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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

Medici di Cuba ad Haiti:

la solidarietà silenziata

 

21 gennaio 2010 -  José Manzaneda coordinatore di www.cubainformacion.tv

 

I quasi 400 cooperanti della  brigata medica cubana in Haiti sono stati la più  importante assistenza sanitaria al popolo haitiano durante le prime 72 ore dopo il recente terremoto. Questa informazione è stata censurata dai principali mezzi d’informazione internazionali.
 
Inoltre l'aiuto di Cuba al popolo haitiano non è arrivato con il terremoto. Cuba sviluppa in Haiti, dal 1998, un Piano Integrale di Salute
(1), che ha visto la partecipazione di più di 6000 collaboratori cubani della salute. Ore dopo la catastrofe, lo stesso 13 gennaio, sono stati aggiunti alla brigata cubana 60 specialisti in catastrofi,  componenti del Contingente “Henry Reeve”, che sono partiti da Cuba con medicamenti, siero, plasma e prodotti alimentari(2). I medici cubani hanno trasformato le loro case, come ospedali da campo, curando migliaia di persone al giorno e realizzando centinaia di interventi chirurgici nei 5 punti di assistenza a Port au Prince. Inoltre, circa 400 giovani di Haiti formati come medici a Cuba si sono uniti come rinforzo alla brigata cubana(3).

 

I grandi media hanno taciuto tutto questo. Il quotidiano El Pais, il 15 gennaio, ha pubblicato un grafico sull’ "Aiuto finanziario e squadre d’ assistenza" in cui Cuba non compare neppure tra i 23 Stati che hanno apportato collaborazione(4). La catena USA Fox News è giunta ad affermare che Cuba è tra i pochi vicini, del Caribe, che non è accorsa a prestar aiuto.
 
Voci critiche dagli stessi Stati Uniti hanno denunciato questo trattamento informativo, benché sempre in un molto limitato spazio di diffusione.
 
Sarah Stevens, direttrice del Centro per la
Center for Democracy in the Americas
(5) ha affermato nel blog The Huffington Post: se Cuba è disposta a cooperare con gli Stati Uniti nell’aria (lasciando aperto il suo spazio aereo), non dovremmo cooperare con lei in iniziative terrestri che riguardano entrambe le nazioni e l’interesse comune di aiutare il popolo haitiano?(6)

 

Laurence Korb, ex sotto segretario alla Difesa deputato e ora legato al Center for American Progress(7), chiedeva al governo di Obama di "sfruttare l'esperienza di un vicino come Cuba", che "ha alcuni dei migliori corpi medici del mondo” e dai quali "abbiamo molto da imparare"(8).

 

Gary Maybarduk, ex funzionario del Dipartimento di Stato, ha proposto di consegnare alle brigate mediche cubane durevoli apparecchiature mediche con l'impiego di elicotteri militari USA in modo che possano trasferirsi in luoghi poco accessibili di Haiti(9).
 
E Steve Clemons, della
New America Foundation(10) e ceditore del blog The Washington Note(11), ha affermato che la cooperazione medica tra Cuba e gli Stati Uniti, ad Haiti, potrebbe generare la fiducia necessaria anche per  rompere la stagnazione, che da decenni, si è verificata nelle relazioni tra USA e Cuba(12).

 

Ma le informazioni sul terremoto in Haiti, provenienti da grandi agenzie di stampa e dalle corporazioni mediatiche situate nelle n grandi potenze, è più simile a una campagna di propaganda sulle donazioni provenienti dai paesi e cittadini più ricchi del mondo. Mentre i grandi media ripetono più e più volte la vulnerabilità davanti alla catastrofe a causa della miseria, nessuno ha voluto entrare ad analizzare il ruolo delle economie di Europa o Stati Uniti nell’impoverimento di Haiti. Il dramma di questo paese sta dimostrando, ancora una volta, la vera natura dei mezzi di comunicazione di massa: essere il gabinetto delle immagini dei potenti del mondo, convertiti in donanti e salvatori del popolo haitiano quando sono stati e sono, senza riserve, i suoi veri boia.

 

 

Quadro informativo 1. Dati sulla cooperazione di Cuba con Haiti dal 1998:

· La solidarietà del popolo cubano non é giunta ad Haiti con il terremoto, la nostra collaborazione verso quel popolo fratello viene offerta da oltre un decennio.

· Nel momento in cui il terremoto ha scosso Haiti si trovavano già in quel paese fratello, prestando la loro opera in forma gratuita e disinteressata, circa 400 collaboratori cubani.

· I medici cubani hanno iniziato a prestare la loro opera fin dal primo istante successivo alla scossa. E’ stata la più importante assistenza medica che abbia ricevuto il popolo haitiano nelle prime 72 ore, e praticamente l’unica in quei momenti.

