HOME INFORMAZIONE
 

IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI

 

La recente copertura di Cuba nei media:

elogi selettivi, indignazione selettiva

 

 

20 aprile 2010 - www.cubadebate.cu Emily J. Kirk, John M. Kirk e Girvan Norman
Cuba-L Analysis tradotto dall’inglese per Rebelión da Leyens Germain

 

 

Il terremoto del gennaio 2010, ad Haiti, ha causato circa 230000 morti, lasciato 1,5 milioni di senza tetto, ed ha colpito direttamente 3 milioni di haitiani - 1/3 della popolazione. Il 31 marzo, i rappresentanti di oltre 50 governi ed organizzazioni internazionali si sono riuniti nella Conferenza Internazionale dei Donatori per il Nuovo Futuro di Haiti per promettere aiuti a lungo termine per la ricostruzione di quel paese. Alla conferenza, Cuba ha fatto ciò che può essere descritto come la promessa più ambiziosa e impressionante di tutti i paesi -  ricostruire l'intero Servizio Sanitario Nazionale.

 

Mentre gli sforzi di altri governi sono stati elogiati, quelli di  Cuba, tuttavia, sono stati largamente ignorati dai media.

 

L'obiettivo del contributo di Cuba è ricostruire completamente il sistema di attenzione sanitaria in Haiti - e farlo in modo sostenibile. Il nuovo sistema si baserà sul modello cubano, compresa l'assistenza sanitaria primaria, secondaria e terziaria, oltre alla formazione di più medici haitiani a Cuba. In sintesi:

 

 

  • Il primo livello include 101 cliniche per il trattamento annuale di circa 2,8 milioni di pazienti, realizzare 1,3 milioni le operazioni di emergenza, assistere alla nascita di 168000 bambini, e fornire 3 milioni di vaccini.

 

  • Il livello secondario sarà fornito da 30 ospedali comunitari. Avranno la capacità di trattare 2,1 milioni di pazienti all'anno, e offriranno 1 milione di operazioni di emergenza, 54000 operazioni, 276000 elettrocardiogrammi, 107000 esami dentali, 144000 ultrasuoni diagnostici e 487000 esami di laboratorio. Inoltre, a causa del grande numero di pazienti con lesioni multiple, 30 sale di riabilitazione saranno incluse in tutto il paese e forniranno 2,4 milioni di trattamenti per circa 520000 pazienti.

 

  • Il terzo livello di assistenza sanitaria sarà assicurata dagli Ospedali haitiani specialistici, in cui lavoreranno 80 specialisti cubani. Conterranno vari reparti clinici e saranno utilizzati per la ricerca e l'insegnamento, così come per l'ulteriore formazione  dei professionisti haitiani che sostituiranno progressivamente i professionisti cubani.

 

  • Infine, si metteranno a disposizione 312 borse di studio mediche  addizionali; perché studenti haitiani studino a Cuba.1

 

 

Ciò che é anche importante è che non sono solo 'promesse' di Cuba, ma piuttosto uno sviluppo della assistenza medica che è stata fornita durante gli ultimi undici anni, e drammaticamente  aumentata dal terremoto. Una brigata medica cubana è ad Haiti dal 1999 ed ha "una presenza in 127 dei 137 comuni di Haiti, ha salvato 223442 vite umane, visitando 14 milioni di persone, effettuando 225000 operazioni e assistendo alla nascita di 109000 bambini".2 Inoltre, gran parte del programma promesso è stato implementato posto che "dopo il terremoto, 23 di tali centri di cure primarie, 15 ospedali di riferimento comunitario e 21 sale di riabilitazione sono state istituite e sono in funzione".

