Chi fece partecipare il "Macho"

 

col candidato McCain?

 

 

 

 

16 giugno '08 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu

 

 

 

Quando, per la prima volta, é apparso come presentatore durante una manifestazione convocata dal candidato presidenziale, molti pensavano che fosse una sciocchezza dei consiglieri dell’aspirante successore di George W. Bush.

Tuttavia, quando lo si ascolta predicando in uno spot radiofonico concepito per la campagna dello stesso candidato, sfuma il dubbio: ad accettare di esibirsi accanto al boss terrorista Roberto "Macho" Martin Perez, uno delle più ripugnanti vestigia della dittatura di Fulgencio Batista, é
John McCain che si é legato - al meglio senza rendersi conto - con il piccolo nucleo di isterici che, mezzo secolo dopo il crollo del regime gansteristico, si ostina a dominare, col terrore, la città statunitense di Miami.

Nello spettacolo montato dai disorientati strateghi repubblicani che così ben mostrano, ancor più, la loro mancanza di comprensione riguardo alla comunità ispanica, Roberto Martin Perez è presentato come un innocuo prigioniero politico, ingiustamente incarcerato per anni dal regime di Castro", mentre cercava di "liberare"l'isola. La realtà è ben diversa.

Roberto Martin Perez Rodriguez, nato l’11 agosto 1934, è figlio di un alto ufficiale della polizia di Batista il cui solo nome ricorda, per la maggior parte dei cubani incluso
Lutgardo Martin Perezquelli di Miami, le scene della più selvaggia repressione degli anni cinquanta a Cuba: il tenente colonnello Lutgardo Martin Perez, capo della Brigata Motorizzata, la cui fama raggiunge il livello dei più odiati assassini e torturatori del regime di Batista, come ad esempio Pilar Garcia, Esteban Ventura, Orlando Piedra, Mariano Faget, Manuel Ugalde Carrillo, Francisco Tabernilla e Rolando Masferrer,suo mentore.

Del padre dello sponsor della candidatura di McCain, si diceva, in una edizione di gennaio della rivista Bohemia in una sezione intitolata Galleria di Assassini, ai piedi di una foto del poliziotto che: "Lutgardo Martin Perez ha fisicamente del tipo di sicario a stipendio. E lo è anche di sentimenti. Ha iniziato la sua carriera accanto ad un altro criminale di guerra, Rolando Masferrer. Così si guadagnò la promozione, da sergente che era fino ad ostentare le stellette da tenente colonnello che, come quelle di Ventura, grondavano sangue di innocenti. Uomo grosso, senza preparazione né cultura, non intendeva altro idioma che la forza".


Esteban VenturaSi dice che fino all'ultimo giorno della sua vita, Esteban Ventura, mostro tra i mostri, isolato anche a Miami, ha mantenuto uno stretto rapporto con Lutgardo Martin Perez, una delle poche persone delle quali aveva totale fiducia.

Tremendo precedente per questo personaggio che oggi pretende essere difensore dei diritti umani accanto a McCain: si racconta che da adolescente andava ad aiutare suo padre nel seminterrato di un bunker  della polizia, colpendo i prigionieri che sopravvivevano all' interrogatorio .
Di fatto, molto giovane, "Macho" Martin si unì alla polizia e Batista, ed a forza di maltrattamenti ai prigionieri, negli ultimi mesi del sanguinario regime, ottenne il grado di sergente per i suoi singolari meriti.
 


TANTO BATISTIANO, COME

SE FOSSE CON BATISTA



Il padre ed il figlio erano così vicini a Batista che, il Primo Gennaio 1959, invece di fuggire a Miami, seguirono il dittatore nel suo rifugio nella Repubblica Dominicana.

Lì, furono presto selezionati da parte di funzionari del tiranno, Rafael Leonidas Trujillo, per organizzare un tentativo di stabilire, a Cuba, un primo focolaio controrivoluzionario armato, a pochi mesi dallo schiacciante trionfo delle truppe di Fidel.

Un aereo pieno di armi e di fanatici di Batista - tra i quali il "Macho" – atterrò clandestinamente, il 13 agosto 1959, in una isolata pista dell'aeroporto della città di Trinidad.

Informati, in anticipo, dell’operazione, i combattenti della Rivoluzione, guidati da Fidel, aspettavano sotto le piantagioni di mango i "liberatori" che finirono tutti in tribunale.

Il "Macho" ebbe una pena di 30 anni, sia per il suo passato di sbirro che  per la sua partecipazione in questo complotto trujillista. Rilasciato il 29 maggio 1987, si è immediatamente recato nella sua  vera patria e, in Miami, ha iniziato ad associarsi con gli elementi anticubani più reazionari.

Nel 1989 si incorpora alla Fondazione Nazionale Cubano-Americana (
FNCA), creata dalla CIA durante il governo di Ronald Reagan.

Presto dirige il comitato paramilitare  formato  da questa organizzazione che assicura il finanziamento, tra gli altri, del gruppo terrorista
Alpha 66 e altri gruppuscoli estremisti che agiscono contro Cuba.
 


