rango come il contrammiraglio della Marina da Guerra degli Stati Uniti Eugene Carroll, il Generale di Divisione dell'Esercito degli Stati Uniti Edwards Breed Atkeson ed il Tenente Generale delle forze aeree degli Stati Uniti James R. Clapper, hanno dichiarato durante il giudizio che i Cinque non erano colpevoli di atti di spionaggio. Il pubblico ministero incluso riconobbe davanti alla giuria, in una dichiarazione surreale, che provare la colpevolezza degli accusati costituiva un ostacolo insuperabile per gli Stati Uniti. Nonostante, ha esatto la condanna dei Cinque cubani. La giuria ha accettato la petizione del ministero senza battere ciglio, senza fare una sola domanda e senza chiedere il minore chiarimento [35].

Il governo degli Stati Uniti si rifiuta ancora di autorizzare le visite famigliari per alcuni di questi prigionieri politici. Adriana Perez, moglie di Gerardo Hernandez, non ha visto suo marito da più di otto anni. La stessa cosa succede ad Olga Salanueva, compagna di René Gonzalez. Ivette, la figlia di René Gonzalez, che ha nove anni, ha dovuto aspettare più di otto anni per poter finalmente conoscere suo padre. L'amministrazione Bush ha respinto le petizioni delle Nazioni Unite e di Amnesty International, che esigono la fine dei trattamenti crudeli, inumani e degradanti ed un giudizio corretto. Questo scandalo giudiziario ed umanamente intollerabile è stato completamente censurato dai mezzi di comunicazione [36].

Uno degli aspetti più vergognosi nel caso Posada Carriles è la negativa della stampa internazionale a qualificarlo come terrorista. Le espressioni più varie si usano per descriverlo: militante, militante cubano, militante anticastrista, esiliato cubano, esiliato anticastrista, militante anticomunista, anticomunista senza pronunciare mai, come l'amministrazione Bush, la qualifica che gli conviene, cioè, terrorista. In una certa misura i mezzi occidentali accettano, assimilano e promuovono la dottrina del terrorista buono e del terrorista cattivo, che Washington ha elaborato. Come interpretare questo atteggiamento se non come un inqualificabile ed imperdonabile atto di complicità col terrorismo contro Cuba? Perché la colpevolezza di Posada Carriles è evidente [37].

Per la stampa internazionale fare esplodere un aeroplano in pieno volo ed assassinare 73 persone (includendo donne e bambini), se queste sono cubane, non costituisce un atto spaventoso di terrorismo, bensì un atto di militanza. Per i mezzi di comunicazione, organizzare un'ondata di attentati sanguinanti contro l'industria turistica cubana non fa del suo autore intellettuale un criminale senza fede né legge bensì un semplice militante anticastrista. La memoria delle vittime del peggiore terrorista del continente americano merita un po' più di rispetto.

I casi di Posada Carriles e dei Cinque cubani ingiustamente imprigionati illustrano l'ipocrisia monumentale della quale fa prova Washington nella sua guerra contro il terrorismo. Sembra che l'amministrazione Bush non ha limiti nella sua irrazionale corsa verso l'infamia.
 

 


Note
 

 


[1] Associated Press, « Cuban Militant Freed From U.S. Custody », 19 aprile 2007; Wilfredo Cancio Isla, «Un tribunal de Nueva Orleans bloquea la libertad a Posada», El Nuevo Herald, 13 aprile 2007.

[2] Alicia A. Caldwell, « Appeals Court Blocks Militant’s Release », Associated Press, 13 april 2007; Associated Press, « US Judge Says Cuban Militant Accused in Plane Bombing Should Be Free on Bail Pending Trial », 6 aprile 2007.

[3] Wilfredo Cancio Isla, «El gobierno trata de impedir fianza de Posada», El Nuevo Herald, 10 aprile 2007.

[4] Public Law 107-56, Uniting ans Strengthening America By Provinding Appropriate Tools Required to Intercept and Obstruct Terrorism (USA PATRIOT ACT) Act of 2001, Government Printinf Office, 26 ottobre 2001, Section 412.