 

Il costo del programma cubano per un periodo di dieci anni è stimato a 690,5 milioni di dollari - usando il 50% dei prezzi internazionali per tali servizi.3 Si tratta di una somma enorme per un piccolo paese in via di sviluppo (popolazione 11,2 milioni) e inoltre per un paese che è stato oggetto di un blocco economico paralizzante da parte del suo potente vicino per quasi mezzo secolo.4 E 'ancora più notevole se lo si confrontata con quelli di altri governi, in particolare quelli i paesi industrializzati. Per esempio, il contributo di Cuba in rapporto al suo PIL è di 155 volte maggiore rispetto agli Stati Uniti, che hanno promesso 1150 milioni di $.5 Tra gli altri paesi del G7, la Francia, ex potenza coloniale, ha promesso 188,93 milioni di dollari, la Germania 53,17 milioni, il Giappone 75 milioni e Canada 375,23 milioni di dollari, mentre l'Italia e il Regno Unito, anche se non sono state specificatamente menzionate, sono state probabilmente incluse nella promessa di 203,19 milioni di dollari che è stata fatta a nome del gruppo "UE Restante" di paesi.6

 

Quindi, in termini assoluti, il valore monetario del contributo di Cuba è quasi 4 volte quello della Francia, 12 volte quella della Germania, e quasi il doppio di quello del Canada. Infatti, escludendo gli Stati Uniti. il contributo di Cuba è più di tutto il resto dei paesi del G7, così come il 37% in più rispetto al contributo della Banca Mondiale (479 milioni di dollari). In totale, 59 promesse sono state fatte da governi, blocchi regionali ed istituzioni finanziarie.

 

In altre parole, mentre altri paesi promettono di donare denaro, Cuba sta attivamente  creando un sistema sanitario sostenibile che tratterà il 75% della popolazione haitiana 7 e salverà centinaia di migliaia di vite.

 

E tuttavia, nonostante lo straordinario valore di questo impegno, ciò è stato ampiamente ignorato dai mass media statunitensi.

 

Rappresentazione nei media della Conferenza dei donatori per Haiti, delle Nazioni Unite, compresi i contributi da Cuba e Stati Uniti8

 

Media

Numero di pubblicazioni sulla conferenza

Pubblicazioni sui contributi monetaria degli Stati Uniti

Pubblicazioni   sulla Conferenza che menzionano Cuba

CNN

8

3

0

New York Times

8

3

0

Boston Globe

3

1

0

Post Washinton

12

7

0

Miami Herald

11

8

0

Totale

38

22

1

 

 

 

Come si vede, di 38 pubblicazioni sulla Conferenza dei donatori per Haiti in cinque grandi media statunitensi, nei dieci giorni dopo la Conferenza, uno solo ha menzionato il contributo di Cuba – e brevemente. In aggiunta, CNN, New York Times, Boston Globe , e Washington Post ignorano completamente il contributo cubano. La quantità di copertura mediatica è anche istruttiva nel mostrare la graduale diminuzione di interesse dei media dopo il disastro. Detto questo, la Conferenza dei donatori per Haiti meritava evidentemente un’ampia attenzione, essendo un’importante riunione di alcuni dei principali responsabile della presa di decisioni del mondo - ma è notoria la scarsa quantità di pubblicazioni al riguardo  e soprattutto sullo straordinario contributo di Cuba.

 

Inoltre, la nostra analisi dei primi cinquanta risultati in Google News per ‘United Nations Haiti Donor Conference’ ha generato solo due articoli che citano il ruolo di Cuba. Uno si concentrava sulla rarità che funzionari cubani e statunitensi lavorassero insieme. Al contrario, 31 dei 50 articoli discutono i contributi dei paesi sviluppati nella conferenza dei donatori, e 21 trattano specificamente di Stati Uniti - 9 dei quali menzionano i 1150 milioni promessi dal governo USA.

 

In realtà un'analisi del contenuto degli articoli rivela che il loro tema principale è l'importanza del ruolo degli Stati Uniti negli aiuti per Haiti. L'ammontare di dollari promessi è menzionato più volte, e lo sforzo degli Stati Uniti è spesso descritto come di uguale (o superiore) importanza che quello delle Nazioni Unite; secondo un articolo: "I maggiori  contributi zona provenuti dagli Stati Uniti e la UE".9 Anche quando si confrontano i valori assoluti promessi, questo è semplicemente falso - poiché la promessa del Venezuela è stata di 2400 milioni di $. Un altro articolo sceglie gli Stati Uniti, e spiega: "Più di 140 nazioni, compresi gli USA, hanno fornito assistenza immediata e soccorso a milioni di haitiani"10 e nella copertura nei media gli USA sono costantemente in cima alla lista dei paesi contribuenti. Un altro articolo menziona che gli Stati Uniti hanno un ruolo più importante che le Nazioni Unite, e segnala  che "Gli amici di Haiti, come li chiamano – includono USA, Francia, Brasile, Canada, l'ONU e la Croce Rossa".11 In breve, mentre gli sforzi di aiuto in Haiti sono stati/sono un affare internazionale, i media si sono concentrati in gran parte sui contributi fatti dagli Stati Uniti.

