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La nomina di
Jonh Kerry porrà in pericolo
l'affare
anticubano a Miami? |
22.12.2012 - http://cambiosencuba.blogspot.it/
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Come previsto la
mafia di Miami ha reagito al pericolo per significa per la prospera
industria anticubana di Miami la designazione, da parte di
Obama, come Segretario di Stato del senatore Jonh Kerry.
Secondo El Nuevo Herald: "Sia le speranze che i timori di grandi
cambiamenti nella politica verso Cuba, durante il secondo mandato
del presidente Barack Obama, sono stati aumentati, venerdì, con la
nomina del senatore John Kerry ad essere il prossimo segretario di
Stato degli Stati Uniti d'America."
Ecco qui un riassunto, secondo il giornale del sud della Florida, su
cui basano i loro timori i commercianti dell'odio:
Kerry ha sostenuto la Legge della Libertà di Viaggiare a Cuba,
un'iniziativa del 2009 che avrebbe consentito viaggi, completamente
senza restrizioni per l'isola, sostenendo che le autorità
statunitensi non limitano il diritto dei cittadini privati di
viaggiare.
Il
disegno di legge non è mai stato portato a votazione.
Il senatore ha anche criticato i milioni di dollari che il governo
degli Stati Uniti ha investito in
Radio/TV Martí,
lamentandosi che le stazioni sono mal gestite e la programmazione ha
un impatto minimo o nullo sull'isola.
"Dopo 18 anni, TV Martí non ha un pubblico significativo a Cuba.
I programmi della società civile degli Stati Uniti possono avere
obiettivi nobili, ma abbiamo bisogno di esaminare se li stiamo
ottenendo" ha scritto Kerry in una colonna, nel 2009, su Cuba che è
apparsa sul Tampa Bay Times.
"La democrazia a Cuba è correttamente mantenuto come un obiettivo
della politica degli Stati Uniti.
Ma ... il nostro
embargo
in nome della democrazia non ha prodotto democrazia" Kerry ha
scritto. Gli
Stati Uniti dovrebbero concentrarsi "sul popolo cubano, non sui
fratelli Castro; sul futuro, non sul passato; e sugli interessi
nazionali degli Stati Uniti a lungo termine, non sulla convenienze
politiche di un dato momento".
Come candidato democratico alla presidenza nel 2004, Kerry ha
approvato l'embargo
degli Stati Uniti, ha proposto triplicare i finanziamenti USA per
rafforzare la democrazia in America Latina e ha qualificato come
"diseguale" la politica dei piedi bagnati/piedi asciutti, che
permette di restare ai cubani che hanno posto un
piede sul suolo USA, poiché non si applica alle altre nazionalità.
Kerry si è coinvolto in un tema riguardante Cuba
direttamente l'anno scorso, quando trattenne per due mesi
20 milioni di $
per programmi per la democrazia, per far pressione per
cambiamenti che li rendessero più efficienti e meno "provocatori".
"Non vi è alcuna prova che i programmi di "promozione
della democrazia', che sono costati ai contribuenti degli Stati
Uniti più di
150 milioni $
finora aiutino il popolo cubano - Kerry ha detto in una
dichiarazione che annunciava la ritenzione -.
Né hanno ottenuto molto più che provocare il governo
cubano ad arrestare un
contractor
del governo degli Stati Uniti".
¿La nominación de Jonh Kerry pondrá en peligro
el negocio anticubano en Miami?
Como era de esperarse la mafia miamense reaccionó ante el peligro que
significa para la próspera industria anticubana de Miami la designación por
Obama, como Secretario de Estado, del senador Jonh Kerry.
De acuerdo con El Nuevo Herald: "Tanto las esperanzas como los temores de
grandes cambios en la política hacia Cuba durante el segundo mandato del
presidente Barack Obama se vieron incrementados el viernes con la nominación
del senador John Kerry para ser el próximo secretario de Estado de EEUU."
