Il
processo
allo
spagnolo Angelo Carromero
si é concluso questa notte
dopo quasi undici ore di seduta
in un tribunale provinciale
installato nella città orientale
di Bayamo.
La procura cubana
ha mantenuto la sua richiesta di
una pena detentiva di sette anni
per Carromero per un reato
di "omicidio colposo" come
conducente del veicolo che ha ucciso
gli oppositori Oswaldo
Paya e Harold
Cepero.
Nel presentare le sue conclusioni,
la procuratrice cubana Isabel
Bárzaga
ha attribuito a Carromero
tutta la responsabilità dell'incidente
per l'eccesso di velocità
(tra 100 e 132 chilometri
all'ora, secondo gli esperti) e per
non rispettare, tra gli altri, un
segnale precedente che informava che
parte della strada
era in costruzione.
La
rappresentante dell'accusa
ha ricordato gli antecedenti d'infrazioni stradali
del giovane in Spagna (45
multe e tre di loro
per eccesso di velocità) e ha
aggiunto che questa storia
lo rende un conducente "spericolato".
"Siamo in presenza di una persona francamente
spericolata" come pilota,
ha sottolineato la procuratrice
che considera che con questi
antecedenti la condotta di Carromero
al volante non può essere
considerato come fatto
"isolato", ma "abituale".
Da parte sua, l'avvocata cubana
del giovane spagnolo,
Dorisbel Rojas, ha sostenuto che
Carromero non è responsabile
della causa che gli si imputa e
secondo il legale furono principalmente
le cattive condizioni del tratto
stradale in riparazione dove si
verificò l'incidente e la
sua scarsa segnaletica.
Secondo i calcoli che la difesa
dice di aver controllato con
alcuni esperti, Carromero
viaggiava ad una velocità
al di sotto di quella che segnalano
gli esperti del
pubblico ministero.
Concluso il processo, il giudice
dovrà emettere la propria sentenza entro
i prossimi dieci
giorni lavorativi.
Cuba: “chofer de Paya” conocerá sentencia
dentro de diez días
El juicio del español Ángel Carromero concluyó esta noche y quedó visto para
sentencia tras casi once horas de sesión en un tribunal provincial instalado
en la ciudad oriental de Bayamo.
La fiscalía cubana mantuvo su petición de una pena de prisión de siete años
para Carromero por un delito de “homicidio imprudente” como conductor del
vehículo que ocasionó la muerte a los opositores Oswaldo Payá y Harold
Cepero.
En la presentación de sus conclusiones, la fiscal cubana Isabel Bárzaga
atribuyó a Carromero toda la responsabilidad del accidente por circular a
exceso de velocidad (entre 100 y 132 kilómetros por hora, según los peritos)
y por no atender entre otras, una señal previa que informaba de que esa
parte de la carretera estaba en obras.
La representante del ministerio público recordó los antecedentes de
infracciones de tráfico del joven en España (45 multas y tres de ellas por
exceso de velocidad) y agregó que este historial le convierte en un
conductor “temerario”.
“Estamos en presencia de una persona francamente temeraria” como conductor,
recalcó la fiscal, quien considera que con ese antecedente la conducta de
Carromero al volante no puede considerarse como un hecho “aislado” sino “habitual”.
Por su parte, la abogada cubana del joven español, Dorisbel Rojas, defendió
que Carromero no es responsable de las causas que se le imputan y que según
la letrada fueron principalmente las malas condiciones del tramo de la
carretera en obras donde se produjo el accidente y su deficiente
señalización.
Según los cálculos que la defensa dice haber revisado con diferentes
expertos, Carromero circulaba a una velocidad inferior a la que señalan los
peritos del ministerio fiscal.
Finalizado el juicio, el tribunal deberá emitir su sentencia dentro de los
próximos diez días hábiles.
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Lo svedese Jens Aron Modig, coinvolto in un
incidente di transito con saldo di due morti, ha rivelato che ha consegnato quattromila euro ad
un’organizzazione illegale in violazione delle leggi
cubane.
