Youtube: censura grossolana e

censura strutturale contro Cuba

 

 

 

 

14.01.2011 - J.Manzaneda tratto da cubainformacion

 

 

 

 

La censura sistematica nei media, d’informazione e opinione, su Cuba - quando non sono ostili alla Rivoluzione – obbliga i gruppi di solidarietà e i media alternativi a cercare piccoli spazi attraverso i quali raggiungere alcuni settori del pubblico. Ma neppure questi spazi sono esenti dalla censura. Nei giorni scorsi, la potente estrema destra di Miami è riuscita a ottenere che anche due di essi fossero chiusi.

 

Uno, il canale in YouTube del sito Cubadebate, che aveva più di 400 video e 1600000 di download. Il meccanismo utilizzato è stata la denuncia per violazione del diritto d'autore presentata alla società USA Google, proprietaria di YouTube, da parte dell'autore di un home video in cui appare, alcuni giorni fa, il terrorista Luis Posada Carriles attorniato da un gruppo di sostenitori (1). Questo video era stato caricato da Cubadebate nel suo canale YouTube.

 

Rosa Miriam Elizalde, editrice di Cubadebate, ha dichiarato: "Se Cubadebate sta violando il copyright, allora si dovrà chiudere YouTube perché è la Mecca della pirateria su Internet: molti dei video che sono posti lì hanno utilizzato immagini rubate allo stesso Cubadebate. D'altra parte, la normativa di YouTube esige che,  per fare un reclamo (per recuperare l’account chiuso) devono essere consegnati (a YouTube e al ricorrente), tutti i nostri dati (indirizzi, telefoni ...). Immaginate, noi daremmo tutti i nostri dati a persone che hanno realizzato un video che glorifica un criminale, un terrorista internazionale che sta dicendo che viene a Cuba e non certo in pace".

 

Google ha completamente chiuso il canale di Cubadebate, andando più in là che in altri casi, quando ha deciso di ritirare, per gli stessi motivi, specifici video. Questo è stato il caso, ad esempio, di un video di Cubainformación, nel 2008, sulla biografia di un altro terrorista di origine cubana Armando Valladares, il cui team di avvocati ottenne che You Tube ritirasse il materiale da tutti gli account personali esistenti nella rete ma non chiuse nessun account (2).

 

Il secondo caso di censura è stata la rimozione di un cartellone pubblicitario posto a Miami, pagato dall’Alleanza Martiana, un'organizzazione progressista dell’emigrazione cubana negli Stati Uniti, in cui si chiede la libertà dei cinque cubani che, da 12 anni, sono ingiustamente imprigionati negli USA (3). In poco più di 24 ore le pressioni dell’estrema destra hanno costretto la società Clear Channel a ritirare il cartellone.

 

Sono due casi di grossolana censura, molto palese,  ma di meno impatto rispetto alla censura sistematica esercitata dai principali media informativi internazionali su informazioni ed opinioni favorevoli - o semplicemente non ostili - a Cuba. Così, in questi giorni, coloro che esercitano questa censura strutturale, nelle loro note, caratterizzano spregiativamente il sito Cubadebate come "il sito ufficiale del regime castrista" o semplicemente guardano da un'altra parte (4).

 

(1) http://www.cubadebate.cu/noticias/2011/01/12/google-censura-canal-de-videos-de-cubadebate-en-youtube/

(2) http://www.cubainformacion.tv/index.php?option=com_content&task=view&id=10249&Itemid=86

(3) http://lapupilainsomne.wordpress.com/2011/01/12/miami-no-cambia-retiran-valla-sobre-los-cinco/#more-6749

(4) http://www.abc.es/20110113/internacional/abci-cuba-youtube-201101131616.html