He aqui un resumen, según el diario del Sur de la Florida, de en qué basan
sus temores lo negociantes del odio:
Kerry respaldó la Ley de Libertad de Viajar a Cuba, una iniciativa del 2009
que hubiera permitido viajes totalmente irrestrictos a la isla, al alegar
que las autoridades de EEUU no limitan el derecho de los ciudadanos privados
a viajar. El proyecto de ley nunca fue llevado a votación.
El senador también ha sido crítico de los millones de dólares del gobierno
de EEUU invertidos en Radio/TV Martí, al quejarse que las estaciones están
mal administradas y su programación tiene poco o ningún impacto en la isla.
“Después de 18 años, TV Martí no tiene una audiencia significativa en Cuba.
Los programas de la sociedad civil de EEUU pueden tener objetivos nobles,
pero necesitamos examinar si los estamos logrando”, escribió Kerry en una
columna del 2009 sobre Cuba que apareció en el Tampa Bay Times.
“La democracia en Cuba se mantiene correctamente como una meta de la
política estadounidense. Pero… nuestro embargo en nombre de la democracia no
ha producido democracia”, escribió Kerry. EEUU debe enfocarse “en el pueblo
cubano, no en los hermanos Castro; en el futuro, no el pasado; y en los
intereses nacionales de Estados Unidos a largo plazo, no en las
conveniencias políticas de un momento dado”.
Como candidato presidencial demócrata en el 2004, Kerry respaldó el embargo
de EEUU, propuso triplicar los fondos estadounidenses para fortalecer la
democracia en América Latina y calificó de “desigual” la política pies
mojados, pies secos, que permite permanecer a los cubanos que pusieron un
pie en territorio de EEUU, porque no se aplica a otras nacionalidades.
Kerry se involucró en un tema de Cuba directamente el año pasado, cuando
retuvo durante dos meses $20 millones para los programas pro democracia,
para presionar por cambios que los harían más eficientes y menos “provocativos”.
“No hay pruebas de que los programas de ‘promoción de la democracia’, que
han costado al contribuyente estadounidense más de $150 millones hasta ahora,
ayuden al pueblo cubano —apuntó Kerry en una declaración al anunciar la
retención—. Ni han logrado mucho más que provocar al gobierno cubano para
que arreste a un contratista del gobierno estadounidense”.
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Kerry e
Hagel offrono ad Obama
una via
d'uscita su Cuba |
18.12.2012 - Sarah Stephens
Direttora
del Centro per la Democrazia in America tratto da
The Huffington Post
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Il senatore Kerry è il
nuovo segretario di Stato degli USA
22.12 -
Il presidente Barack
Obama ha nominato il senatore John Kerry segretario di
Stato del suo gabinetto, ha annunciato la Casa Bianca.
Kerry, attuale presidente
del Comitato delle Relazioni Estere del Senato,
rimpiazzerà Hillary Clinton al fronte della diplomazia
statunitense, che ha svolot questo incarico durante il
primo mandato di Obama.
Il cammino del politico
del Massachussets è restato libero dopo la ritirata di
Susan Rice, ambasciatrice presso la ONU, duramente
criticata dai repubblicani a proposito dell’attacco al
consolato nordamericano a Bengasi, in Libia, dove sono
morti l’ambasciatore Chris Stevens, e altri tre
funzionari.
L’allontanamento
della Rice, apprezzata tra i favoriti per
rimpiazzare la Clinton, è
considerato un colpo basso per Obama, che voleva averla
in questa funzione.
La proposta dell’ex
candidato presidenziale Kerry è vista come la
migliore,avallata dalla sua traiettoria nella politica
del paese e per aver presieduto il Comitato delle
Relazioni Estere del Senato, tra i vari incarichi. |
Giorni fa, il futuro della politica
verso Cuba nel secondo mandato del presidente Obama sembrava
prevedibile.
Nel suo primo mandato, mai Cuba e America Latina si sono elevate
nella loro lista di priorità. Nella sua audizione di conferma,
Hillary Clinton ha promesso al Comitato Relazioni Estere del Senato
che lei e il presidente erano disposti a "sfruttare le opportunità
in America Latina", ma non lo hanno mai fatto.