“Non realizziamo questo tipo di finanziamento ad
organizzazioni in altri paesi”, ha riconosciuto Modig in una
conferenza stampa con i giornalisti nella Direzione di
Relazioni Internazionali e Cooperazione del Ministero
dell’Interno.
Spiegando che questo è il suo secondo viaggio nel
paese caraibico, il presidente della Gioventù
Democratica Socialista Svedese del Partito Democratico
Cristiano ha assicurato che entrambi si sono svolti con
istruzioni del dipartimento internazionale
dell’organizzazione politica.
Lo svedese ha assicurato che tra gli obiettivi del suo
viaggio si trovavano quello di riunirsi con Oswaldo Payà,
dirigente di un’organizzazione illegale, e deceduto
nell’accidente nella provincia orientale di Granma, a
circa 800 chilometri da qui.
Doveva riunirsi anche con membri del movimento di
Payà ed appoggiarlo in qualche viaggio che volesse fare
ed accompagnarlo.
“Voglio scusarmi per essere venuto a questo paese per
realizzare attività illecite”, ha continuato Modig, che
interrogato per la stampa sulla questione, ha detto che
le sue scuse erano oneste.
In questo caso le mie scuse sono oneste, tutti i
cubani che ho trovato sono stati gentili, mi hanno
trattato bene. Questa è la mia risposta.
“Ho capito quanto grave erano le attività realizzate
quando parlai con la polizia”, ha manifestato il politico,
che già nel 2009 consegnò denaro e strumenti ai
giornalisti controrivoluzionari, d’accordo con le sue
stesse dichiarazioni.
Riferendosi all’incidente del passato giorno 22,
Modig ha espresso che non ricorda di avere visto un’altra
auto coinvolta nel tragico avvenimento.
Spagnolo sollecita ad evitare uso politico
dell’incidente automobilistico a Cuba
Lo spagnolo Angel Carromero
ha sollecitato l’opinione pubblica internazionale ad evitare di usare
per fini politici l’incidente di transito che ha sofferto
nell’orientale provincia cubana di Granma, con il saldo
di due persone morte.
“Chiedo alla comunità internazionale che si concentrino
nel tirarmi fuori da qui e non ad utilizzare l’incidente
di transito - che aveva potuto succedere a qualunque
altra persona – con fini politici”, ha detto Carromero
in un video per i giornalisti.
Durante l’intervista, il dirigente giovanile del
Partito Popolare, della Spagna, ha negato che qualche
altro veicolo lo colpisse nella parte posteriore
dell'auto che stava conducendo, il
passato 22 luglio, quando sono deceduti i cubani Harold Cepero ed Oswaldo Payà, membri di un’organizzazione
illegale.
Le dichiarazioni di Carromero coincidono con la
versione dei periti e dei testimoni oculari cubani che
hanno stabilito come causa dell’incidente l’eccesso di
velocità.
“L’ultima volta che ho guardato il contachilometri
andavo ad 80 all’ora” ha detto l’autista dell’auto dopo
spiegare che non faceva attenzione al contachilometri
quando è successo l’incidente a circa 800 chilometri de
L’Avana, dove era arrivato il passato giorno 19 con
visto da turista.
“Semplicemente continuavo a condurre,
ho notato un buco
sulla strada e ho preso le precauzioni di qualunque
automobilista di azionare il freno, ho perso il controllo e
non ricordo di avere visto dei segnali”, ha spiegato nel
video di poco più di cinque minuti.
Mentre, il suo accompagnatore, lo svedese Jens Aron
Modig, riferì che ha alcuni vaghi ricordi
dell’incidente, perché stava dormendo durante parte del
viaggio.
“Il primo ricordo che ho dell’incidente è che avevamo
perso il controllo dell’auto, e già fuori dalla strada,
avanzava contro un albero, ed a partire da questo
momento, tutto é rimasto bianco”, ha manifestato.
Nel secondo ricordo, ha aggiunto, mi trovavo in una
specie di ambulanza ed il terzo quando sono arrivato
all’ospedale.
“Ho visto una nuvola di polvere, poco dopo che
un’auto mi ha superato a tutta velocità”, ha segnalato Josè
Antonio Duque, che ha ricordato che ha visto l’incidente
mentre stava entrando nel suo campo di riso.
