Alla
fine del primo mandato presidenziale di Ronald Reagan, si svolse un
interessante e rivelatore incontro nel ristorante Mirabella di Miami. Fu
affittato un lussuoso salone privato perché il principale anfitrione
potesse indirizzarsi riservatamente ai suoi ospiti.
Il convocante la riunione era un importante consulente d'affari, tuttavia,
raramente era apparso in pubblico negli Stati Uniti. Il suo nome?
Theodore G. Shackley.
Theodore G. Shackley era stato Direttore Aggiunto della Direzione
Operazioni della CIA e capo della Divisione dei Servizi Clandestini. Da
queste posizioni strategiche, a Berlino, Laos e Vietnam, Shackley era
stata una figura chiave delle guerre segrete della "Compagnia" ed era uno
dei più importanti nel selezionato gruppo della "Rete dei Vecchi Ragazzi"
dell’Agenzia.
Gli invitati di Shackley riunivano più di una caratteristica: tutti erano
di origine cubana; tutti erano, a quel tempo, persone note a Miami, come
imprenditori; e, soprattutto, erano tutti membri del Consiglio di
Amministrazione della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA).
Non
fu Shackley, tuttavia, che li accolse all’entrata
di
quel lussuoso salone del ristorante Mirabella, ma il Presidente, Jorge
Mas Canosa, ora defunto. Vi era curiosità tra i presenti sul motivo della
riunione, in quanto tutti loro, in una forma o un'altra, quasi
giornalmente, si incontravano. Il sorprendente era la presenza di quel
consulente, sconosciuto alla grande maggioranza dei presenti, che li
guardava con un certo sorriso.
Jorge Mas Canosa introdusse brevemente lo "sconosciuto". Shackley acclarò
la curiosità dei suoi ospiti
"Il significato - avrebbe spiegato anni più tardi, l'investigatore Fonzi
Gaetón nella rivista Esquire - era che mentre molti di coloro che erano in
quella sala privata non sapessero chi era quell'uomo neppure erano a
conoscenza che, per un certo periodo, avevano lavorato per lui. Theodore
G. Shackley fu il capo della Stazione CIA JM-WAVE.
Fonzi Gaetón non è un investigatore qualunque. Egli ha dedicato parte
della sua vita a lavorare per vari comitati congressuali degli Stati
Uniti, compresi quelli incaricati delle indagini sulle attività occulte
della CIA e l'assassinio del Presidente John F. Kennedy.
JM-WAVE fu la Stazione della CIA a Miami, durante gli anni 60, il più
grande centro che la CIA abbia mai avuto nella sua storia, al di là della
sua base principale a Langley, Virginia. La missione fondamentale di
JM-WAVE è stata la realizzazione dell’Operazione Mongosta, il cui
obiettivo era di eliminare Fidel Castro e la Rivoluzione cubana, cercando,
nel 1962, di realizzare azioni atte a giustificare
una invasione diretta delle Forze Armate USA.
Shackley convocò questa riunione per dire ai suoi "vecchi ragazzi" che la
"Compagnia" necessitava di nuovo dei loro servizi, questa volta per
sostenere il Presidente Ronald Reagan nel suo sforzo segreto per trovare
il modo di rifornire la
"contras" nicaraguense, e frenare il comunismo in America centrale. Fu
in questo incontro che nacque l'idea che "la strada per l'Avana passa
da Managua".
Dopo tale riunione, il Signor Mas si diede all'azione, pronto a dimostrare
che anche in questa sua fase di "rispettabile uomo pubblico" era ancora
utile per il lavorare sotto copertura.
Nel novembre del 1983, Mas Canosa collocò, in una società di sua
proprietà, denominata Equipment Personal and Services Ing., cinque contras
nicaraguensi, tra cui due di cognome Masan. Questi uomini, con i soldi di
Jorge Mas, si dedicarono a reclutare, equipaggiare e inviare a combattere
con la contras, a circa 35 emigrati cubani, alcuni di loro i veterani
della fallita invasione della Baia dei Porci.
Ma questa volta, la CIA voleva anche un altro tipo di servizio.