 

Un altro tema comune nella copertura è stata la mancanza di aiuto da altri paesi. Pertanto, quando non si elogia l'aiuto degli Stati Uniti, quello degli altri paesi è stato denigrato. Come segnala un articolo: "Gli USA hanno promesso 1150 milioni di $, in aggiunta ai 900 milioni già dati... In confronto, la Cina ha promesso 1,5 milioni, sì, così é, milioni con una “m" - oltre i 14 milioni di dollari che ha già dato".12 Pertanto, vi è un modello consistente di rappresentazione sproporzionatamente positivo, dai media,  per il ruolo degli Stati Uniti, che rimarca la stessa promessa e ignora manifestamente l'importante contributo di Cuba.

 

C'è un drammatico contrasto tra l'occultamento dello straordinario contributo di Cuba ad Haiti, da parte dei media degli Stati Uniti, e l'enorme attenzione, degli stessi media,ai presunti abusi dei diritti umani in quel paese. Letteralmente sono apparsi decine di articoli su questo argomento nelle ultime settimane. Di particolare interesse per i media è stata la morte di Orlando Zapata Tamayo (un "dissidente" in carcere con precedenti penali che si é rifiutato di mangiare per 80 giorni prima di morire) e lo sciopero della fame di Guillermo Fariñas. Continuano a scrivere e discutere sulla morte di Zapata, a seguito dello sciopero della fame. Di sicuro, è stato utilizzato permanentemente come trampolino di lancio per aumentare le critiche contro il governo cubano. La seguente tabella illustra l'estensione della copertura.

 

Copertura mediatica degli scioperi della fame

a Cuba dal 10 febbraio al 9 aprile 13

 

Media

N ° articoli sugli scioperi della fame a Cuba

CNN

5

New York Times

7

Washington Post

7

Boston Globe

4

Miami Herald

48

Totale

77

 

Analizzando la copertura di queste due notizie relative a Cuba, la differenza nel numero di articoli è abbastanza impressionante, e rivela un evidente disinteresse nella fornitura di qualsiasi informazione positiva su Cuba, pur mantenendo un significativo appetito per la critica contro Cuba. Il confronto nella tabella sottostante è convincente.

 

 

Confronto tra copertura mediatica degli scioperi della fame a Cuba e sulla contributo cubana alla Conferenza dei donatori delle Nazioni Unite

 

Media

Articoli sugli scioperi della fame dal 10 febbraio al 9 aprile

Gli articoli sulla Conferenza che menzionano Cuba dal31 marzo al 9 aprile

CNN

5

0

New York Times

7

0

Washington Post

13

0

Boston Globe

4

0

Miami Herald

48

1

Totale

77

1

 

 

Come risultato, invece di informare su un tema enormemente importante e d’attualità rispetto  ad un programma volto a migliorare la vita del 75% della popolazione di Haiti, i media hanno preferito concentrarsi su singoli casi personali di due individui che hanno deciso coscientemente e deliberatamente intraprendere un camino suicida. Non costa molto dimostrare che l'obiettivo è quello di creare difficoltà al governo cubano nel seguire queste storie "d'interesse umano" su due persone che gli si oppongono, presentandoli come martiri. E 'anche evidente che esiste un evidente filtro mediatico, che cerca di impedire qualsiasi copertura mediatica che possa essere interpretata come positiva rispetto a Cuba - in questo caso per l'impegno nella ricostruzione di Haiti.

 

Nell'esaminare la rappresentazione, nei media, del ruolo di Cuba nello sviluppo di Haiti e le storie di due "dissidenti", è evidente che l’ "info intrattenimento", con orientazione politica è il grande vincitore. Purtroppo (ma forse prevedibilmente) nella copertura di Cuba, i media nel “mondo sviluppato" si sono concentrati su quest'ultimo, mentre ignorano la straordinaria offerta di Cuba per garantire e migliorare significativamente la vita di milioni di haitiani (e allo stesso tempo sottolineare il ruolo e il contributo degli Stati Uniti). Ancora una volta abbiamo un esempio di lodi selettive ed indignazione selettiva nella presentazione di Cuba nei media USA.