“Ho corso, ho buttato di
lato la bicicletta e sono andato ad aiutare a tirare
fuori i feriti” ha affermato Duque, un lavoratore dell’Istituto Nazionale delle
Risorse Idrauliche.
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I media in Spagna e Miami, che hanno dato
spazio a tutte le speculazioni sull'incidente
in cui é deceduto Oswaldo Paya, non hanno voluto accorgersi di una
informazioni rivelatrice fornita da un cablo dell'agenzia EFE che solo é
stata riprodotta da elmundo.es e evidenza che il funzionario del Comune di
Madrid e leader del Partito Popolare, che guidava l'auto in cui stava
viaggiando Paya, è il responsabile dell'incidente, per sua stessa
ammissione.
Il
dato, nascosto dai media come El País e El Nuevo Herald che hanno diffuso
molti articoli cercando di seminare dubbi sull'incidente, è in due frasi di
un cablo di EFE riprodotto da elmundo.es: "Secondo le dichiarazioni di
Carromero, non vide un segnale stradale per ridurre la velocità. Per
questo motivo perse il controllo del veicolo ed è caduto giù per una
scarpata"; il neretto sono de elmundo.es.
El Herald, ansioso di "informare" circa
l'incidente ha utilizzato, come corrispondente al fatto, una foto di un mese
fa che una pubblicazione, finanziata dai governi degli Stati Uniti e Spagna,
come Diario de Cuba, ha cercato di attribuire ad una falsa pagina del
Partito Comunista di Cuba, ma né El Herald né i funzionari del Diario di
Cuba sono stati in grado di accorgersi di una dichiarazione che annulla
tutte le loro speculazioni.
Sotto il PrintScreen con il risultato nella
ricerca di Google News, in cui vi é un solo risultato - quello di elmundo.es
- per le due frasi di cui sopra.
Medios ocultan dato clave en accidente de Payá: funcionario español es
responsable
Los medios de comunicación de España y Miami, que han dado espacio a todas
las especulaciones sobre el accidente en que falleció Oswaldo Payá, no han
querido enterarse de una reveladora información aportada por un cable de la
agencia EFE que sólo ha reproducido elmundo.es y evidencia que el
funcionario del ayuntamiento de Madrid y dirigente del Partido Popular que
conducía el auto en que viajaba Payá es el responsable del accidente, según
propia confesión.
El dato, escamoteado por medios como El País y El Nuevo Herald que han
difundido numerosos trabajos tratando de arrojar dudas sobre el accidente,
está en dos oraciones de un cable de EFE reproducido por elmundo.es: ”Según
las declaraciones de Carromero, no llegó a ver una señal de tráfico de
reducción de velocidad. Por este motivo perdió el control del vehículo y
cayó por un terraplén”; las negritas son de elmundo.es.
El Herald, ansioso de “informar” sobre el accidente utilizó como
correspondiente al hecho una foto de hace un mes que una publicación
financiada por los gobiernos de Estados Unidos y España, como Diario de
Cuba, trató de atribuir a una falsa página del Partido Comunista de Cuba,
pero ni El Herald ni los funcionarios de Diario de Cuba han podido enterarse
de una declaración que hecha por tierra todas sus especulaciones.
Abajo el printscreen con resultado en el buscador de noticias de Google,
donde sólo hay un resultado -el de elmundo.es- para los dos oraciones
citadas. |
Lo stato cubano
non è mai stato terrorista: la morte di Payà
di
Ida Garberi da
http://blog.libero.it/idagarberi/11465948.html
Credo, personalmente, che sia molto triste che la stessa
famiglia del cittadino cubano Oswaldo Payà voglia vendere la
sua morte cercando di far passare lo stato cubano come
terrorista e assassino.
La prima domanda che si dovrebbero fare i detrattori del
governo di Raul Castro: supponendo che la macchina che lo
seguiva fosse davvero della sicurezza e supponendo per
assurdo che avesse come compito di uccidere Payà, perché
terminare con la vita dei due passeggeri cubani e lasciare
vivi due scomodi testimoni stranieri?