Dopo aver soppresso tutte le restrizioni ai viaggi di
cubano-americani, l'apertura dei viaggi nelle categorie
people-to-people e riavviare i negoziati in materia di migrazione, i
progressi nell'impegno si sono visti frustrati dall'arresto di
Alan Gross
e la rinuncia del governo di negoziare direttamente con Cuba per la
sua liberazione.
La prospettiva della nomina di Susan Rice come Segretario di Stato -
una volta ha detto alle Nazioni Unite che le
sanzioni degli Stati Uniti
non causavano privazioni al popolo cubano - sembrava un segnale di
continuità. Tuttavia, la sua candidatura é stata divorata dagli
oppositori su temi che vanno dalla tragedia a Bengasi al contenuto
del suo portafoglio di investimenti, e non è mai arrivata al punto
di essere nominata o a sottoporsi ad un'udienza.
Tuttavia, per la sua disgrazia, le cose potrebbero farsi
interessanti. Se quello che si
specula fosse vero, il presidente Obama potrebbe nominare il
senatore
John Kerry,
presidente della Comitato Senatoriale per gli Esteri, in qualità di
Segretario di Stato e l'ex senatore Chuck Hagel come Segretario alla
Difesa. Così, il presidente porterebbe nel suo gabinetto di
sicurezza due figure con esperienza con una lunga storia come
riformatori della politica verso Cuba e allo stesso tempo metterebbe
il Comitato delle Relazioni Estere del Congresso nelle mani di
alcuni dei più freddi guerrieri dello stile della Guerra Fredda.
Kerry,
uno strenuo oppositore dell'intervento degli Stati Uniti in America
Latina, dalla sua elezione nel 1984, è sempre stato intelligente su
Cuba. Ha sostenuto i diritti di viaggio non solo per i
cubani-americani ma per tutti gli statunitensi. Non ha dato
all'amministrazione Obama un assegno in bianco per eseguire i
programmi di cambiamento di regime dell'USAID
a Cuba ed ha tolto i finanziamenti quando ha potuto. E' stato
un attendibile scettico dei milioni spesi nella diffusione della
propaganda contro Cuba -
Radio e TV Martí
- e dei consulenti e burocrati che creano la programmazione che
molti cubani non vedono né sentono o non se ne curano.
Chuck
Hagel ha servito due mandati al Senato e ha definito la nostra
politica verso Cuba "senza senso". Quando l'ex presidente
Jimmy Carter visitò l'isola
nel 2002, fu l'unico membro del Congresso a cui Carter chiese che si
unisse alla sua delegazione, ma Hagel rimase a Washington per un
dibattito al Senato sul commercio. Prima Hagel ha co-sponsorizzato
la legislazione per aprire maggiormente il mercato cubano alle
vendite di cibo e medicine, e per l'abrogazione delle restrizioni
sui viaggi.
Se questi due uomini sono nominati e confermati, questo non
significa che il presidente Obama eleverà Cuba come una priorità
della politica estera. Ma significa che due veterani che hanno
sollecitato il paese a disfarsi del suo armamentario da Guerra
Fredda e normalizzare le relazioni sarebbero al tavolo quando si
prendono decisioni strategiche.
Tuttavia, se Kerry viene eletto, il più probabile é che presterà
giuramento, come testimone, al senatore
Bob Menendez,
presunto presidente di un Comitato Relazioni Estere del Senato che è
molto cambiato. Menendez, un democratico, ma un dissidente della
liberalizzazione, ha promesso di opporsi a "qualsiasi progetto di
legge che in qualche modo attenui o diminuisca il divieto di
viaggiare a Cuba". Ha unito le forze con il senatore
Marco Rubio
(R-FL), in uno sforzo, non riuscito, di fermare le riforme dei
viaggi people to people di Obama, nel 2011, e ha minacciato il
bilancio dell'OSA dopo che questa
ha
aperto la porta a Cuba in
una riunione dei suoi membri. Ha anche detto, al New York
Times, che preferisce lasciare Alan Gross in prigione, perché "io
non entro in negoziazione per qualcuno che è chiaramente un ostaggio
del regime cubano".