· Il 13 gennaio, si sono inoltre aggregati a Port-au-Prince oltre 60 collaboratori del settore sanitario, tra essi specialisti del Contingente “Henry Reeve” per situazioni di emergenza, con esperienza in simili catastrofi.

· Questa brigata medica portava con se medicine, approvvigionamenti, prodotti alimentari, sacche di siero e di plasma.

· Fino alle ore 20:00 di giovedì 14 gennaio, erano stati assistiti 1987 pazienti e realizzati 111 interventi chirurgici, in 5 diversi punti di assistenza di Port-au-Prince: Ospedale da Campo dell’Allegato, Ospedale La Renaissance, Ospedale Ofatma, Centro Diagnostico Integrale di Grand Goave e Centro Diagnostico Integrale di Mirebalais, questi ultimi due ubicati alla periferia della capitale.

· Inoltre, cooperanti cubani di altri dipartimenti haitiano hanno iniziato a lavorare nel 6º punto di assistenza creato nell’Ospedale Delmas 33.

· Circa 400 giovani haitiani formati come medici a Cuba lavorano oggi insieme ai rinforzi cubani per salvare vite in questa critica situazione.

· Possiamo confermare l’informazione già diffusa sull’autorizzazione di Cuba, rilasciata immediatamente dopo aver ricevuto la richiesta, ad utilizzare lo spazio aereo cubano del territorio orientale da parte degli aerei nordamericani.

· Cuba é disposta a cooperare con tutte le nazioni sul terreno, inclusi gli Stati Uniti, al fine di aiutare il popolo haitiano e salvare quante più vite umane possibile, considerando che per questo Cuba ha il personale e l’infrastruttura necessaria in quel paese.

· In questo momento Cuba sta collaborando con il Venezuela, la Namibia e la Norvegia per aiutare il popolo haitiano.

· Stiamo inoltre collaborando con la Cina, la Repubblica Dominicana, il Messico e la Russia.

· Ci siamo rivolti all’OPS chiedendo appoggio logistico, materiale chirurgico monouso, supporto ospedaliero ed altro materiale necessario per garantire assistenza medica ad Haiti.

· Fin dal mese di dicembre del 1998, Cuba presta la propria collaborazione medica al popolo haitiano attraverso il Programma Integrale della Salute.

· Fino ad oggi hanno prestato ad Haiti la loro opera in questo settore 6094 collaboratori, che hanno realizzato oltre 14 milioni di visite ambulatoriali, oltre 225 interventi chirurgici, assistito più di 100mila parti e salvato oltre 230mila vite umane.

· Nel 2004, dopo il passaggio della tormenta tropicale Jeanne sulla città di Gonaives, Cuba ha offerto il proprio aiuto per mezzo di una brigata composta da 64 medici e 12 tonnellate di medicine.

· Prima del terremoto 5 Centri di Diagnosi Integrale, costruiti da Cuba ed il Venezuela, prestavano la loro opera al popolo haitiano.

· Dal 2004 é in essere ad Haiti l’Operazione Miracolo. Fino al 31 dicembre del 2009 era stato operato un totale di 47273 haitiani.

· Attualmente studiano a Cuba 660 giovani haitiani, di essi 541 si stanno formando come medici.

· A Cuba si sono formati 917 professionisti, di cui 570 medici.

· Cuba coopera con Haiti in settori come l’agricoltura, l’energia, la pesca, le comunicazioni, oltre che nella sanità e nell’istruzione.

· Come risultato della cooperazione di Cuba nel campo dell’istruzione, sono stati alfabetizzati 160030 haitiani.




Quadro informativo 2.
Dati delle azioni del Contingente Internazionale di Medici Specializzati Cubani Specializzati in situazioni di Disastri e Gravi Epidemie, Brigata Henry Reeve, prima della collaborazione ad Haiti:

Fin dalla sua fondazione la Brigata Henry Reeve ha compiuto missioni in 7 paesi, con la presenza di 4156 dipendenti, di cui 2840 medici.

Guatemala (Uragano Stan): 8 ottobre 2005, 687 dipendenti, di cui 600 sono medici.

Pakistan (Terremoto): 14 ottobre 2005, 2564 collaboratori, di cui 1463 sono medici.

Bolivia (inondazioni): 3 febbraio 2006-22 maggio, 602 dipendenti, di cui 601 medici.

Indonesia (terremoto): 16 maggio 2006, 135 dipendenti, di cui 78 erano medici.

Perù (Terremoto): 15 agosto 2007-25 marzo 2008, 79 dipendenti, di cui 41 erano medici.

Messico (inondazioni): 6 novembre 2007 - 26 dicembre, 54 dipendenti, di cui 39 medici.

Cina (terremoto): 23 maggio 2008-9 giugno 35 collaboratori, di cui 18 medici.

4619 persone sono state salvate.

Visitati 3830158 pazienti.

18898 pazienti trattati chirurgicamente.

