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IL TRADUTTORE SI SCUSA PER GLI ERRORI 

 

Internet a Cuba: Mercenari

Senza Frontiere

 

21.03.11 - Omar Pérez Salomón (La pupila insomne) www.razonesdecuba.cubadebate.cu

 

In "Reporter Senza Frontiere ... morali", José Manzaneda indica che in base alle "ricerche di giornalisti come il canadese Jean-Guy Allard, la statunitense Diana Barahona o il francese Salim Lamrani, 'Reporter Senza Frontiere' è un’ organizzazione sostenuta economicamente e politicamente dai maggiori predatori della libertà di informazione nel mondo: i grandi monopoli della comunicazione e i governi delle potenze occidentali, soprattutto gli Stati Uniti. Non sorprende che la diagnosi di questa ONG circa i luoghi dove la libertà di stampa è minacciata coincida alla lettera con quella del Dipartimento di Stato di Washington".

 

Manzaneda precisa che: "questi Mercenari Senza Frontiere s’impegnano in qualcos'altro: a finanziare  pseudo giornalisti che lavorano a Cuba al servizio degli interessi degli Stati Uniti sull'isola, e il cui ufficio  di lavoro è -  né più né meno - la stessa delegazione diplomatica degli Stati Uniti all'Avana".

 

Il coordinatore di Cubainformación afferma anche che "oltre al governo francese e all'Unione Europea, Reporter Senza Frontiere riceve cospicui finanziamenti dalla National Endowment for Democracy (NED), vera copertura civile della CIA, dedicata a difendere la politica di aggressione degli Stati Uniti  contro qualsiasi modello politico contrario agli interessi nordamericani".

 

E' proprio questa ONG con sede a Parigi "paradigma della libertà di espressione" che ha un budget annuale di oltre 4 milioni di $, quella che, nel suo rapporto del 2011, ha di nuovo incluso Cuba nella lista dei "Dieci paesi nemici di Internet"  visto che l'isola impedisce l'accesso alla rete delle reti.

 

Secondo il rapporto, "gli internauti cubani affrontano fino a 20 anni di reclusione se pubblicano un articolo ritenuto 'controrivoluzionario' su un sito Internet ospitato all'estero".

 

Sembrano ignorare che Yoani Sánchez cammina liberamente per le strade di L'Avana e ha un blog ospitato all’estero che trasuda insulti sulla Rivoluzione cubana, o che il blog El Guayacán Cubano era ospitato a Portorico e Carlos Manuel Serpa, agente Emilio della Sicurezza dello Stato, ha raccontato come questo è sorto.

Ora non gli rimangono argomenti per attaccare Cuba. Ora si scopre che RSF rileva che l'accesso sull'isola si riduce ad e-mail interne, una "Wikipedia" cubana e siti di informazione del governo. Per caso non conoscono il suo uso e disponibilità per centinaia di migliaia di cubani legati alla professione medica ed educativa, giornalismo, scienza, oltre che per il popolo  in generale, in luoghi come Joven Club (simile a Internet caffè, ma con docenti), scuole, università ed altre istituzioni?

 

Perché RSF non denuncia che  l'Agenzia per lo Sviluppo Internazionale Stati Uniti (USAID), alle dipendenze del Dipartimento di Stato ha speso vari milioni, del suo bilancio 2010, per seminare propaganda anticubana in Internet, come parte del suo Programma contro Cuba come è stato denunciato questo 14 marzo alla televisione cubana nel documentario "Menzogne ben pagate" della serie Le ragioni di Cuba.

 

Oppure che la USAID e RSF condividono la stessa sede a Langley, in Virginia?