L'avvocato
del sub contrattista USA imprigionato a Cuba dal 2009,
Alan Gross,
ha detto oggi che sta preparando una risposta alle mozioni presentate da
parte del governo degli Stati Uniti e dalla società
DAI per annullare la
richiesta
di 60 milioni di $ contro di loro.
Sia il Governo degli Stati
Uniti
come la società DAI che ha sub contrattato Gross per viaggiare a Cuba nel
2009, hanno presentato, martedì pomeriggio, le mozioni al tribunale federale
di Washington perché il giudice del caso, James Boasberg, annulli la domanda
intentata lo scorso anno dalla difesa di Gross.
In dichiarazioni a EFE, l'avvocato della famiglia Gross, Scott D.
Gilbert, ha detto che le mozioni presentate dal governo degli Stati Uniti
e dalla società DAI (Development Alternatives Inc) "non contengono
sorprese".
"Come previsto le parti accusate presentano mozioni per annullare il
procedimento. Le mozioni non contengono sorprese. Presenteremo le nostre
risposte e crediamo che, sulla base dei fatti e la legge, sarà consentito
che proseguano le nostre richieste", ha detto Gilbert.
"Nel frattempo, come è stato sin dall'inizio, il governo degli Stati Uniti e
DAI continuano a professare il loro interesse e preoccupazione per la
situazione in cui posero Alan, non fanno nulla di utile e poi si
nascondono", si lamentò .
"La loro condotta solo può essere descritta come patetico", ha detto
Gilbert.
In una causa intentata lo scorso novembre, Gross e sua moglie, Judy, hanno
accusato l'Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale
(USAID)
e la DAI di non aver preso le misure necessarie per
capacitare e proteggere Alan Gross per la sua missione a Cuba.
Gross, 63 anni, è stato arrestato nella sua quinto viaggio a Cuba nel
dicembre del 2009, quando partecipava in qualità di sub contrattista ad un
progetto finanziato dall'USAID per promuovere la democrazia sull'isola.
Il Governo de L'Avana lo ha accusato di attentare alla sicurezza dello Stato
e la Corte Suprema dell'isola ha posteriormente confermato una
condanna
a 15 anni di carcere.
Abogado
de Alan Gross: "patética la conducta de gobierno de EE.UU. y DAI"
http://cambiosencuba.blogspot.it/
Washington, 16 ene (EFE).- El abogado del subcontratista estadounidense
preso en Cuba desde 2009, Alan Gross, dijo hoy que prepara una respuesta
a sendas mociones presentadas por el Gobierno de EE.UU. y la empresa DAI
para que se anule la demanda de 60 millones de dólares entablada en su
contra.
Tanto el Gobierno de EE.UU. como la empresa DAI que subcontrató a Gross
para viajar a Cuba en 2009 presentaron la tarde del martes sendas
mociones en un tribunal federal en Washington para que el juez del caso,
James Boasberg, anule la demanda presentada el año pasado por la defensa
de Gross.
En declaraciones a Efe, el abogado de la familia Gross, Scott D.
Gilbert, dijo que las mociones presentadas por el Gobierno de EE.UU. y
por la empresa DAI (Development Alternatives Inc) "no contenían
sorpresas".
"Tal como esperábamos las partes acusadas presentaron mociones para que
se anule el litigio. Las mociones no contenían sorpresas. Vamos a
presentar nuestras respuestas y creemos que, en base a los hechos y la
ley, se permitirá que avancen nuestros reclamos", dijo Gilbert.
"Mientras tanto, como ha sido el caso desde el comienzo, el Gobierno de
EE.UU. y DAI continúan profesando su interés y preocupación por la
situación en la que pusieron a Alan, no hacen nada útil y después se
esconden", se quejó.
"Su conducta solo puede describirse como patética", puntualizó Gilbert.
En la demanda presentada en noviembre pasado, Gross y su esposa, Judy,
acusan a la Agencia Estadounidense para el Desarrollo Internacional (USAID)
y a DAI de no tomar las medidas necesarias para capacitar y proteger a
Alan Gross para su misión en Cuba.
Gross, de 63 años, fue arrestado en su quinto viaje a Cuba en diciembre
de 2009, cuando participaba como subcontratista en un proyecto
financiado por la USAID para la promoción de la democracia en la isla.
El Gobierno de La Habana lo acusó de atentar contra la seguridad del
Estado y el Tribunal Supremo de la isla posteriormente ratificó una
sentencia de 15 años de prisión.
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Nei giorni scorsi, come continuazione della strategia delineata dal
nuovo avvocato del
signor
Alan Gross, un nord americano ingaggiato da
agenzie federali degli Stati Uniti per attuare azioni sovversive pagate
dal governo USA per cercare di rovesciare la rivoluzione cubana, per cui
è stato processato e condannato
a L'Avana, il Gruppo di lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni
Unite, ha invitato Cuba a liberare dal carcere lo statunitense incarcerato
tre anni fa.
Secondo il Gruppo delle Nazioni Unite, la
condanna
che ha ricevuto il
cittadino USA nel tribunale cubano per l'esecuzione di azioni illegali
al servizio di un governo straniero, è "arbitraria", come se negli Stati
Uniti fosse
consentito ad un cittadino di un altro paese fare qualcosa del genere
che colpisse la sicurezza nazionale.
Questa linea d'azione del nuovo avvocato del signor Gross lascia molti
dubbi, poiché
la moglie del detenuto, Judith Gross, da tre anni sta
dicendo alla stampa che non ha soldi per affrontare i molti problemi
economici che ha. Ciò
conduce alla domanda.