Si sono installati un totale di 36 ospedali da campo completamente attrezzati, che sono stati donati da Cuba (32 in Pakistan, 2 in Indonesia e 2 in Perù).

Hanno beneficiato di arti artificiali, a Cuba, 30 pazienti colpiti dal terremoto in Pakistan.

 

(01) www.cubacoop.com
(02) www.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&task=view&id=153705&Itemid=1
(03) www.ain.cu/2010/enero/19cv-cuba-haiti-terremoto.htm
(04) www.pascualserrano.net/noticias/el-pais-oculta-344-sanitarios-cubanos-en-haiti
(05) http://democracyinamericas.org
(06) www.huffingtonpost.com/sarah-stephens/to-increase-help-for-hait_b_425224.html
(07) www.americanprogress.org/
(08) www.csmonitor.com/USA/Military/2010/0114/Marines-to-aid-Haitian-earthquake-relief.-But-who-s-in-command
(09) www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2010/01/14/AR2010011404417_2.html
(10) www.newamerica.net/
(11) www.thewashingtonnote.com/

(12) www.thewashingtonnote.com/archives/2010/01/american_diplom/

 

Cuba non esiste nei rapporti USA

 

sulla risposta al terremoto di Haiti

 

18 gennaio 2010 - Dave Lindorff  www.granma.cu

 

Solo due media degli Stati Uniti hanno informato sulla risposta di Cuba al terribile terremoto di 7.0 gradi, che ha devastato Haiti.

 

Uno è Fox News, che afferma, sbagliandosi, che i cubani erano assenti dalla lista dei paesi vicini dei Caraibi, che sono accorsi a prestare aiuto. 

 

L’altro è il Christian Science Monitor (uno spazio di notizie con molta credibilità, che di recente ha chiuso la sua edizione cartacea)  ha informato correttamente che Cuba aveva inviato 30 medici nella nazione colpita.

 

Il The Christian Science Monitor, in un secondo articolo, citando Laurence Korb, ex vicesegretario alla Difesa ed ora vincolato al Center for American Progress, ha assicurato che gli Stati Uniti sono i leader nello sforzo dei soccorsi  per Haiti, ma che si deve considerare la possibilità d’approfittare dell’ esperienza di un vicino come Cuba, che dispone di alcuni dei migliori corpi medici del mondo e “dobbiamo imparare da loro”. 

 

Il resto dei media degli Stati Uniti ha ignorato il ruolo di Cuba e le sue azioni di solidarietà.

 

Di fatto, hanno tralasciato di comunicare un fatto reale: che c’erano già 400 medici cubani in Haiti per aiutare quotidianamente e risolvere le necessità sanitarie della nazione più povera delle Americhe, e che questi medici sono stati tra i primi a rispondere al disastro ed hanno creato immediatamente un ospedale proprio a lato del principale ospedale di  Port-au-Prince, crollato con il terremoto.

 

Ben lontani dal non far nulla di fronte al disastro, come afferma la propaganda di destra della televisione Fox, Cuba è stata uno delle nazioni più efficaci e attive nel dare una risposta alla crisi, con una infrastruttura per assistere immediatamente le vittime, mobilitandosi immediatamente e cominciando ad assistere i sopravvissuti.

 

La risposta d’emergenza degli Stati Uniti, com’era prevedibile, si è concentrata soprattutto in termini di personale e di denaro, con l’invio di militari, di una  incredibilmente costosa ed inefficiente flotta di arerei ed una portaerei. Un fattore che va considerato, se si esamina che nella cifra di 100 milioni di dollari che l’amministrazione Obama ha reclamato per assegnare aiuti d’emergenza  ad Haiti vanno  sommati il costo per operare della portaerei, includendo l’equipaggio, che è di circa 2 milioni di dollari al giorni, e che il solo invio d’una compagnia a Port-au-Prince, incide tanto sul totale che non basta per contenere le spese; in una settimana se ne va la quarta parte degli sforzi dell’annunciato aiuto degli Stati Uniti per Haiti.  

 

Mentre molti tra i militari ed il personale inviato certamente potrebbero svolgere aiuti reali, come la consegna delle provviste e la loro protezione,  moltissimi, come dimostra la lunga storia degli USA di brutalità militare e controllo coloniale di Haiti, inevitabilmente passeranno il loro tempo cercando d’assicurare la sopravvivenza ed il controllo dei parassiti pro-USA  scelti tra l’elite politica di Haiti.

 

La verità è che gli Stati Uniti hanno ignorato, alla base, il corso quotidiano della crisi umanitaria in Haiti, mentre Cuba sta facendo il lavoro quotidiano di apportare assistenza sanitaria a questo popolo, ma questa è una storia che i media corporativi statunitensi non vogliono raccontare.

 

DAVE Lindorff è un giornalista di Filadelfia. Il suo ultimo libro è “The Case for Impeachment” (St. Martin’s, 2006). I suoi lavori si leggono in www.thiscantbehappening.net.