Fuori dalle fila dei repubblicani starà il senatore Richard Lugar,
uno statista inclinato in avanti, la cui relazione, "Cambio della
politica nei confronti di Cuba - Nell'interesse nazionale degli
Stati Uniti", è piena di idee politiche utili che sono state offerte
alla squadra di Obama, e molte mai adottate, quando fu pubblicato
nel 2009. Invece, Kerry dovrebbe guardare le facce torve dei
senatori come John
McCain
e Marco Rubio, che potrebbero tentare di utilizzare l'udienza per
creare un record contro la riforma. Mentre Kerry ha istruzioni dei
suoi superiori per fare ciò che serve per evitare di essere
schiacciato.
Questo non dovrebbe essere difficile. In un'elezione tenuta cinque
settimane fa, il presidente Obama ha affrontato un rivale, sostenuto
dalla delegazione cubana americana della Florida al Congresso che
non ha potuto consegnare il
voto cubano
di Miami-Dade, dello Stato, tanto meno del paese, al governatore
Romney. Politicamente, il senatore Obama non deve nulla alla linea
dura, e può usare il suo secondo mandato per stabilire un legato a
Cuba. Nel caso in cui abbia orecchi per sentire, potrebbe avere
Segretari di Stato e della Difesa perché lo consiglino su come
potrebbe essere fatto.
Kerry y
Hagel
ofrecen a
Obama un
camino hacia
delante
sobre Cuba
Sarah
Stephens*
Días atrás,
el futuro de
la política
hacia Cuba
en el
segundo
mandato del
presidente
Obama
parecía
predecible.
En su primer
mandato,
nunca Cuba y
América
Latina se
levantaron
en su lista
de
prioridades.
En su
audiencia de
confirmación,
Hillary
Clinton
prometió al
Comité de
Relaciones
Exteriores
del Senado
que ella y
el
presidente
estaban
dispuestos a
“aprovechar
las
oportunidades
en América
Latina”,
pero nunca
lo hicieron.
Después de
suprimir
todas las
restricciones
a los viajes
de
cubano-americanos,
la apertura
de viajes en
en las
categorías
de
people-to-people
y reiniciar
las
conversaciones
sobre
migración,
el avance en
el
compromiso
se vio
frustrado
por la
detención de
Alan Gross y
la renuencia
del gobierno
a negociar
directamente
con Cuba
para su
liberación.
La
perspectiva
del
nombramiento
de Susan
Rice como
Secretaria
de Estado –
ella dijo
una vez en
las Naciones
Unidas que
las
sanciones
estadounidenses
no causaron
privaciones
del pueblo
cubano –
parecía una
señal de
continuidad.
Sin embargo,
su
candidatura
fue devorada
por los
opositores
en temas que
van desde la
tragedia en
Benghazi al
contenido de
su cartera
de
inversiones,
y nunca
llegó al
punto de ser
nominada o
someterse a
una
audiencia.
Sin embargo,
con su
desgracia,
las cosas
podrían
ponerse
interesantes.
Si lo que se
especula es
preciso, el
presidente
Obama podría
nombrar al
senador John
Kerry,
presidente
del Comité
Senatorial
de
Relaciones
Exteriores,
en calidad
de
Secretario
de Estado y
al ex
senador
Chuck Hagel
como
Secretario
de Defensa.
De esta
manera, el
presidente
traería a su
gabinete de
seguridad a
dos figuras
experimentadas
con una
larga
historia
como
reformadores
de la
política
hacia Cuba y
al mismo
tiempo
colocaría el
Comité de
Relaciones
Exteriores
en el
Congreso en
las manos de
algunos de
los más
fríos
guerreros
del estilo
de la Guerra
Fría.
Kerry, un
firme
opositor de
la
intervención
de EE.UU. en
América
Latina desde
su elección
en 1984, ha
sido siempre
inteligente
sobre Cuba.
Él apoyó los
derechos de
viaje no
sólo para
los
cubano-americanos,
sino para
todos los
estadounidenses.
No le dio a
la
administración
Obama un
cheque en
blanco para
ejecutar los
programas de
cambio de
régimen de
la USAID en
Cuba y
levantó la
financiación
cuando pudo.
