Liberato a Miami il terrorista Santiago

 

Álvarez benefattore di Posada Carriles

 

 

 

22 ottobre '09 - www.granma.cu (cubadebate)

 

 

La doppia morale del Governo degli Stati Uniti continua. I Cinque in carcere, Luis Posada Carriles, libero e, adesso, a Miami, libero anche l’altro noto terrorista, Santiago Álvarez Fernández Magriñá.

 

Álvarez è uscito dal carcere federale mercoledì, dopo aver compiuto una pena che non arrivava neppure ai quattro anni. È stato arrestato per aver immagazzinato centinaia di armi e munizioni nel Sud della Florida, e anche per aver ostacolato la giustizia, rifiutandosi di testimoniare contro il suo amico e socio, Luis Posada Carriles.

 

Álvarez, di 67 anni, aveva ammesso di essere in possesso di un magazzino illegale pieno di armamenti. Nel 2005, le autorità federali scoprirono un appartamento lussuoso che Álvarez manteneva nel nord di Miami, nella contea di Broward. Trovarono una mitragliatrice M-11 A1, due fucili Colt AR-15, un silenziatore ed un lancia-granate di marca Heckler & Koch.

 

Álvarez ammise anche di aver ostacolato la giustizia non testimoniando sul ruolo che giocò aiutando Posada Carriles ad entrare illegalmente negli Stati Uniti nella primavera del 2005.

 

A dispetto dell’armamento che gli confiscarono, la Procura decise di non presentare imputazioni di terrorismo contro di lui, ed il giudice lo condannò a quattro anni di carcere.

 

Il Giudice federale James Cohn, ridusse, poi, la sentenza in cambio di una consegna volontaria di armi contrabbandate che la polizia non aveva incontrato nella retata precedente. A parte l’armamento iniziale grazie al quale fu detenuto, Álvarez consegnò alle autorità federali 30 mitragliatrici automatiche e semiautomatiche, un lancia missili, varie granate, 200 libbre di dinamite, 14 libbre di esplosivo C-4 e 4000 strumenti per detonazioni. Una quantità di armamenti senza precedenti nella sud della Florida. Álvarez manteneva segrete le armi contrabbandate in magazzini, case, nascondigli dispiegati nell’aerea di Miami, con il proposito di realizzare atti terroristi contro Cuba.

 

Lui faceva parte dell’equipaggio a bordo dell’imbarcazione  El Santrina, che portò Luis Posada Carriles nel sud della Florida agliPosada Carriles ed i suoi complici permangono impuniti negli USA inizi del 2005. Rifiutò di testimoniare contro Posada, per timore che le autorità lo accusassero di collaborare con un terrorista per averlo fatto entrare illegalmente negli Stati Uniti. Un’imputazione che avrebbe potuto portare ad una sentenza di 35 anni di prigione.

 

Álvarez fu uno dei fondatori dell’organizzazione terroristica Alfa 66 ed uno dei terroristi che attaccarono, nell’aprile del 2001, un piccolo paesino nella provincia di Villa Clara. Uno dei terroristi che Cuba catturò durante quell’attacco, e che identificò, mediante fotografie e video, come autore intellettuale e benefattore finanziario dell’operazione. 

  

Il 12 ottobre del 2001, partecipò ad un altro attacco terroristico contro il paese chiamato Boca de Samá, al nord della provincia di Holguín, durante il quale due persone vennero assassinate ed una bambina seriamente ferita. Fu, inoltre, importante complice di Luis Posada Carriles nella pianificazione del fallito attentato alla vita del Presidente Fidel Castro a Panama.

 

Anche se il Panama non presentò imputazioni contro di lui, grazie al fatto che Álvarez era al sicuro in Florida quando Posada ed altri tre complici furono arrestati, secondo il Presidente Fidel Castro, giocò un importante ruolo nella pianificazione dell’attentato.

 

L’avvocato José Pertierra, rappresentante del Venezuela nel caso dell’estradizione di Luis Posada Carriles, ha affermato in una conversazione telefonica da Washington con Cubadebate, che “Santiago Álvarez non è cittadino statunitense. È solamente residente permanente ed i suoi antecedenti penali militano contro la sua residenza”.

 

“Se ci fosse la volontà politica, il Presidente degli Stati Uniti potrebbe iniziare un procedimento di deportazione contro di lui e mandarlo a Cuba”, continuò Pertierra. “Vedremo de il Presidente Obama, Premio Nobel per la Pace, decide di deportare il terrorista o di proteggerlo nella Calle 8 di Miami, insieme a Posada Carriles, Orlando Bosch, Pedro Remón, i fratelli Novo-Sompol e gli altri terroristi anti-cubani.