INCARICATO DEL REGOLAMENTO

DEI CONTI
 


Lì si riconoscono le sue capacità  sviluppate con la polizia banditesca di Batista: organizza parallelamente a queste attività, tollerate dall’FBI, un gruppo di regolamenti dei conti che risolve le controversie tra l'FNCA e la concorrenza.

Il "Macho" Martin Perez partecipò all'organizzazione di tutta una serie di falliti tentativi di assassinare il Presidente di Cuba, in vari vertici iberoamericani.

Nel 1994, in occasione della partecipazione di Fidel al IV Vertice, in Cartagena de Indias, in Colombia, cospirò con Alberto Hernandez, Francisco "Pepe" Hernández,
Luis Posada Carriles, Ramon Orozco Crespo, Gaspar Jimenez Escobedo, Felix Rodriguez Mendigutía e Raul Villaverde. In tale occasione, Luis Posada Carriles acquistò un fucile Barret calibro 50 ed esplosivi che furono portati in Colombia, da Miami ... in aereo!

Si sa come preparò un complotto in vista del V Vertice Iberoamericano, nel 1995, con Jimenez Escobedo e Eugenio Llameras. Quell’anno, riattiva questo stesso piano in funzione del Vertice del Movimento dei Paesi Non Allineati, anch’esso in Cartagena delle Indie, in Colombia.

Nel 1997, nell’ Isola Margarita, Venezuela, col  VII Vertice Iberoamericano dei Capi di Stato e di governo, Posada monta un altra cospirazione con il sostegno diretto di Martin Perez, insieme ad altri dirigenti della FNCA, come Arnaldo Monzon Plasencia e Francisco "Pepe "Hernandez, Alberto Hernandez,
Roberto Antonio (Tony) Llamas, Feliciano Foy e Roberto Well Pineta.

In questo stesso anno, mentre con le sue sovvenzioni Posada dirige la sua campagna contro strutture turistiche cubane, "Macho" firma la Dichiarazione di sostegno al terrorismo contro Cuba che la Fondazione ha pubblicato l’11 agosto.

Tanti complotti non possono svilupparsi senza che qualcuno parli: Roberto Martin Perez, Perez Feliciano Foyo  e Horacio Garcia sono tra le persone che Posada,
in una sua intervista al New York Times nel 1997, ha pubblicamente designato come "finanziatori" delle sue attività terroristiche.

(Questo non ha impedito, naturalmente, che gli stessi tre delinquenti fossero ricevuti dal sub segretario Roger Noriega il 2 maggio 2003 presso il Dipartimento di Stato di Bush).
 


PADRINO DI BOSH E POSADA
 


Nel novembre 1995, si é pubblicamente ristabilito il legame politico tra la FNCA ed il terrorista
Orlando Bosch Avila, quando "Macho" patrocinò, a Miami, una mostra di dipinti di Bosch e Posada, i due autori intellettuali del sabotaggio contro l’aero civile cubano, nel 1976, in cui morirono 73 persone.

Nel 1998, il grande difensore del "prigioniero politico" realizzò una delle sue più sporche imprese: con altri leader della mafia di Miami, come Alberto Hernandez (allora della FNCA), Ileana Ros-Lehtinen, Domingo Otero (un altro "duro" della FNCA) portò il nuovo capo dell’FBI, il molto corruttibili
Hector Pesquera, a realizzare l'arresto di cinque cubani infiltrati nelle file delle organizzazioni terroristiche.

Associato a varie organizzazioni cospirative, legate al meccanismo terrorista mantenuto dalla CIA a Miami, come
Commandos F-4 di Rodolfo Frómeta, e Hermanos al Rescate, di José Basulto, è un personaggio che provoca il terrore.

Ben si conosce la sua inesauribile amicizia con Guillermo Novo Sampoll, assassino del dirigente cileno Orlando Letelier.

Dio li fa e la madonna li accoppia. Il nuovo amico di John McCain si sposò, anni fa, con Ninoska Lucrecia Pérez Castellón, la  furibonda figlia del sicario Francisco Perez Gonzalez, un altro tenente colonnello della polizia batistiana.

Nel 2001, in maniera sospetta, pochi giorni prima degli attacchi dell'11 settembre, "Macho" abbandona la FNCA per aderire alla
Cuban Liberty Council di Zúñiga, che oggi riunisce Alberto Hernandez, Horacio Garcia e altri mafiosi di Miami con una carriera ben documentata di sostegno al terrorismo e, in particolare, a Posada e Bosch.

Molte delle sciocchezze di "Macho" perseguiteranno McCain nei prossimi mesi.

Il candidato repubblicano deve sapere che suo protetto, di 73 anni, è stato il primo ad affermare che il giorno della sua sognata vittoria contro la Rivoluzione cubana passerebbe con un bulldozer dal Capo di San Antonio alla Punta de Maisì, per eliminare l'attuale popolazione dell’Isola, colpevole di essere collegata in un modo o nell'altro alla Rivoluzione.

Non bisogna sorprendersi: in un'altra occasione, alla domanda riguardo al pericolo che si potessero uccidere innocenti in un attacco contro i dirigenti cubani, ha detto che non gli importava anche se fosse  "morto il Papa".

Questi sono i sostenitori che ha, a Miami, l’ultraconservatore McCain.