Ecuador Correa denuncia i piani violenti dell’opposizione |
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1 luglio 2010 - www.granma.cu
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Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha denunciato che diversi gruppi dell’opposizione stanno orchestrando un’agenda per generare un clima di violenza e di attentati, come parte di un piano per destabilizzare il paese, per via dell’alto indice di appoggio che riceve il governo in questa nazione sudamericana.
"Voi sapete qual è la realtà e se volete cercate di negarlo... ma noi abbiamo un grande appoggio popolare. Quello che ci preoccupa è che l’unica maniera che hanno per destabilizzare un governo che riceve il 68,79% d’appoggio, è creare un incidente tremendamente grave”, ha detto Correa, citato da Telesur.
Il presidente ha anche espresso il suo ottimismo sui risultati economici dell’anno in corso ed ha rivelato che nel primo trimestre, il settore non petrolifero è cresciuto del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Il capo dello Stato ha commentato che si stanno negoziando nuovamente i contratti petroliferi e che l’impresa pubblica dell’Ecuador, Petroecuador, EP, ha appena annunciato un record di 140,630 barili di greggio estratti in una sola giornata.
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Ecuador Nel 2009 in Ecuador la povertà si è ridotta mentre l’America Latina è aumentata |
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11 maggio 2010 - P.Rioseco www.granma.cu (PL)
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Le politiche economiche della Rivoluzione Cittadina sono riuscite a diminuire la povertà in Ecuador nell’ultimo anno, mentre gli effetti della crisi mondiale hanno causato il suo aumento, dell’1%, nel resto dell’America Latina, d’accordo con gli studi della CEPAL.
Gli indicatori esposti dal segretario di Pianificazione e Sviluppo (Senplades), René Ramírez, mostrano che il paese si trova nel punto più basso di povertà estrema e disuguaglianza sociale dal 2006, con una significativa riduzione della popolazione indigena.
Anche se le cifre percentuali riflettono che c’è ancora molta strada da percorrere prima di arrivare all’uguaglianza e alla giustizia sociale pianificata dal presidente ecuadoriano Rafael Correa come uno degli obiettivi principali dell’attuale tappa della Rivoluzione Cittadina, l’avanzo è evidente.
Gli indicatori economici del primo trimestre del 2010 riflettono che il 6,5% della popolazione si trova in stato di estrema povertà, a fronte dell’8,8% del dicembre del 2006.
Nel 2006 Il 25,9% degli ecuadoriani si trovava nella fascia di povertà, mentre la cifra è arrivata al 22,6% nel marzo del 2010. Nel 2009, grazie agli investimenti diretti del governo di reagire alla caduta di 5 miliardi di dollari, il 10% del PIN, a causa della Crisi Mondiale e ai bassi prezzi del petrolio, la povertà è diminuita di sette punti a livello nazionale.
Questo effetto si è duplicato nel settore rurale, dove la povertà per reddito è diminuita di 16 punti percentuali, grazie ad una politica di investimenti pubblici, mentre nel settore urbano è sceso dal 25 al 19%.
Essendo la popolazione indigena quella con il più alto indice di povertà nel settore rurale, con il 57,7% nel 2009, la sua velocità relativa di riduzione è maggiore per la decisione di orientare ai loro territori la maggior parte degli investimenti pubblici.
L’indicatore di povertà per Necessità Elementari Insoddisfatte colloca in tale situazione nel 2006 il 46,56% degli ecuadoriani, cifra che si abbassa al 44,41% nel 2009, mentre l’estrema povertà indigena è passata dal 65,23% nel 2006 al 54,99% nel 2009.
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Ecuador Il Presidente Correa questiona l’ autorità morale degli Stati Uniti |
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16 marzo 2010 - www.granma.cu
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Il Presidente dell’Ecuador Rafael Correa ha questionato l’autorità morale che gli Stati Uniti credono di avere per giudicare la situazione dei diritti umani in altri paesi, quando “hanno legalizzato la tortura e violano i diritti dei cubani detenuti”, ha detto, ricordando il caso dei Cinque.