A tal fine, Mas Canosa presentò il suo intimo amico, Felix
Rodriguez Mendigutia, meglio
noto come El Gato, ad alcuni funzionari statunitensi designati al
rifornimento illegale alla Contras. Più tardi, in base alle pubbliche
testimonianze sul caso Iran-Contras, Rodriguez diventò un membro chiave
della rete del tenente colonnello Oliver North.
Mas Canosa contattò Felix Rodriguez nel 1983, attraverso un funzionario
dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Honduras, e raccomandò che Rodriguez
prestasse assistenza in un programma di aiuto medico alla contras, secondo
la dichiarazione giurata presentata davanti alla Commissione Congressuale
d'Inchiesta, da Cresencio Arcos, che all’epoca era presso l'ambasciata
americana a Tegucigalpa.
Rodriguez, utilizzando il nome in codice di Max Gomez si convertì in
ufficiale della logistica della rete di North presso la sua sede in El
Salvador. "Felix Rodriguez mi fu mandato da Jorge Mas Canosa" disse Arcos
nella sua testimonianza davanti ai senatori USA, rispondendo ad una
domanda su come conobbe Rodriguez.
"Mas Canosa, con la Fondazione, stata inviando medici cubani per
fornire cure ai feriti della resistenza e in casi di alcuni feriti più
gravi... come quelli che richiedevano chirurgia ricostruttiva… era
necessario l'invio negli Stati Uniti" ha aggiunto Arcos Cresencio al
Congresso.
Investigatori del Senato USA trovato misteriose annotazioni nel diario del
tenente colonnello Oliver North, dove si menziona il Mas Canosa e un
pagamento di 80000$. Felix Rodriguez, pur essendo un personaggio chiave
nella rete segreta di North per il rifornimento alla Contras, ha rifiutato
di spiegare le note alla Sottocommissione per le Relazioni Estere del
Senato. "Non parlerò di questo tema" ha detto Rodriguez al senatore John
Kerry, democratico del Massachusetts, nel corso di una audizione dinanzi
alla Sottocommissione su Terrorismo, Narcotici e Operazioni
Internazionali.
Nel diario di North, ci sono tre annotazioni pubbliche compromettenti o
recriminatorie che menzionano Mas Canosa, e una di esse appare a nome Ines
Diaz, una donna di circa 50 anni, che oltre a segretaria, aveva allora,
come compito principale, proteggere Mas Canosa dal controllo dell’opinione
pubblica.
Da quanto pubblicato nell’agenda del Ten. Col. Oliver North appaiono
queste note:
24 gennaio 1985:”Riunione con Felix Rodriguez. Chiamare Jorge Mas… (Inés)
25 gennaio 1985: "Felix Rodriguez - accelerare 80K para IR. – Domenica
per Jorge Mas – discorsi per compleanno di José Martí".
4 febbraio 1985: "Felix Rodriguez non ha ancora ricevuto i dollari di
Jorge Mas".
Su questo tema, la rivista U.S News and World Report pubblicò, il 4 maggio
1992, un lavoro firmato da un giornalista Linda Robinson, in cui spiega
quanto segue:
"Mas è stato un ardente difensore delle politiche della amministrazioni
Reagan e Bush. Dopo che scoppiò lo scandalo Iran-Contra, ha offerto il suo
avvocato al suo amico Felix Rodriguez, un ex ufficiale operativo della
CIA, che partecipò a numerose operazioni coperte ed illegali dell'Agenzia
e, a sua volta, era un vecchio amico di Donald Gregg, consulente per la
sicurezza nazionale di George Bush, all’epoca vice presidente. La nota
trovata nel diario di Oliver North descrive la richiesta di Rodriguez
perché North cercasse i 50000$ di Mas destinati alla contras del
Nicaragua. Una fonte congressuale considera che il denaro fu utilizzato
per aiutare la fuga, da una prigione
in Venezuela, del terrorista in esilio Luis
Posada Carriles. Posada era in carcere, come autore del
sabotaggio di un aereo di
linea cubano alle Barbados, nel 1976, che costò la vita a 73 persone.
Posada fuggì e iniziò a lavorare nell’operazione di rifornimento
segreto della contras, diretto da North".
Nella sua testimonianza al Congresso, Mas Canosa, ha dichiarato: "fornii
solo aiuto umanitario ai Contras".