[5] Fidel Castro Ruz, «La respuesta brutal», Granma, 10 aprile 2007.

[6] Central Intelligence Agency, « Personal Record Questionnaire on Posada », 21 de enero de 1972, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive,GeorgeWashingtonUniversity.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19720417.pdf (sito consultato il 16 aprile 2007).

[7] Central Intelligence Agency, « Suspected Bombing of Cubana Airlines DC-8 Near barbados, West Indies, October 6,1976 », 16 ottobre 1976, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19761016.pdf (sito consultato il 16 aprile 2007).

[8] Central Intelligence Agency, « Luis Pozada », 7 giugno 1966. Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19660600.pdf (sito consultato il 16 aprile 2007).

[9] John E McChugh, « Subjet: non declassifie », 18 luglio 1966, Federal Bureau of Investigation, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19660718.pdf

(sito consultato il 16 aprile 2007).

[10] Federal Bureau of Investigation, « Cuban Representation in Exile (RECE); Internal Security – Cuba; Neutrality Matters », 13 luglio 1965, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19650713.pdf (sito consultato 16 aprile 2007).

[11] Federal Bureau of Investigation, «Roberto Alejos Arzu; Luis Sierra López. Neutrality Matters, Internal Security, Guatemala », 17 maggio 1965, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19650517.pdf (sito consultato il 16 aprile 2007).

[12] Federal Bureau of Investigation, «Luis Posada Carriles. IS- Cuba», 7 luglio 1965, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, GeorgeWashingtonUniversity.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19650707.pdf (sito consultato il 16 aprile 2007).

[13] Agencia Bolivariana de Noticias, «Liberación de Posada es una hora bochornosa para el mundo», 19 aprile 2007.

[14] Central Intelligence Agency, « Possible Plans of Cuban exle Extremists to Blow Up A Cubana Ailiner », 22 giugno 1976, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19760622.pdf(sito consultato il 16 aprile 2007).

[15] Federal Bureau of Investigation, « Suspected Bombing of Cubana Airlines DC-8 Near barbados, West Indies, October 6,1976 », 9 ottobre 1976, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19761009.pdf(sito consultato 16 aprile 2007).

[16] Ibid.

[17] Harold H. Saunders, « Castro’s Allegations », 18 ottobre 1976, State Department, Bureau od Intelligence and Research, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19761018.pdf (sito consultato il 16 aprile 2007).

[18] Ibid.

[19] Ibid.

[20] Ibid.; Federal Bureau of Investigation, « Bombing of Cubana Airlines DC-8 Near Barbados, West Indies, october 6, 1976. Neutrality Matters, Cuba- West Indies », noviembre de 1976, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19761102.pdf(sito consultato 16 aprile 2007).

[21] Federal Bureau of Investigation, « Bombing of Cubana Airlines DC-8 Near Barbados, West Indies, october 6, 1976. Neutrality Matters, Cuba- West Indies », op. cit.

[22] Ibid.

[23] Federal Bureau of Investigation, « Suspected Bombing of Cubana Airlines DC-8 Near barbados, West Indies, October 6,1976 », 7 ottobre 1976, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19761008.pdf (sito consultato 16 aprile 2007).

[24] Federal Bureau of Investigation, « Bombing of Cubana Airlines DC-8 Near Barbados, West Indies, october 6, 1976. Neutrality Matters, Cuba- West Indies », op. cit.

[25] Felix I. Rodriguez, « Testimony of Felix I. Rodriguez Before the Joint Hearings on the Iran-Contra Investigation [Excerpt] », 27 maggio 1987, Luis Posada Carriles, the Declassified Record, The National Security Archive, George Washington University.
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB153/19870527.pdf(sito consultato il 16 aprile 2007).

[26] Ann Louise Bardach & Larry Rohter, « Key Cuba Foe Claims Exiles' Backing », New York Times,12 luglio 1998.