“Realizzerò un rapporto su come gli Stati Uniti non rispettino i diritti umani, e come applichino la tortura”, ha detto il Capo di Stato ecuadoriano nella sua relazione settimanale, commentando un recente studio al rispetto emesso dal Dipartimento di Stato.
Correa si è riferito ai “cinque cubani detenuti (nelle carceri degli Stati Uniti), senza neppure avere il diritto di vedere i propri familiari”, a dispetto dei molti anni di detenzione.
Un recente documento del Dipartimento di Stato statunitense ha criticato i presunti eccessi delle forze pubbliche ecuadoriane, la precaria situazione nelle carceri di questa nazione andina ed il confronto del governo con alcuni mezzi di comunicazione.
Riferendosi alla libertà di stampa, il Presidente Correa ha paragonato la situazione dell’Ecuador a quella degli Stati Uniti, dove ha assicurato che le leggi sanzionano di maniera drastica i mezzi che commettono abusi nelle proprie pubblicazioni.
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Ecuador
L’Ecuador non riconoscerà il
governo di Porfirio Lobo in Honduras |
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1 febbraio 2010 - Moises Saab www.granma.cu
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“L’Ecuador non riconoscerà l’attuale governo dell’Honduras, perchè lo considera illegittimo”, ha annunciato il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, che si è pronunciato per la creazione di un’Organizzazione degli Stati Latinoamericani.
Correa, presidente pro tempore dell’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR), ha detto d’aver presento la sua proposta al suo omologo dominicano, Leonel Fernández, che ha incontrato dopo una visita ad Haiti, dove ha consegnato un carico di aiuti umanitari.
Correa ha detto che il suo governo non legittimerà il governo guidato da Porfirio Lobo, in Honduras: “Perchè è uscito da un colpo di Stato, anche se la decisione non implica una rottura con il popolo dell’Honduras del quale siamo alleati”.
Ha detto inoltre che l’idea di fondare un’organizzazione continentale senza la presenza degli Stati Uniti e del Canada, a differenza della OEA, Organizzazione degli Stati Americani, potrà contribuire a dare soluzioni a crisi similari che si presentino in altri paesi, senza l’intervento di organismi al disopra delle nazioni.
Correa ha affermato che prevede di partecipare al Vertice degli Stati membri di UNASUR, programmata per il prossimo 14 aprile in Santo Domingo.
“Io condivido le opinioni del presidente Fernández e di Manuel Zelaya, espresse alcuni giorni fa sulla Carta della OEA, che dev’essere formulata nuovamente per affrontare interruzioni dell’istituzionalità, come quella avvenuta in Honduras lo scorso 28 giugno.
A proposito della situazione creata in Haiti per la presenza di massa delle truppe degli Stati Uniti, ha segnalato che questi aiuti (...) sono molto intenzionati, ma non ha fatto critiche, adducendo che si tratta di appoggiare un popolo che più aiuti gli giungono, meglio è.
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Ecuador Il Presidente Correa andrà ad Haiti per consegnare aiuti |
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28 gennaio 2010 - www.granma.cu (PL)
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Il Presidente ecuadoriano Rafael Correa, sarà ad Haiti venerdì invece di giovedì, come era stato detto inizialmente.
Il Presidente, che regge la Presidenza attuale dell’UNASUR (Unione di Nazioni Sudamericane), porta un messaggio di solidarietà da parte dei 12 paesi che compongono il blocco regionale, e consegnerà un nuovo carico di aiuti umanitari mandati dall’Ecuador.
Correa arriverà venerdì nel pomeriggio all’aeroporto della capitale haitiana e passerà la notte nell’accampamento della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (MINUSTAH) dove lavorano 66 soldati ecuadoriani.
È previsto che sabato il capo dello stato ecuadoriano faccia la colazione con i soldati caschi azzurri suoi connazionali.
