Il rapporto  negativo 

di Radio e TV Martí

Sembra che sia terminato quel che gli si dava...

 

 

 

18 febbraio '09 - Fonte: Radio Miami www.granma.cu

 

 

El Duende. L’ambiente era da pompe funebri negli uffici di Radio e TV Martí quando č stato diffuso il risultato dell’investigazione ordinata dal Congresso Federale sull’udienza e l’impatto delle trasmissioni di queste emittenti indirizzate al popolo di Cuba e nelle quali s’investe tutti gli anni, inutilmente, la generosa somma di 34 milioni di dollari, senza che nemmeno pochi prestino loro attenzione.

 

Stando al rapporto, TV Martí non si vede in nessun punto dell’Isola e l’emittente Radio Martí si ode appena, forse per l’uno per cento dei radioascoltatori,  secondo un’inchiesta realizzata nell’Isola attraverso la Sezione d’Interesse degli Stati Uniti, e questo rappresenta ovviamente un gran fallimento per tutta la audience.

 

Pedro Roig, il direttore di Radio e TV Martí, č appena tornato da Washington  dove ha cercato di realizzare un salvataggio e non ha voluto fare dichiarazioni per la stampa, con la faccia da funerale che fa quando gli chiedono che succederŕ alle emittenti che dirige e si dice che si aspetta il peggio.

 

L’ultima  speranza  rimasta č che i senatori cubano-americani, con il  democratico  Bob Menéndez  e il  repubblicano   Mel Martínez,  uniti  all’appoggio dei  congressisti  cubano- americani,  il  democratico del  New Jersey Albio Sire e i repubblicani di  Miami,  Ileana Ros  con  i fratelli Mario e Lincoln Díaz  Balart, riescano con la maggioranza democratica del Capitolio a formulare un impegno che salvi dalla ghigliottina Radio Martí in cambio della chiusura definitiva della televisione.

 

L’operazione č costata al contribuente nordamericano la rispettabile somma di 500 milioni di dollari da quando Radio Martí č stata creata.

 

Ma sembra che sia terminato tutto quello che si dava  quel che si dice ora č che la chiusura di TV Martí č fissata per il 20 maggio e che non ci saranno né la veglia funebre né il funerale, ma solo un incenerimento economico, quello che va di moda in questi tempi difficili di recessione.

 

Consummatum est.