I cubani neri sono i discendenti di quegli uomini e donne ridotti in
schiavitù dal
capitalismo europeo e creolo, che sequestrò o acquistò
in Africa milioni di esseri umani per usarli nelle piantagioni di
canna da zucchero e di caffè e nelle miniere.
Gli africani portati a Cuba come schiavi e i loro discendenti
composero, in maggioranza, le fila dell'Esercito di Liberazione;
furono spesso i più agguerriti e sacrificati soldati.
Umilmente salirono, a forza di coraggio, di grado in grado,
posizioni di comando tra i mambise.
A
colpi di valore guadagnarono il rispetto degli altri cubani di
origine europea, con cui si mescolarono in una massa unica forgiata
nel fuoco della guerra di liberazione e il sogno di una Cuba libera, a
quel fuoco si unirono i cinesi e altri
molti figli di decine di nazioni: da quel crogiolo nacque il cubano.
I cubani discendenti da quegli africani, furono traditi dalla
borghesia nazionale, che li vedeva come una minaccia ai suoi
interessi, perché erano la forza più umile e rivoluzionaria
dell'Esercito di Liberazione, perciò li esclusero e perciò li
massacrarono nel 1912.
La Repubblica neocoloniale, discriminò, sfruttò, escluse il nero,
così fu fino al 1959 quando la Rivoluzione degli umili, dagli umili
e per gli umili restituì a tutti i cubani la dignità ed il decoro
degli esseri umani liberi ed uguali nei diritti
e doveri; la Rivoluzione ripristinò il principio Martiano che l'uomo
è più che nero, più che mulatto, più che bianco.
Tra i piani del governo degli Stati Uniti, pianificati ed eseguiti
dall'International
Republican Institute
(IRI), è quello di seminare
la divisione tra i cubani, alimentare l'odio tra cubani costruendo
una falsa immagine, trapiantando a Cuba mali e fenomeni che le sono
alieni e
sono
caratteristici della società USA.
Il programma dell'IRI per Cuba pianifica letteralmente Sviluppare e
mantenere il dialogo con gli attivisti cubani per i diritti umani e di
altri gruppi indipendenti a Cuba, con particolare attenzione agli
afro-cubani (IRI-Cuba,
originally submitted may 13, 2008, revised july, 2009).
Nel documento
"Accelerare la transizione alla democrazia a Cuba" U. S. Agency for
International Development, # RLA-A-00-08-00044-00, l'IRI traccia tra
i suoi obiettivi principali fornire a questi gruppi o attivisti
afrocubani l'accesso alla tecnologia
delle informazioni.
Tra le altre tecnologie, si comprenderanno computer, telefoni
cellulari e dispositivi che consentono l'accesso a Internet senza
restrizioni.
Con la formazione, queste tecnologie supporteranno alcuni tentativi
individuali di diffondere l'informazione che mobiliti i cubani
perché esprimano il loro punto di vista pubblicamente e sfidino apertamente
il governo.
Più avanti, nello stesso documento, si dice che l'IRI si adopererà
per fornire a tutte le sue reti della società civile di cellulari -
chiamasi una rete di donne rurali, una rete di giovani, una rete di
donne in tutta l'isola e una rete di gruppi
afrocubani - e fornirà cellulari a membri di nuove reti a misura che
si vadano identificando. Gli
attuali associati sub contrattati dall'IRI hanno un contatto diretto
con le reti sull'isola e saranno responsabili per completare e
presentare gli elenchi dei destinatari al personale dell'IRI e
contribuire a coordinare le consegne attraverso
emissari.
Oggi che le restrizioni sulla proprietà di telefoni cellulari e
computer sono state tolte, è meno probabile che questi strumenti
siano confiscati dalle autorità doganali cubane, soprattutto se gli
emissari non sono cittadini degli Stati Uniti e il ricevitore non è
un noto dissidente.
E
continua più avanti. Di queste reti, l'IRI lavora a stretto contatto
con due reti di donne, una rete di giovani, tre seminari
protestanti, un gruppo di impresari e sta rafforzando i legami con
un'associazione di giornalisti e un gruppo di leader afro-cubano.
La
rete di leader afro-cubani comprende circa 40 membri in
l'Avana, Cardenas, Bayamo e Santiago de Cuba.