Il Governo haitiano ha valutato che la ricostruzione di Haiti tarderà 10 anni ad arrivare, in conseguenza del terremoto di 7,3 gradi della scala Richter sofferto il passato 12 gennaio, che ha causato oltre 120 mila morti, e vari milioni di senzatetto.
Prima del terremoto, Haiti era considerato il paese più povero del continente americano, con l’80% della popolazione al di sotto della soglia di povertà.
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Ecuador Correa: sempre con i poveri,
i giovani e i popoli ancestrali |
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18 gennaio 2010 - www.granma.cu (PL)
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Il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, ha definito la direzione della Rivoluzione Cittadina: “sempre con i poveri, i giovani ed i popoli ancestrali” e ha affermato che niente e nessuno potrà fermarla “perché siamo di più ed abbiamo ragione e giustizia”. Alla conclusione dell’atto ad Ambato, provincia Tungurangua, per il terzo anniversario della sua gestione di governo e di fronte a più di 80 mila simpatizzanti di tutti gli angoli dell’Ecuador, Correa ha chiamato il popolo a non lasciarsi manipolare e ha ripetuto che “questa Rivoluzione ha i tratti indigeni e neri”.
Ha giudicato irreversibile il processo di cambio ed ha detto che, con l’appoggio del popolo, il suo principale patrimonio, che è l’onestà e la gestione orientata a beneficiare le grandi maggioranze, dovrà celebrare 10 e fino a 300 anni di Rivoluzione perché “non la ferma niente e nessuno”.
“Siamo rivoluzionari, ha affermato, che sono disposti a giocarsi la vita per cambiare questo paese”, ed ha criticato “l’oligarchia che parla spagnolo ma che pensa in inglese”, per cercare di confondere la popolazione ripetendo bugie come Macchiaveli nei suoi mezzi di diffusione.
“Ci sarebbe da cambiare la relazione di potere, per questo siamo qui”, ha sottolineato Correa dopo aver ricordato la volontà del popolo ecuadoriano espressa nelle urne in sei occasioni consecutive in tre anni, l’ultima volta con un trionfo del 52% nel primo turno.
Ha denunciato la sostenuta campagna della “partitocrazia”, l’oligarchia ed i suoi mezzi di stampa, attraverso cospirazioni, tentativi di destabilizzazione e calunnie durante i suoi 36 mesi di governo, ed ha ribadito che affronterà quella strategia con l’appoggio popolare. Il meglio sta per venire, ha sottolineato, dopo aver affermato che non si può rubare la speranza, né boicottare i fatti, “che sono lì”, in strade, ponti, aeroporti, case, educazione, salute, centrali idroelettriche e, “con tutto questo, il risorgere della Patria per tutti”.
Prima, ha ricordato con la frase “proibito dimenticare”, si investivano all’anno 300 milioni di dollari in strade, mentre, nel 2009, ne abbiamo investiti un miliardo e 300 milioni. “La ruota gira, adesso i poveri che prima non ricevevano nulla, stanno ricevendo i maggiori benefici”, ha enfatizzato.
Sono state create 12 mila posti docenti, ha detto, e ha promesso che “le scuole pubbliche saranno migliori delle private, con piani come Alimentati Ecuador, uniformi, libri gratuiti, internet di banda larga, e la tecnologia di cui ha bisogno un’educazione eccellente”.
Ha parlato delle 180 mila case consegnate in tre anni. “Ciò che prima sembrava impossibile ai poveri della Patria: avere una villa di cemento, oggi è una realtà”, ha detto citando la duplicazione del budget fissato per la salute, che trova un espressione nel miglioramento degli ospedali pubblici.
Ha ribadito che la Rivoluzione continua a basarsi su quattro assetti: il Governo nazionale, i parlamentari, i governi locali, e i militanti e simpatizzanti di Alleanza PAIS assieme a tutti i cittadini, ed ha anche sottolineato che l’appoggio nella sua gestione dei produttori nazionali.