Chi pagherà gli alti onorari dell'avvocato? Sarà l'USAID
la responsabile di tale pagamento?
Secondo dichiarazioni della signora Judith Gross, ha
citato in giudizio
la società che ha contrattato il marito per inviarlo in una missione
rischiosa e illegale a Cuba, senza preavvisarlo delle conseguenze che
poteva affrontare.
Il tutto
emana un cattivo odore, ed è come se una mano segreta fosse dietro tutta
questa macchinazione dopo tre anni di inattività e silenzio assoluto sul
caso del suddetto nord americano.
In contrapposizione alle dichiarazioni del Gruppo di lavoro sulle
Detenzione Arbitrarie delle Nazioni Unite, che richiedono a Cuba la
liberazione di Gross, fanno un silenzio tombale sulle vere detenzioni
illegali che hanno fatto gli USA, con i
166 detenuti presunti membri di
Al Qaeda
che sono reclusi nella Base Navale yankee nel territorio di Guantanamo
senza ricevere, ancora dopo più di un decennio, un giusto processo, né
avere avvocati della difesa, come promesso dal presidente
Barack
Obama all'ascendere alla presidenza del suo paese quattro
anni fa, nel 2009.
Ma il Gruppo di lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie delle Nazioni Unite
sembra non preoccuparsi che esistano ancora quei 166 esseri umani
rinchiusi senza causa legale, senza avvocati per difenderli o un
processo che decida del loro futuro. Neppure s'interessano per i
maltrattamenti
fisici e psichici che ricevono né dei
casi di suicidio da parte di coloro
che non hanno potuto sopportare la reclusione ingiusta ed immorale, né
le torture effettuate dalle autorità del paese "campione dei diritti
umani" in questo mondo.
Allora, chi si preoccupa alle Nazioni Unite delle reali detenzioni arbitrarie, in questo
mondo?
Traete voi le
vostre conclusioni.
La doble
moral de los
“preocupados”
Por Arthur
González
En días
recientes,
como
continuidad
de la
estrategia
trazada por
el nuevo
abogado del
señor Alan
Gross,
norteamericano
contratado
por agencias
federales
norteamericanas
para la
aplicación
de acciones
subversivas
pagadas por
el gobierno
norteamericano
para
intentar
derrocar la
revolución
cubana, por
lo que fue
juzgado y
condenado en
la Habana;
el Grupo de
trabajo
sobre
Detenciones
Arbitrarias
de la ONU,
pidió a Cuba
que libere
al
estadounidense
encarcelado
desde hace
tres años.
Según este
Grupo de las
Naciones
Unidas, la
condena que
recibiera el
norteamericano
en el
tribunal
cubano por
ejecutar
acciones
ilegales al
servicio de
un gobierno
extranjero,
es
“arbitraria”,
como si en
EE.UU. se le
permitiera a
un ciudadano
de otro país
hacer algo
similar que
afectara su
seguridad
nacional.
Esta línea
de conducta
del nuevo
abogado del
señor Gross
deja muchas
dudas, pues
la esposa
del detenido,
Judith Gross,
desde hace
tres años
está
declarando a
la prensa
que no tiene
dinero para
enfrentar
los
múltiples
problemas
económicos
que posee.
Cabe
entonces
preguntarse.
¿Quién
estará
pagando los
altos
honorarios
que cobra el
abogado?
¿Será la
USAID la
responsable
de ese pago?
Según
declaraciones
de la señora
Judith Gross,
ha demandado
a la empresa
que contrató
a su esposo
por enviarlo
a cumplir
una misión
riesgosa e
ilegal a
Cuba, sin
advertirle
de las
consecuencias
que podría
enfrentar.
Todo huele
muy mal, y
es como si
una mano
secreta
estuviera
detrás de
toda esta
maquinación
después de
tres años de
inactividad
y silencio
absoluto por
el caso del
susodicho
norteamericano.
En
contraposición
con las
declaraciones
del Grupo de
trabajo
sobre
Detenciones
Arbitrarias
de la ONU,
exigiéndole
a Cuba la
liberación
de Gross,
hacen un
silencio
sepulcral
sobre las
verdaderas
detenciones
ilegales que
ha ejecutado
los Estados
Unidos, con
los 166
detenidos
supuestos
miembros de
Al Qaeda que
están
recluidos en
la Base
Naval Yanqui
en el
territorio
de
Guantánamo,
sin recibir
aun después
de más de
una década,
un juicio
justo, ni
tener
abogados
defensores,
tal y como
prometió el
presidente
Barack Obama
al ascender
a la
presidencia
de su país
hace cuatro
años en el
2009.
Pero al
Grupo de
trabajo
sobre
Detenciones
Arbitrarias
de la ONU
parece no
preocuparle
que existan
aun esos 166
seres
humanos
encerrados
sin causa
legal, sin
letrados que
los
defiendan ni
un juicio
que decida
sobre su
futuro.
Tampoco se
interesan
por los
maltratos
físicos y
síquicos que
reciben ni
de los casos
de suicidios
ocurridos
por los que
no pudieron
soportar el
encierro
injusto e
inmoral, ni
las torturas
ejecutadas
por las
autoridades
del país
“campeón de
los derechos
humanos” en
este mundo.
Entonces, ¿a
quién le
preocupan
las
verdaderas
detenciones
arbitrarias
en este
mundo en las
Naciones
Unidas?
Saquen
Ustedes sus
propias
conclusiones.
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