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Operativi Il presidente Correa conferma:
Montaner ha cospirato con Lucio
Gutierrez per il golpe in Ecuador
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9 gennaio 2011 - J.G.Allard www.granma.cu
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Carlos Alberto Montaner e Lucio Gutiérrez hanno cospirato, in territorio nord americano, nel tentativo di colpo di Stato avvenuto in Ecuador il 30 settembre scorso, quando il principale reggimento di polizia di Quito si é ribellato contro il presidente Rafael Correa: lo ha confermato lo stesso presidente ecuadoriano in un’intervista con il giornalista francese Ignacio Ramonet, pubblicata da Le Monde Diplomatique.
"Una settimana prima, Lucio Gutiérrez con Carlos Alberto Montaner e (il colonnello), Mario Pazmiño - che era proprio il direttore dell'intelligence delle Forze Armate e lo abbiamo allontanato in quanto pagato dalla CIA – si sono incontrati a Miami", ha detto Correa a Ramonet.
"E’ possibile vedere le dichiarazioni... Si sono incontrati con i banchieri corrotti, fuggiti dal paese, a cui abbiamo sequestrato le società, e che probabilmente sono coloro che hanno finanziato tutto ciò" ha continuato il capo dello Stato.
"Lì hanno parlato chiaro: 'perché termini il Socialismo del XXI Secolo Rafael Correa deve essere fermato'. Allora, al culmine di questo percorso, non crediamo nelle coincidenze. Queste affermazioni sono state fatte una settimana prima del 30 settembre e, più tardi, Lucio Gutierrez andava all'estero... Lì sono i reali cospiratori”.
Correa ha osservato che i sostenitori di Gutierrez predissero persino un assassinio: "È possibile vedere le dichiarazioni di un deputato di Gutierrez, nella mattina di quel giovedì, in cui affermava: 'il Presidente sarà linciato dalla polizia'. C'è la registrazione. Il fratello di Gutiérrez (Gilmar), era colui che dirigeva la scorta legislativa nell’Assemblea; si sono subordinati a lui e insubordinati al Governo. Allora chiaramente c’erano legami. E lì hanno gestito tutto questo".
Le accuse del presidente Correa spiegano come, quello stesso giorno, a Miami, Gustavo Lemus, un ecuadoriano noto per i suoi legami con Gutierrez, ha fatto irruzione nel consolato dell'Ecuador, nel bel mezzo degli eventi a Quito, con una manciata di sostenitori del colpo di stato militare e di estremisti cubano-americani.
Lemus è accusato in Ecuador come torturatore e sospettato di aver occultato l'omicidio di due adolescenti quando era capo dei torturatori del governo social-cristiano di León Febres Cordero (1984-1988).
Questo stesso Lemus è stato visto quando ha partecipato alla riunione cospirativa convocata da Montaner, agente CIA e un latitante dalla giustizia cubana, il 23 settembre (sette giorni prima del tentativo di golpe) in Ecuador.
L'assemblea intitolata Socialismo del XXI secolo in Ecuador, ha avuto luogo presso il Banker’s Club, One Biscayne Tower, piano 14, Miami, FL., sotto il patrocinio del Interamerican Institute for Democracy (IID).
Con sede a Miami, l'IID è un'organizzazione di facciata della mafia cubano americana e dei suoi affiliati venezuelani, ecuadoriani e boliviani. Ha organizzato, in questi ultimi mesi, "omaggi" a personaggi tanto controversi come Armando Valladares, un terrorista cubano americano che tramava tanto a Santa Cruz come a Tegucigalpa, a cui ha dato un "Premio per la difesa dei diritti umani".
L'IID ha organizzato con altri gruppi di estrema destra, lo scorso mercoledì 17 novembre, un vero vertice di golpisti e terroristi nel Campidoglio di Washington, che è stato presieduto da Ileana Ros-Lehtinen. Il suo direttore è niente meno che Carlos "Chulupi" Sánchez Berzaín, ex braccio destro e ministro della difesa dell'ex presidente boliviano Gonzalo "Goñi" Sanchez de Lozada, entrambi latitanti dalla giustizia del loro paese per le responsabilità nella "Guerra del Gas" dell’ottobre 2003, che ha lasciato oltre 60 morti e quasi cinquecento feriti.
Tra gli altri protagonisti dell’assemblea convocata a Miami da Montaner e Gutierrez c’è stato l'ex capo dell'intelligence militare dell'Ecuador, il colonnello Mario Pazmiño Silva, espulso dall'esercito per la sua appartenenza alla CIA.
Nel 2001, è stata scoperta la subordinazione di Pazmiño alla intelligence degli Stati Uniti con il bombardamento di Angostura.
Pazmiño è stato destituito dalle Forze Armate e l'unità di intelligence di cui era a capo è stata sciolta.
Tra gli attori più attivi del fallito colpo di stato, si trova il colonnello in servizio passivo Galo Monteverde, che era alla guida delle concentrazioni convocate dai congiurati. Monteverde ha partecipato con Gutierrez nel colpo di stato contro Jamil Mahuad nel gennaio 2000.
Nella riunione di Miami, Montaner ha detto "Gutierrez è una delle opzioni politiche più potenti all'interno del paese e una delle speranze della riconquista democratica per l’Ecuador".
Da parte sua Gutierrez ha fatto l’apologia di Pazmiño accusando Correa di "radere al suolo le istituzioni di sicurezza".
Poche ore dopo il fallito colpo di stato, Montaner è apparso alla televisione colombiana con Gutierrez per denigrare il presidente Rafael Correa. Montaner ha aperto uno show televisivo nella NTN 24, il canale della televisione di destra, attaccando, con calunnie, il presidente.
"Se lo uccidono in quel momento (.. . ) questo avrebbe portato ad un bagno di sangue nel paese, perché l'ha fatto?, queste cose non si fanno. Questo non è un comportamento presidenziale - per aver tolto la cravatta e sfidato la polizia", ha detto.
Chiamando Gutierrez "signor ex presidente", Montaner gli ha chiesto: "Davvero intendeva rovesciare Rafael Correa dal potere?". E il cospiratore golpista rispose: "Smentisco le accuse del presidente Correa che ci sarebbe stato un tentativo di colpo di stato in Ecuador. Non c’è stato più che una protesta della polizia..."
Montaner, che vive da decenni delle sue prestazioni anti-castriste, si è convertito a partire dal golpe contro il presidente dell'Honduras Manuel Zelaya, il 28 giugno 2009, in apologeta del dittatore Roberto Micheletti, accanto alla congressista USA Ileana Ros-Lehtinen e di un altro terrorista cubano americano della CIA, Armando Valladares.
Come tutto l’insieme di golpisti ed estremisti di destra latinoamericani utilizzano il territorio degli Stati Uniti, e in particolare Miami, per lanciare appelli alla sovversione ed alla destabilizzazione contro i paesi latinoamericani che resistono al dominio degli Stati Uniti. |
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