Questo governo, ha chiarito, ha proposto al mondo il progetto Yasuní ITT per lasciare il petrolio sotto il suolo amazzonico in cambio della cooperazione internazionale e contribuire così a frenare del riscaldamento globale, e ha ripetuto che porterà avanti quest’iniziativa, senza cadute o infantilismi, con sovranità e dignità.
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Ecuador L’Ecuador celebra il terzo anniversario della Rivoluzione Cittadina |
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11 gennaio 2010 - www.granma.cu (CD)
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Fonti ufficiali informano che gli ecuadoriani celebreranno il terzo anniversario della Rivoluzione Cittadina con numerosi atti in tutto il paese ed una concentrazione nazionale a Ambato.
Per sabato 16 gennaio è prevista una celebrazione di massa per il III Anniversario del Governo della Rivoluzione Cittadina nella città di Ambato, capitale della provincia di Tunguragua, a 113 Km a sud di Quito. Tale manifestazione coinciderà con il programma abituale del sabato del presidente Rafael Correa, che pronuncerà le parole centrali e farà un bilancio del compimento degli impegni assunti nella sua campagna elettorale.
Il programma officiale di celebrazioni è iniziato con un foro di quartieri a Santa Elena ed una concentrazione contadina a Montecristi. Oggi, ci sarà l’evento Conajupare Chimborazo, nel Colosseo Teodoro Gallegos della città di Riobamba, capitale della provincia Chiborazo, nel centro del paese.
Martedì 12 a Samborondón, Guayaquil, il Ministro di Educazione riceverà 6,5 ettari di terreno per la costruzione di un centro di formazione culturale, artistico e di apprendimento.
Quello stesso giorno si realizzerà il Festival Culturale di Giovani della provincia Pastaza, nella città di Puyo, e mercoledì 13 ci sarà una mobilitazione Nazionale di Pescatori Artigianali a Cojimes, provincia Manabí.
Durante la notte di martedì si terrà il rendi-conto dell’Istituto per l’Eco-sviluppo della Regione Amazzonica (ECORAE) nel paesino di Lago Agro, provincia Sucumbíos.
Giovedì 14 si terrà a Baños l’Inaugurazione dell’Incontro di organizzazioni sociali: Costruzione del soggetto storico-politico nei processi d’America Latina, e l’inizio del Piano di Connessione Scolare, con la consegna di 80 telecentri gratuiti alle scuole di Tungurahua.
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Ecuador Ripercussioni in Ecuador per la denuncia della cospirazione golpista |
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4 gennaio 2010 - www.granma.cu (PL)
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La denuncia del presidente ecuadoriano, Rafael Correa, su una cospirazione in processo per destabilizzare il Governo e preparare un colpo di Stato, ha ricevuto un’ampia ripercussione nei media nazionali.
Uno degli accusati da Correa, il deputato Gilmar Gutiérrez, ex capitano dell’esercito e fratello dell’allora presidente e colonnello, Lucio Gutiérrez, tutti e due dirigenti del Partito Società Patriottica, ha invitato Correa a mostrare prove della cospirazione, ha reso noto PL.
In una catena televisiva, Rafael Correa ha assicurato che: “Abbiamo relazioni d’intelligenza che dimostrano con dati e cifre che inoltre stanno ricevendo aiuti non dal governo degli Stati Uniti, ma da organizzazioni dell’estrema destra di questo paese.
Il capo dello Stato ha avvertito che nella cospirazione potrebbero essere coinvolti certi membri delle forze armate, legati a gruppi dell’opposizione, ed ha segnalato che la cospirazione potrebbe anche esprimersi nelle manifestazioni annunciate per il mese di gennaio.
“Questa è la nuova metodologia per destabilizzare i governi progressisti che non vogliono restare con la campanella al collo, obbedendo agli ordini stranieri”, ha detto ancora Correa, segnalando come esempio la posta elettronica con i messaggi che circolano, pieni di menzogne, nelle caserme. |
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