In totale, l'IRI ha un impatto in forma diretta o indiretta su circa
700 individui e cerca continuamente nuove reti affini a cui
associarsi.
L'IRI, in consultazione con i suoi partner e l'USAID
valuterà tutti
i potenziali partner nell'isola per assicurarsi che siano
indipendenti dalla leadership del Governo cubano, le sue politiche e
sostegno finanziario.
Le sovvenzioni di fondi e gli accordi di cooperazione con l'USAID
rappresentato il 58% dell'ingresso complessivo dell'IRI, convertendo
l'USAID nella principale fonte di finanziamento dell'Istituto.
Nell'attuazione dei suoi piani anti-cubani l'IRI ha amministrato
contro il nostro paese, in quattro anni, oltre 4 milioni 500 mila
dollari.
L'IRI avanza nel suo lavoro con la comunità afro-cubana nell'isola
con il fine di dar sostegno alle espressioni culturali e opportunità
per discutere la storia afro-cubana e l'identità come parte della
prima fase, dell'Istituto, dell'iniziativa della comunità emarginate.
Questo paragrafo del documento dell'IRI, come si dice in buon
cubano, vale un milione di pesos; un istituto francamente di
destra, creato da Ronald Reagan, alla cui fondazione hanno
partecipato ideologi fondamentalisti del Partito Repubblicano, che è
considerato l'arma segreta della destra
più recalcitrante degli Stati Uniti, la cui
giunta direttiva è
presieduta da
John McCain
noto falco della politica estera
statunitense, razzista, xenofobo e nemico dichiarato di Cuba,
preoccupato dalle espressioni culturali, la storia e l'identità
afrocubana nell'isola.
In realtà, è
difficile da credere e accettare.
L'obiettivo principale di questa azione del nemico è quello di
distruggere la principale arma della Rivoluzione, l'unità.
Unità nella diversità, unità avallata da centinaia di anni di lotta,
elemento consustanziale della nostra cultura meticcia.
Un'analisi semplicistica dei progetti dell'IRI può portare a
pensare, come dice la controrivoluzione e cerca di sostenere il
governo degli Stati Uniti, che non c'è nulla di male nel portare
telefoni cellulari, mezzi di comunicazione e supporto in quanto
all'organizzazione e la costruzione di reti;
tentano seguendo il principio fascista, che una bugia ripetuta cento
volte può diventare verità, d'ingannare l'opinione pubblica dentro e
fuori l'isola, ma la realtà è che queste attività sono condotte in
forma clandestina, con grandi misure di
occultamento.
La verità è che se questo governo avesse reali
intenzioni di sostenere il popolo cubano, di aiutare gli abitanti di
questo paese ad accedere alle nuove tecnologie dell'informazione e
della comunicazione, in forma più ampia ed economica, di accedere ad
Internet,
dovrebbe semplicemente sospendere il castigo economico, la terribile guerra
contro la nostra economia, che compie più di 50 anni, togliere il
blocco e consentire alle aziende statunitensi di commerciare con
Cuba, ma non è questo il senso di questa "collaborazione" sotto
copertura, il suo fine
è quello di costruire, sviluppare e finanziare una controrivoluzione
interna che permetta a breve o medio termine di creare una
situazione d'instabilità o di apparente instabilità che giustifichi
l'aggressione militare e l'occupazione di Cuba.
Attizzare odi razzisti, pretendere di trapiantare problemi propri
degli Stati Uniti nella nostra isola, può sembrare assurdo alla gran
maggioranza dei cubani, ma il nemico sa che il paradiso non è solo
l'uguaglianza e le buone leggi, come dice quel nostro gran poeta,
Silvio Rodriguez, il futuro si ara con vecchi buoi, e nonostante le
leggi rivoluzionarie e l'agire della Rivoluzione che hanno eliminato ogni
forma di discriminazione in ragione della razza o sesso, la mente
degli uomini non si cambia con le leggi e
sopravvivono, in alcuni elementi della nostra società, retaggi di
razzismo, sopra tali retaggi sale il nemico, ne approfitta per
cercare di confondere e dividere.
Continueremo denunciando il lavoro del governo degli
Stati Uniti nei suoi tentativi di abbattere la Rivoluzione.