L’altra domanda: perché uccidere un avversario che negli
ultimi tempi era passato di moda, che non rappresentava
certo un pericolo nella nuova cyberg-guerra finanziata da
Washington contro Cuba?
La più inquietante: come mai Yoani Sanchez, dopo poche ore
dalla scomparsa di Payà, aveva già una maglietta
commemorativa?
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Secondo lo standard di lavoro della dissidenza
cubana, ogni decesso avvenuto attorno ai suoi membri è investito dal
sospetto. Per questo si conta tanto sull'appoggio di media sovvenzionati ad
hoc come dei monopoli dell'informazione.
Scioperanti di elementare senso pratico e di
facile manipolazione psicologica, come
Zapata Tamayo,
o malatti gravi come Soto Garcia e
Laura Pollan,
si convertono in "sospette vittime". E così è successo, di nuovo, con l'incidente
d'auto che é costata la vita dei
cubani Oswaldo Paya e Harold Cepero, risultante dalla negligenza dello
spagnolo Carromero Angel, che ha appena ricevuto una ferita, senza gravi
conseguenze, alla testa. La prima di tutti è stata Yoani Sanchez, che dal
suo account Twitter ha lanciato la possibilità del tema. Escludo al momento
le reazioni che possono essere dietro le dichiarazioni familiari, perché il
dolore della perdita improvvisa di una persona cara spesso offuscano la
volontà e la ragione.
Tuttavia, media che in altre occasioni hanno
accettato come possibili le false invettive della Sanchez, hanno preferito
prendere precauzioni e citare, sempre con il qualificativo che si trattava
d'informazione "ufficiale" o "di fonte ufficiale", le fonti di notizie
cubane come una variabile, lasciando le "prove" per quando si concreti
l'uscita dal paese dei sopravvissuti. Neppure é un segreto che, con una
simile tecnica di manipolazione, si cerca di garantire l'irrazionalità
incredula di coloro che così si sono comportati, soprattutto se vivono al di
fuori di Cuba.
Le dichiarazioni di Carromero riconoscono,
secondo la EFE, sempre accomodante con queste informazioni, che ha superato
il livello di velocità ammesso per quel tratto di strada e che ha perso il
controllo del veicolo. Così, il membro dell'organizzazione di destra Nuove
Generazioni, del PP spagnolo, riconosce il più elementare dei suoi delitti.
Il suo compagno straniero, Jens Modig Aron, presidente della Lega della
Gioventù Democratica Cristiana di Svezia (KDU) e, dopo essere stato curato
nell'ospedale di Granma, é partito per L'Avana con l'intenzione di ritornare
immediatamente nel suo paese. E Carromero, per parte sua, lo aspettava con
impazienza un diplomatico spagnolo, inoltre, secondo dichiarazioni stampa,
perché tornasse in Spagna il più presto possibile.
Perché tanta fretta?
Perché oltre alla contravvenzione legale di
non rispettare il limite di velocità permesso per il tratto di strada,
debitamente segnalato a quanto pare, erano entrati nel Paese come turisti
quando, in realtà, sviluppavano un'attività di sovversione politica. Ciò che
la stessa agenzia di stampa EFE considera un sotterfugio per evitare che
fosse negato l'ingresso nell'isola, diventa un atto in violazione della
legge e può ricadere, in pieno, su queste persone e le loro organizzazioni.
Si tratta, inoltre, di un altro atto di ingerenza. E' questo signore,
allora, il vero colpevole della morte dei due cubani. Ha l'onere di una
irresponsabilità che, per i meticolosi esaltatori di Paya e accusatori
predeterminati di Cuba, come la Yoani Sánchez, non dovrebbe rimanere
impunito.
Tuttavia, e per adempiere al modello standard
che l'ingerenza mediatica applica per Cuba, non si fa assolutamente notare.
E perfino si preferisce la complicità con il colpevole delle morti,
piuttosto che cedere sulla strategia di ingerenza.
¿Un accidente injerencista?
Por Jorge Ángel Hernández
De acuerdo con la norma de trabajo de la disidencia cubana, toda muerte
que ocurra alrededor de sus miembros será investida de sospechas. Para
ello se cuenta tanto con el apoyo de medios subvencionados ad hoc como
de monopolios de la información.