 

Note:

1 "Dichiarazioni Pledge". Dettagli della dichiarazione del ministro degli Esteri cubano Bruno Rodriguez nella Conferenza dei donatori, 6 Aprile 2010:http://www.haiticonference.org/pledges-statements.html

2 Dalla dichiarazione del ministro degli esteri Rodriguez.

3 Il totale "comprende i servizi sanitari prestati, calcolate al 50% dei prezzi internazionali, la sostenibilità di tali servizi e del personale che fornisce formazione e altri 312 medici haitiani a Cuba". Poiché il testo ufficiale della Dichiarazione Cubana pubblicato nel sito web delle Nazioni Unite, fa riferimento a questo costo "per quattro anni". (http://undp.box.net/file/412916690/encoded/39769548/be988a3663eeb8775a5e73766a4be61a), Il testo del ministro degli esteri Bruno Rodriguez pubblicatiGranma Internacional fa riferimento a questo costo per dieci anni (vedi territori d'oltremare Recensionehttp://overseasreview.blogspot.com/2010/04/statement-of-cuban-foreign-minister-at.html.)

4 il contributo di Cuba è di circa 1,22% del PIL (US $ 56.520 milioni nel 2009), gli Stati Uniti pari al 0,00785% del PIL nel 2008 (14,204 milioni di dollari).

5 Ibid.

6 Ibid.

7 Visualizza i risultati di ricerca per la Conferenza dei donatori delle Nazioni Unite ad Haiti. URL consultato il 10 apr 2010: <www.miami.com>, Consultato il 10 apr 2010: <www.thestar.com>, Consultato il 10 apr 2010: <www.washingtonpost.com>, Consultato il 10 apr 2010: <www.boston.com>, Consultato il 10 apr 2010:www.nytimes.com., Consultato il 10 apr 2010: <www.cnn.com>

8 Il donatore si impegna Nazioni Unite ad arrivare a circa 10 miliardi dollari. BBC 1 Aprile 2010: <http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/8596080.stm>

9 L'impegno del Venezuela, anche ampiamente ignorato dai media nord americani, è 1,431 milioni di dollari attraverso Petrocaribe per le infrastrutture e spesa sociale, 409 milioni per l'assistenza diretta ai bilanci di governo haitiano; 395 milioni di sgravio debito (annunciato subito dopo il terremoto), 100 milioni attraverso l'ALBA, 37,2 milioni attraverso l'unione di Stati americani del Sud, 2,3 milioni di euro in forniture attraverso emergecia CITGO e gli aiuti non specificato per Cibo e educadión. La quantità totale di 2.420 milioni di dollari:http://www.haiticonference.org/pledges-statements.html

10 Esther Brimmer. "Ricostruire Haiti: una risposta globale a una crisi globale."Il Huntington Post, 12 aprile 2010: <http://www.huffingtonpost.com/esther-brimmer/rebuilding-haiti-a-global_b_528790.html>

11 Wilnetz, Amy. "Haiti Rinnova From The Ground Up".NY Daily News, 12 aprile 2010:http://www.nydailynews.com/opinions/2010/04/12/2010-04-12_renew_haiti_from_the_ground_up.html

12 Andres Oppenheimer "Cina. Dovrebbe vergognarsi del suo aiuto ad Haiti".Miami Herald 3 aprile 2010: <ixzz0ktnhldAK http://www.miamiherald.com/2010/04/03/1562417/china-should-be-ashamed-of-its.html #>

13 Visualizza i risultati di ricerca per lo sciopero della fame a Cuba. URL consultato il 6 aprile 2010: <www.miami.com>, Consultato il 6 Aprile 2010: <www.thestar.com>, Consultato il 6 aprile 2010 <www.washingtonpost.com>, Consultato il 6 Aprile 2010: <www.boston.com>, Consultato il 6 Aprile 2010: <www.nytimes.com>, Consultato il 6 Aprile 2010: <www.cnn.com>

Fonte: http://cuba-l.unm.edu/?nid=77007