Il traduttore si scusa per gli errori

 

7 giugno 08 - Jean-Guy Allard www.prensa-latina.cu

 

 

 

La Giustizia di BUSH
 

Un anno fa, veniva ridotta la condanna ad un

 

terrorista grazie all’avallo dei mercenari

 

 

 

La giustizia americana, mentre mantiene i suoi più aberranti dettami contro i Cinque,  è tornata a mostrare la natura totalmente politica delle sue decisioni; esattamente un anno fa, lo stesso sistema sistema giudiziario regalava 13 mesi, all'autore di un mortale attacco terroristico contro Cuba, Santiago Alvarez, protettore e complice del torturatore e assassino Luis Posada Carriles.

 
Collaborando, ancora una volta, con i capofila della mafia terrorista legata a Posada, la stampa di Miami ha omesso - proprio uno anno questo venerdì 6 giugno - di rivelare come per ridurre di tredici mesi la condanna, per possesso illegale di un arsenale di armi, imposta ad Alvarez, il giudice James Cohn ha obbedito ad una richiesta dei mercenari, presenti a Cuba, protetti dal terrorista.

 
Dopo le spettacolari rivelazioni formulate, pochi giorni fa,  dai media cubani nessuno ora ignora ciò che allora si occultava: la riduzione della pena concessa al trafficante di armi corrispondeva all’intervento in suo favore, con una lettera, di alcuni mercenari "vendipatria", abitanti a l'Avana, che egli stesso ha finanziato, con la complicità della missione diplomatica statunitense a Cuba.

Ora sappiamo come la "segretaria esecutiva” e amante del terrorista di Miami, Carmen Machado, ha richiesto a Marta Beatriz Roque "un grande favore","una tua lettera - firmata da te – che dica del rapporto che abbiamo avuto…”

 
E’ noto che vi  era già un'intesa tra il giudice e la mafia, al di fuori della conoscenza del pubblico ministero. "Questa lettera sarà vista  solo dai nostri avvocati e dal giudice Cohn". E non manca un riferimento al pagamento dei servizi, "l'aiuto che abbiamo fornito".


L’avallo dei salariati, dallo stesso Santiago Alvarez, avaneri ha fornito un importante argomento per ridurre la pena comminata ai terroristi, che potranno rapidamente ritornare in libertà e passeggiare per le vie di Miami per continuare ad orchestrare le loro azioni di terrore e di morte contro il popolo di Cuba.

Tanto velocemente che Alvarez e Mitat, neppure oggi sono registrati nel file centrale del Federal Bureau of Prisons (FBI).


Casualmente, questo 8 giugno, si compiono 10 anni da che una giuria corrotta ha condannato cinque agenti cubani dell’antiterrorismo. E il collegio di giudici della Corte d'Appello di Atlanta responsabile del caso ha avuto la crudele idea di scegliere questo momento per confermare le assurde decisioni precedentemente prese nei confronti di questi patrioti cubani.

 
Decisione politica corrispondente al disumano atteggiamento
di una amministrazione americana i cui funzionari sono stati così solleciti nell’aiutare Santiago Alvarez e ancora si rifiuta ad Olga e Adriana il diritto di visitare i loro mariti e ritarda in maniera ingiustificata, agli altri parenti dei Cinque, la concessione dei visti.


La decisione di Atlanta si verifica ore dopo che un altro tribunale di appello di New Orleans, consegna a Posada Carriles l'ossigeno necessario per continuare, a Miami, la sua campagna promozionale del terrorismo.

Quindi, in maniera evidente, come i mercenari a L'Avana hanno adempiuto al compito, affidatogli dal regime di Bush, dando il loro appoggio a Santiago Alvarez per salvarlo da un castigo più che meritato, così i giudici di New Orleans ed Atlanta hanno seguito gli orientamenti di Washington dando, con le loro decisioni assolutamente politiche, la loro approvazione al terrorismo contro Cuba.

 

Ricorderà Santiago Alvarez le sue

vittime alla Boca de Samá?

 

Alvarez, la cui carriera delinquenziale è sistematicamente ignorata dalla stampa mafiosa di Miami che gli appiccica l'onorevole etichetta di "benefattore" di Posada, è un criminale di vecchia data  che per decenni si è dedicato a diffondere il terrore.
 

E' stato un membro di gruppi terroristici come Alpha 66 e Commandos L, ed ha partecipato all'attacco alla nave sovietica Baku, in attacchi a villaggi vicino a Cienfuegos e Trinidad, e in un feroce attacco a Boca de Samá, vicino alla spiaggia di Guardalavaca, 12 ottobre 1971, che ha provocato due morti.

Quel giorno, verso le 10 di sera, quattordici terroristi, comandati da Alvarez, in due lance pirata di Alpha 66, attaccarono questo piccolo villaggio di pescatori, appartenente al municipio di Banes. Con le poche risorse a loro disposizione, la gente del posto respinse i mercenari che fuggendo nelle loro imbarcazioni ed abbandonando la bandiera di Alpha 66 mitragliarono le case.