Huelguistas de elemental sentido práctico y fácil manipulación
psicológica, como Zapata Tamayo, o enfermos graves como Soto García y
Laura Pollán, se convierten en “sospechosas víctimas”. Y así ha ocurrido
otra vez con el accidente de tránsito en que perdieran la vida los
cubanos Oswaldo Payá y Harold Cepero, producto de la negligencia del
español Ángel Carromero, quien solo recibió una herida sin consecuencias
graves en la cabeza. La primera de todos fue Yoani Sánchez, quien desde
su cuenta de twitter lanzó la posibilidad del tema. Descarto de momento
las reacciones que pueda haber detrás de las declaraciones familiares,
pues el dolor de la repentina pérdida de un ser querido suele nublar la
voluntad y la razón.
Sin embargo, medios que en otras ocasiones han aceptado como posibles
las invectivas falaces de Sánchez, prefirieron tomar precauciones y
citar, siempre con el calificativo de que se trata de información
“oficial” u “oficialista”, las fuentes noticiosas cubanas como una
variable, dejando las “comprobaciones” para cuando se concrete la salida
del país de los sobrevivientes. Tampoco es un secreto que, con semejante
técnica de manipulación, se busca garantizar la irracionalidad incrédula
de quienes así se han comportado, sobre todo si viven fuera de Cuba.
Las declaraciones de Carromero reconocen, de acuerdo con la agencia EFE,
siempre complaciente con estos entramados informativos, que sobrepasó el
nivel de velocidad admitido para ese tramo de la vía y que perdió el
control del vehículo. De este modo, el integrante de la organización
derechista Nuevas Generaciones, del PP español, reconoce el más
elemental de sus delitos. Su acompañante extranjero, Jens Aron Modig,
preside la Liga de la Juventud Demócrata Cristiana de Suecia (KDU) y,
tras ser atendido en el hospital granmense, partió para La Habana con la
intención de regresar de inmediato a su país. Y a Carromero, por su
parte, lo esperaba un diplomático español con impaciencia, también,
según declaraciones de prensa, para que retornara a España lo más pronto
posible.
¿Por qué el apuro?
Porque además de la contravención legal de no respetar la velocidad
permitida para el tramo de vía, debidamente señalizado al parecer,
habían ingresado al país como turistas cuando en verdad desarrollaban
una actividad de subversión política. Lo que la propia agencia de
noticias EFE considera un subterfugio para evitar que le negaran su
ingreso en la Isla, se convierte en un acto violatorio de la ley y puede
recaer de lleno sobre estas personas y sus organizaciones. Se trata, por
demás, de un acto más de injerencia. Es este señor, entonces, el
verdadero responsable de las muertes de los dos cubanos. Carga sobre sí
una irresponsabilidad que, para los esmerados exaltadores de Payá y
acusadores predeterminados de Cuba, como la propia Yoani Sánchez, no
debiera quedar impune.
Sin embargo, y para cumplir el patrón estándar que el injerencismo
mediático aplica para Cuba, no se hace notar en lo más mínimo. Y hasta
se prefiere la complicidad con el culpable de las muertes, antes que
ceder en la estrategia de injerencia.
Tomado del Blog Ogún Guerrero
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Il
capo della Lega della Gioventù Democratica Cristiana (KDU) di Svezia, destra
anticomunista, Jens Aron Modig, e un rappresentante del Partito Popolare
spagnolo, di destra, Angel Carromero, accompagnavano
Oswaldo Paya al momento
dell'incidente d'auto che é costata la vita al "dissidente" cubano, oltre al
cittadino cubano Harold Cepero Escalante.
Secondo la stampa cubana, i quattro uomini
stavano viaggiando in un'auto a noleggio, domenica alle 15.00, quando il
conducente - Carromero - "ha perso il controllo e si é schiantato contro un
albero". Mentre Paya e Cepero sono morti al momento dell'impatto, Modig e
Carromero hanno già ricevuto la certificazione dell'ospedale, dove sono
stati trasportati.