Fue un
escéptico
fiable de
los millones
gastados en
la difusión
de
propaganda
contra Cuba
– Radio y TV
Martí – y de
los asesores
y burócratas
que crean la
programación
que muchos
cubanos ni
ven, ni oyen
o no les
importa.
Chuck Hagel
sirvió dos
términos en
el Senado y
llamó a
nuestra
política
hacia Cuba
“sin sentido”.
Cuando el ex
presidente
Jimmy Carter
visitó la
isla en
2002, fue el
único
miembro del
Congreso al
que Carter
le pidió que
se uniera a
su
delegación,
pero Hagel
se quedó en
Washington
para un
debate en el
Senado sobre
el comercio.
Antes Hagel
copatrocinó
la
legislación
para abrir
más el
mercado
cubano a las
ventas de
alimentos y
medicinas, y
para la
derogación
de las
restricciones
sobre los
viajes.
Si estos dos
hombres son
nominados y
confirmados,
esto no
significa
que el
presidente
Obama
elevará a
Cuba como
una
prioridad de
la política
exterior.
Pero sí
significa
que dos
veteranos
que instaron
al país a
deshacerse
de su
equipaje de
la Guerra
Fría y
normalizar
las
relaciones
estarían en
la mesa
cuando se
tomen
decisiones
estratégicas.
Sin embargo,
si Kerry es
elegido, lo
más probable
es que será
juramentado
como testigo
por el
senador Bob
Menéndez,
presunto
presidente
de un Comité
de
Relaciones
Exteriores
del Senado
que ha
cambiado
mucho.
Menéndez, un
Demócrata,
pero un
disidente de
la
liberalización,
prometió
oponerse a
“cualquier
proyecto de
ley que de
alguna
manera
atenúe o
disminuya la
prohibición
de viajar a
Cuba”. Él
unió fuerzas
con el
senador
Marco Rubio
(R-FL), en
un esfuerzo
fallido por
detener las
reformas de
viajes
people to
people de
Obama en
2011 y
amenazó el
presupuesto
de la OEA
después de
que ésta
abrió la
puerta a
Cuba en una
reunión de
sus miembros.
Incluso le
dijo al New
York Times
que prefiere
dejar a Alan
Gross en la
cárcel,
porque “yo
no entro en
negociaciones
por alguien
que es
claramente
un rehén del
régimen
cubano”.
Fuera de las
filas de los
republicanos
estará el
senador
Richard
Lugar, un
estadista
inclinado
hacia
delante,
cuyo
informe,
“Cambio de
política
hacia Cuba –
En el
interés
nacional de
Estados
Unidos”,
todavía está
lleno de
ideas de
política
útiles que
fueron
ofrecidas al
equipo de
Obama, y
muchas nunca
adoptadas,
cuando se
publicó en
2009. En
cambio,
Kerry
estaría
mirando los
rostros
ceñudos de
senadores
como John
McCain y
Marco Rubio,
quien podría
tratar de
utilizar la
audiencia
para crear
un registro
en contra de
la reforma.
Mientras
Kerry tiene
instrucciones
de sus
superiores
de hacer lo
que se
necesita
para evitar
ser
encajonado.
Esto no
debería ser
difícil. En
una elección
que tuvo
lugar hace
cinco
semanas, el
Presidente
Obama se
enfrentó a
un rival,
apoyado por
la
delegación
cubanoamericana
de la
Florida en
el Congreso
que no le
pudo
entregar el
voto cubano
de
Miami-Dade,
del estado,
mucho menos
del país, al
gobernador
Romney.
Políticamente,
el señor
Obama no le
debe nada a
la línea
dura, y
puede usar
su segundo
mandato para
establecer
un legado en
Cuba. En
caso de que
tenga oídos
para oír,
podría tener
secretarios
de Estado y
Defensa para
que le
asesoren
sobre cómo
podría
hacerse. (Tomado
de The
Huffington
Post,
traducción
de La pupila
insomne)
*Directora
del Center
for
Democracy in
the America
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