 
Il selvaggio attacco causò la morte di due persone, i combattenti del MININT Lidio Rivaflecha Galano e Ramon Siam Portelles, e quattro feriti gravi, Carlos Escalante Gomez, allora capo della Unità delle Truppe di Frontiera della zona, il lavoratore agricolo Gesù Igarza Osorio e le sorelle Aracelis e Nancy Pavon, rispettivamente di 13 e 15 anni. I chirurghi, dopo svariate operazioni, dovettero amputare un piede alla giovane Nancy.

 

Designato per partecipare

all'attentato di Panama

 


Il 17 novembre 2000, dopo che il Presidente Fidel Castro, a Panama, aveva pubblicamente denunciato  il complotto per attentare contro la sua vita, le autorità cubane consegnavano alle panamensi un documento informativo sui cospiratori implicati nel quale compariva, come uno dei partecipanti, il nome di Santiago Alvarez Fernández-Magriña.


Sotto  la direzione della Fondazione Nazionale Cubano Americana, che patrocinava il tentativo di assassinio, Alvarez era designato con Luis Posada Carriles ed altri tre terroristi di Miami per dar corso all’attentato. I terroristi cercavano di far saltare in aria l’auditorium universitario della capitale dove avrebbe dovuto parlare il Presidente cubano, durante lo svolgimento del decimo Vertice Iberoamericano a Panama.

Anche se la giustizia di Bush finge di ignorare e l'FBI di Miami ha distrutto il dossier, è provato che i leader del Comitato paramilitare della FNCA, e soci di Santiago Alvarez, "Pepe" Hernández e Alberto Hernandez Sarduy si recarono a El Salvador per concordare con Posada ogni dettaglio dell'assassinio.
 

Alvarez, in ultima analisi, se non ha partecipato al tentativo di assassinio era direttamente legato, dal territorio statunitense, alla preparazione della fallita azione terroristica.
 

Alvarez ha ripetutamente visitato Posada nella sua prigione a Panama fino a quando l'Interpol incominciò ad interessarsi ai suoi viaggi.

Padrino della campagna che ha raccolto denaro a Miami per
La "dama" e il suo "cavaliere" comprare l’indulto dalle autorità di Panama del corrotto governo di Mireya Moscoso, ha inviato due aerei all’aeroporto Tucumén, nelle prime ore del 26 agosto 2004, che hanno preso Posada, Gaspar Jimenez Escobedo, Guillermo Novo Sampoll e Pedro Remon.

 

Mercoledì, 20 aprile 2005, in un programma di Canal 41 di Miami, Alvarez, che la stampa mafiosa descrive come "benefattore" dell’assassino Posada, pubblicamente confermava che Posada era a Miami.
 

Mentre Abreu aveva prestato il suo nome al fine della registrazione, Alvarez è il vero proprietario dell'imbarcazione per la pesca dei gamberi Santrina. Contraente e proprietario di una impresa di costruzione a Miami, Alvarez è stato fotografato, da parte della stampa locale, in Isla Mujeres accanto al capitano della barca, l’agente della CIA Joseph Pujol, mentre Posada era visto passeggiare nei dintorni. Poi si è diretto negli Stati Uniti con gli altri complici dell’operazione.


E’ eloquente il fatto che il Santrina non sia mai stato sequestrato e venduto all'asta, dai servizi d’immigrazione, come esige la legge  in caso di ingresso illegale nel territorio.

 

Ha acquistato in Coconut Grove

gli "AK" sequestrati a Suris

 

Questo stesso Alvarez è stato inoltre individuato come l'organizzatore di una infiltrazione terroristica verificatasi il 26 aprile 2001 e che ha portato alla cattura, a Cuba, di Hihosvanni Suris de la Torre, Máximo Pradera Baldes e Santiago Padrón Quintero, residenti a Miami.


I tre terroristi sbarcarono armati con fucili d'assalto AK-47, un fucile M-3 con silenziatore e tre pistole semiautomatiche Makarov, acquistate a Miami, il 19 maggio 2001, dallo stesso Alvarez, accompagnato da Suris,  presso il negozio   Miami Police Supply del Coconut Grove Convention Center ubicato a 2700 South, Bay Shore Drive a Miami.

 

Alvarez raccomandò a Suris, in una conversazione registrata, di far saltare il cabaret Tropicana con 'due lattine' di esplosivo.
 

Pochi mesi fa, Gilberto Abascal, il principale testimone della procura nel caso di Santiago Álvarez e Osvaldo Mitat, fu fatto segno di colpi d’arma da fuoco da ignoti in una strada a nord-ovest di Miami-Dade.


Mentre Alvarez, con l’appoggio di Bush e della sua famiglia mafiosa, ride della giustizia cinque coraggiosi cubani che hanno rischiato la loro vita penetrando in questo nido di vipere, sono ancora sequestrati in cinque carceri degli Stati Uniti, noti per i loro infernali regimi, due di loro, senza potere ricevere le visite delle loro mogli, in violazione di tutte le norme internazionali.