Il partito a cui è legato il gruppo di Modig,
il Partito Democratico Cristiano è una formazione di destra, molto
vincolata con gli Stati Uniti. A proposito di Cuba, ha sempre assunto
posizioni ostili e allineate con il Dipartimento di Stato.
Per
inciso, la principale accusatrice di Julian Assange, davanti alla
svedese, apparteneva a questo stesso gruppo.
Anna
Ardin stava sull'isola, lavorando
in collaborazione con le
Dame in Bianco,
finanziate da organismi sovvenzionati dall'USAID.
Carromero è vice segretario generale delle
Nuove Generazioni del PP a Madrid.
L'organizzazione collabora frequentemente con
la presidente della Comunità di Madrid, Esperanza Aguirre, d'estrema destra,
associata all'Ambasciata degli Stati Uniti, che sovvenziona ogni anno, con
decine di migliaia di euro, gruppuscoli anticubani nella capitale spagnola.
Modig e Carromero erano entrati con visto
turistico a Cuba prima di contattare Oswaldo Paya che li guidava verso la
città orientale di Bayamo, a 750 chilometri a est di L'Avana.
Secondo l'agenzia spagnola EFE "entrambi
volevano approfittare di questo trasferimento per intavolare contatti con
l'opposizione cubana, sebbene all'aeroporto avevano solo detto che erano in
viaggio solo per motivi di turismo".
Nel dicembre 2008, l'allora presidente di
Nuove Generazioni del PP di Madrid, Pablo Casado, si vantava, sulla stampa
spagnola, di aver fatto un viaggio a L'Avana per incontrarsi in "forma
clandestina" con Oswaldo Paya e "rappresentanti delle Dame in Bianco".
Cuba: Representantes de partidos de derecha europeos acompañaban
“disidente” en accidente fatal
JEAN-GUY ALLARD – El jefe de Liga de la Juventud Demócrata Cristiana (KDU)
de Suecia, derecha anticomunista, Jens Aron Modig, y un representante del
derechista Partido Popular español, Ángel Carromero, acompañaban a Oswaldo
Payá en el momento del accidente de transito que costó la vida al
“disidente” cubano, además del ciudadano cubano Harold Cepero Escalante.
Según la prensa cubana, los cuatro individuos viajaban en un auto de
alquiler, ayer domingo a las 15.00 horas, cuando el conductor de éste –
Carromero – “perdió el control y se impactó contra un árbol”. Mientras Paya
y Cepero murieron en el impacto, Modig y Carromero ya recibieron el acta del
hospital donde se les llevo.
El partido al cual está vinculado el grupo de Modig, el Partido Demócrata
Cristiano, es una formación de derecha, muy comprometido con Estados Unidos.
Acerca de Cuba, siempre ha adoptado posiciones hostiles, alineadas sobre el
Departamento de Estado.
Casualmente, la principal acusadora de Julian Assange ante la justicia sueca
pertenecía a este mismo grupo. Anna Ardin estuvo en la Isla, trabajando
junto a las llamadas Damas de Blanco, financiadas por organizaciones
subsidiadas por la USAID.
Carromero es vicesecretario general de Nuevas Generaciones del PP en Madrid.
La organización colabora con frecuencia con la presidenta de la Comunidad de
Madrid, Esperanza Aguirre, de extrema derecha, asociada a la Embajada de
EEUU, que subsidia anualmente con decenas de miles de euros grupusculos
anticubanos de la capital española.
Modig y Carromero habían entrado con visa turística en Cuba antes de
establecer contacto con Oswaldo Payá quién los guió hacia la oriental ciudad
de Bayamo, a 750 kilómetros al este de La Habana.
Según la agencia española EFE “ambos querían aprovechar este desplazamiento
para entablar contactos con la oposición cubana, si bien en el aeropuerto
sólo dijeron que viajaban por motivos de turismo”.
En diciembre del 2008, el entonces presidente de Nuevas Generaciones del PP
de Madrid, Pablo Casado, se jactaba en la prensa española de haber efectuado
un viaje a La Habana para reunirse con “de forma clandestina” con Oswaldo
Payá y “representantes de las Damas de Blanco”.
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