Capriles e Yoani Sanchez :

creature della CIA

 

 

11.10.2013 - Ángel Guerra Cabrera http://lapupilainsomne.wordpress.com/

 

 

Nel mio precedente articolo ho sostenuto la saggezza del presidente Maduro nell'espellere dal Venezuela Kelly Keiderling Franz, funzionaria dell'ambasciata yankee a Caracas.

Keiderling, agente del caso (case officer) della CIA incaricata dell'agente  Henrique Capriles aveva fatto la stessa funzione a L'Avana rispetto allo scrittore
Raul Capote, agente Daniel della sicurezza cubana - e non David come erroneamente scritto a causa della fretta giornalistica - che, rivelata la sua identità, rese pubbliche le reali attività della "diplomatica".

Il caso di Capriles Radonsky mostra come la CIA, nella guerra contro il popolo venezuelano, genera creature la cui vera personalità non ha nulla a che vedere con l'immagine stereotipata dalla schiacciante rete di media di diffusione dominante.

Milionario da entrambi i rami della famiglia, proprietarie di catene di media e di cinema nonché di  beni immobili, e quindi molto influente politicamente, anche se non sa cosa vuol dire lavorare per vivere, è stato eletto deputato e presidente della Camera dei Deputati della IV Repubblica a 25 anni senza avere antecedenti politici, tranne essere membro dell'organizzazione di estrema destra 'Tradizione, famiglia e proprietà'. Dato ciò è  diventato anche governatore dello stato di Miranda, dove risiede una grande concentrazione di classe media alienata che lo ha rieletto.

Tuttavia, la CIA ha creato l'illusione di un Capriles leader popolare di aspetto modesto, austero e  parlare semplice. Ha posto specialisti di marketing elettorale, che gli hanno indicato di calarsi il berretto da baseball e vestirsi in abiti sportivi per tutto il tempo, imitando esattamente lo stile di Hugo Chavez. La centrale di intelligence ha fornito generosi finanziamenti al suo partito Primero Justicia
attraverso la National Endowmente for Democracy, il suo braccio finanziario. L'atteggiamento complice con Capriles della CNN in spagnolo - azienda del polipo Time-Warner - arriva al punto che il giorno della sua sconfitta elettorale contro Maduro uno dei suoi conduttori gli dettava sfacciatamente le risposte che doveva dare, mostra di come si sostiene la sua falsa immagine.

Non sono casuali la sua proclamata identificazione con Lula, benché se questi afferma che Chavez  era il suo candidato o le sue promesse da mantenere le missioni chaviste, anche se il suo vero programma di governo consiste nel privatizzare le imprese statali, consegnare il petrolio agli Stati Uniti e applicare uno spietato programma neoliberista. Niente di nuovo, anche Hitler usò il rosso di socialisti e comunisti, chiamò socialista il Partito nazista e rivendicato il 1° maggio.

Qualcosa di simile accade con la blogger Yoani Sánchez, presentata come "attivista sociale" ma, in realtà, ragazza d'oro della controrivoluzione di Miami, omaggiata in quella città dai più fieri nemici della rivoluzione cubana come i veterani dell'invasione di Cuba alla Baia dei Porci, il Consiglio per la Libertà di Cuba (molti dei cui membri sono terroristi) e legislatori cubano statunitensi come la cavernicola e sionista e Ileana Ros-Lehtinen. Corrispondente di El Pais a Cuba con uno stipendio di 2000 euro al mese e vice presidente della padronale SIP,  braccio mediatico del Pentagono e della CIA, dove riceve un altro salario, la sua carriera non registra alcuna attività a favore di qualsiasi causa sociale. Convitata, in Messico, da Coparmex, può qualcuno mediamente accorto credere che i sostenitori delle privatizzazioni, le tasse per i poveri, la repressione della protesta sociale e la crescita zero portino come conferenziere di lusso al loro forum di Acapulco una vera attivista sociale?

Lo stesso si può dire dell'invito di Sanchez all'incontro delle "menti più brillanti del pianeta" patrocinato, per inciso, da imprese tanto "socialmente responsabili", come la Monsanto, Coca-Cola, Samsung e media tanto credibile come Televisa , Forbes e Newsweek.

Il blog e l'account in Twitter della signora sono cresciuti a macchia d'olio. Nel giro di un anno il suo account aveva 214000 seguaci ed il blog, alloggiato in un sito misterioso al di fuori di Cuba, appare in 18 lingue. Questo in un paese in cui l'accesso a Internet è soggetto a enormi limitazioni tecnologiche a causa del blocco degli Stati Uniti. Ha anche ricevuto il premio Ortega y Gasset e molti altri con cui ha accumulato più di 250mila euro. Viaggia per il mondo a tutto gas e spende 300000 euro l'anno in tweeting. Chi paga la fattura?