[27] International Herald Tribune, « Four Cubans Pardoned », 27 agosto 2004; Anita Snow, «Mireya Moscoso indulta a cuatro anticastristas», El Nuevo Herald, 27 agosto 2004; Glenn Kessler, « U.S. Denies Role in Cuban Exile’s Pardon », Washington Post, 27 agosto 2004: A18.

[28] Agencia Bolivariana de Noticias, «Posada Carriles: Prontuario de un terrorista made in USA», 19 aprile 2007.

[29] James LeMoyne, « Cuban Linked to Terror Bombings Is Freed by Government in Miami », The New York Times, 18 luglio 1990, Section A, p.1; The New York Times, « The Bosch Case Does Violence to Justice », 20 luglio 1990, Section A, p. 26.

[30] Salim Lamrani, Fidel Castro, Cuba et les Etats-Unis (Pantin: Le Temps des Cerises, 2006), p.

[31] Agencia Bolivariana de Noticias, «Mandatario venezolano exigió nuevamente extradición de Posada Carriles», 19 aprile 2007.

[32] Agencia Bolivariana de Noticias, «Daniel Ortega anunció que Nicaragua solicitará extradición de Posada Carriles», 19 aprile 2007.

[33] Deisy Francis Mexidor, «Condenan libertad del verdugo», Granma, 20 aprile 2007.

[34] Movimiento de No Alineados, «Movimiento No Alineados presenta protesta ante la ONU por liberación de Posada Carriles», Cubadebate, 20 aprile 2007.

[35] Salim Lamrani, Superpowers Principles (Monroe, Maine: Common Courage Press, 2005); Salim Lamrani, Washington contre Cuba (Pantin: Le Temps des Cerises, 2005); Salim Lamrani, La guerra contra el terrorismo y el caso de los Cinco (Barcelona: El Viejo Topo, 2005), Salim Lamrani, Terrorismo de Estados Unidos contra Cuba. El caso de los Cinco (La Habana: Editorial José Martí, 20050; Salim Lamrani, Il terrorismo degli Stati Uniti contro Cuba (Milan: Sperling & Kupfer, 2006).

[36] Ibid.

[37] Wilfredo Cancio Isla, «Posada Carriles podría quedar en libertad condicional», El Nuevo Herald, 17 aprile 2007; Associated Press, « Cuban Militant Posada Posts $250K Beil », 18 aprile 2007; Ian James, « Lawyer: U.S. Protecting Cuban Militant », Associated Press, 9 aprile 2007; Associated Press, « Judge Rejects Bid to Delay Bond Order For Anti-Castro Militant », 10 aprile 2007; Fabiola Sanchez, « Venezuelan military Agents Raid Home of Friend od Anti-Castro Militant Posada », Associated Press, 13 aprile 2007; Tim Weiner, « Cuban Exile Is Charged With Illegal Entry », The New York Times, 20 maggio 2005, Section A, p. 14; Reuters, « Castro Accuses Bush of Protecting Accused Bomber », 10 aprile 2007; Spencer S. Hsu & Nick Miroff, « U.S. Holds Suspects in War Crimes », The Washington Post, 4 aprile 2007; Jeff Franks, «Anti-Castro Exile Freedm En Route to Miami», Reuters, 19 aprile 2007; Los Angeles Times, « U.S. Loses Bid to Keep Posada Jailed », 18 aprile 2007; USA Today, « Cuba, Venezuela Protest pending release of Anti-communist », 11 aprile 2007; The Boston Globe, « Caracas Demands US Return of Militant », 21 maggio 2005; Eric Leser, « L’arrestation de l’anticastriste Luis Posada Carriles, à Miami, embarrasse les Etats-Unis », Le Monde, 6 aprile 2007; Jean-Hébert Armengaud, « Cuba réclame une figure anticastriste arrêtée aux Etats-Unis », Libération, 19 maggio 2005.

 

 

 



*Salim Lamrani è scrittore, professore ed investigatore francese ed è specializzato nelle relazioni di Cuba e gli Stati Uniti. Collabora abitualmente con Rebelion. La traduzione è di Ida Garberi.