L'investigatore professionista Gaetón Fonzi indagò sul
legame Félix Rodríguez-Jorge Mas Canosa e rivelò, nel suo lavoro nella
rivista Esquire, che:
"il responsabile per i dettagli della distribuzione nel terreno della
base aerea di Ilopango, in El Salvador, era il veterano agente della CIA,
Félix Rodríguez, che aveva lavorato in Vietnam, insieme a Donald Gregg,
allora consulente alla Sicurezza Nazionale del vice presidente George Bush.
"Rodriguez è l'elemento chiave del coinvolgimento di Mas Canosa nell’Iran-Contras.
Rodriguez fu decorato, alcuni anni prima, con la più alta medaglia della
CIA, dall'allora direttore dell'Agenzia, George Bush".
Jorge Mas e Felix Rodriguez erano rimasti molto uniti con il passare degli
anni. Rodriguez era un frequente visitatore della casa e degli uffici di
Mas Canosa.
"Quando Felix Rodriguez appare, Mas Canosa si trasforma. Ascolta ed
obbedisce" commenta uno stretto collaboratore della FNCA.
"Ho visto Felix venire, molte volte, nei nostri uffici a Miami” ha
detto a Fonzi un ex collaboratore di Jorge Mas, che ha chiesto di non
essere identificato per timore di rappresaglie. "Ho pensato che era un
po' strano, con i suoi guanti neri e il suo portafoglio, ma quando
qualcuno chiedeva a Jorge chi fosse, Jorge diceva: Ah, questo è l'uomo che
uccise Che Guevara".
Durante le sue indagini, Fonzi verificò che "il signor Mas era spesso con
Rodriguez, nella base Salvadoregna di Ilopango, aiutandolo a coordinare e
sviluppare il rifornimento alla Contras". Jorge Mas fu anche il
collegamento di Rodriguez con altri funzionari statunitensi coinvolti
nell’operazione. Raul Masvidal, uno dei fondatori della Fondazione
Nazionale Cubano Americana, ha detto a Fonzi che "Jorge, per spiegare
il suo legame con la rete illegale di aiuti ai contras, diceva che 'la
strada per l'Avana passava per Managua".
Sui viaggi personali di Mas Canosa a Ilopango Gaetón Fonzi dice che "George
parlava di ciò con i suoi più stretti collaboratori, e uno di loro in
particolare, ricorda: 'Ho sentito una conversazione su una spedizione
di armi a El Salvador, compresi cannoni per essere trasferiti a Ilopango
e, da lì, ai Contras. Sono stato testimone di questo".
Mas Canosa fu anche responsabile dell'inserimento di un altro dei suoi
compagni a Fort Bening nella rete illegale: Luis Posada Carriles. "Le
registrazioni telefoniche - Fonzi afferma nel suo lavoro - dimostrano
che Posada Carriles faceva numerose chiamate dalla sua casa di sicurezza
in San Salvador, per fare una sintesi ai suoi amici della FNCA sulle
ultime notizie sugli aiuti alla Contras. Tra le note criptiche inedite
- dice l’investigatore statunitense nella rivista Esquire - trovate
nel diario di Oliver North, vi sono indicazioni che Mas Canosa servì come
intermediario con i leader di alcuni paesi latino-americani, facendo
pressioni per sostenere il progetto".
Fonzi aggiunge un altro elemento importante e non rilevato:
... "nelle note di North furono trovati cinque numeri di telefono di
Jorge Mas, compreso la linea privata di casa".
Si trattava di una perfetta operazione coperta che doveva ingannare tutto il sistema
politico e giudiziario, e le stesse decisioni del Congresso USA. Da parte
degli organizzatori dell’Iran-Contras, non vi era alcun dubbio sul da
fare. Chi meglio dei vecchi alunni di Fort Bening, i più selezionati
agenti della JM-VVAVE, uomini affidabili come Luis, Felix, Jorge sotto la
bacchetta del "fantasma biondo" Ted Shackley?
È curioso come ogni volta che si è prodotto un qualche scandalo in cui i
pilastri del sistema giudiziario e politico nord americano sono stati
violati, sempre sono apparsi coinvolti i vecchi guerrieri della campagna
della CIA contro Cuba.
Dallas, nel 1963, dopo il Watergate, nel 1972 e l'Iran-Contras, nel 1985,
parlano da sé.
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