 

 

Capriles y Yoani Sánchez: criaturas de la CIA

Ángel Guerra Cabrera

En mi entrega anterior argumenté el acierto del presidente Maduro al expulsar de Venezuela a Kelly Keiderling Franz, encargada de la embajada yanqui en Caracas.
Keiderling, oficial de caso (case officer) de la CIA a cargo del agente Henrique Capriles Radonsky había hecho la misma función en La Habana respecto al escritor Raúl Capote, el oficial Daniel de la seguridad cubana –y no David como erróneamente escribí debido a la premura periodística– quien, revelada su identidad, hizo públicas las verdaderas actividades de la «diplomática».
El caso de Capriles Radonsky muestra cómo la CIA, en la guerra contra nuestros pueblos, engendra criaturas cuya verdadera personalidad nada tiene que ver con la imagen estereotipada por la abrumadora red de medios de difusión dominantes.
Millonario por ambas ramas familiares, propietarias de cadenas de medios de difusión y de cine así como de negocios inmobiliarios, y por ello muy influyentes políticamente, aunque no sabe lo que es trabajar para ganarse la vida, fue electo diputado y presidente de la Cámara de Diputados de la IV Republica a los 25 años sin tener antecedentes políticos, salvo pertenecer a la organización de ultraderecha Tradición, familia y propiedad. Debido a eso también llegó a gobernador del estado de Miranda, donde reside una gran concentración de clase media enajenada que lo religió reeligió.
Sin embargo, la CIA ha creado el espejismo de un Capriles líder popular de apariencia modesta, austera y hablar campechano. Le ha puesto especialistas en mercadotecnia electoral, que le han indicado calarse la gorra de pelotero y vestirse con ropa deportiva todo el tiempo, imitando precisamente el estilo de Hugo Chávez. La central de inteligencia ha entregado generosos fondos a su partido Primero Justicia a través del National Endowmente for Democracy, su brazo financiero. El trato cómplice a Capriles de CNN en español –empresa del pulpo Time-Warner– hasta el punto que el día de su derrota electoral por Maduro uno de sus conductores le dictaba descaradamente las respuestas que debía dar, muestra cómo se sostiene su falsa imagen.
No son casuales su proclamada identificación con Lula, aunque este afirmara que Chávez era su candidato, ni sus promesas de mantener las misiones chavistas, pese a que su verdadero programa de gobierno consiste en privatizar las empresas estatales, entregar el petróleo a Estados Unidos y aplicar un despiadado programa neoliberal. Nada nuevo, Hitler también usó el rojo de socialistas y comunistas, llamó socialista al partido nazi y reivindicó el 1º de mayo.
Algo semejante ocurre con la bloguera Yoani Sánchez, presentada como «activista social» pero en realidad golden girl de la contrarrevolución de Miami, homenajeada en esa ciudad por los más feroces enemigos de la revolución cubana como los veteranos de la invasión a Cuba por Bahía de Cochinos, el Consejo por la Libertad de Cuba (varios de cuyos miembros son terroristas) y legisladores cubanoestadunidenses como la cavernícola y sionista Ileana Ros-Lehtinen. Corresponsal de El País en Cuba con un salario de 2000 euros mensuales y vicepresidenta de la patronal Sociedad Interamericana de Prensa, brazo mediático del Pentágono y la CIA, donde recibe otro salariazo, su trayectoria no registra actividad a favor de causa social alguna. Convidada a México por la Coparmex, ¿puede alguien medianamente enterado creer que los impulsores de las privatizaciones, los impuestos para los pobres, la represión de la protesta social y el crecimiento cero, van a traer de conferencista de lujo a su foro de Acapulco a una verdadera luchadora social?
Otro tanto puede decirse respecto a la invitación de Sánchez a la reunión de «las mentes más brillantes del planeta» patrocinada, por cierto, por empresas tan «socialmente responsables» como Monsanto, Coca-Cola, Samsung y medios tan creíbles como Televisa, Forbes y Newsweek.
El blog y la cuenta en Twitter de la señora crecieron como la espuma. En cuestión de un año su cuenta tenía 214 mil seguidores y el blog, alojado en un sitio misterioso fuera de Cuba, aparecía en 18 idiomas. Esto en un país cuyo acceso a Internet está sujeto a enormes limitaciones tecnológicas debido al bloqueo yanqui. Recibió además el premio Ortega y Gasset y muchos otros con los que ha acumulado más de 250 mil euros. Viaja por el mundo a toda leche y gasta 300 mil euros anuales en tuitear. ¿Quién paga la factura?