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Haiti: terremoto - riflessioni - la solidarietà di Cuba - l'invasione USA?

 

 

I motivi occulti della visita

di Michelle Obama

 

16 aprile 2010 - www.granma.cu (pl)

 

La prima dama degli Stati Uniti Michelle Obama ha continuato la sua visita in Messico dopo essere passata “sorprendentemente” per la capitale haitiana per dire che tutto il mondo sa che Haiti ha bisogno di aiuto.

 

La stampa internazionale ha preso la visita della moglie del presidente degli Stati Uniti Barack Obama come una sorpresa, anche se il giornale digitale Haiti Press Network già la domenica precedente aveva assicurato che Michelle sarebbe stata in Haiti per almeno un giorno.

 

Tuttavia, dalla Casa Bianca avevano risposto che Obama avrebbe iniziato dal Messico il suo primo viaggio internazionale solitario, forse per distrarre l’attenzione dalla sua presenza nel paese devastato dal terremoto.

 

Michelle Obama, che è stata accompagnata da Jill Biden, moglie del vicepresidente Joe Biden, ha affermato che “l’attenzione del mondo – su Haiti – comincia a ridursi”, ma non ha detto se il fenomeno interessa anche il suo paese.

 

La prima dama ha sorvolato in elicottero la capitale haitiana ed è poi discesa nei giardini del semidistrutto Palazzo Nazionale, principale simbolo della distruzione del paese dal terremoto che ha lasciato oltre 220mila morti.

 

Ma le ospiti non avevano assistito alle scene che si perpetuano sempre di fronte alla sede dell’Esecutivo, perché i dannificati che pullulano nei dintorni della stessa erano stati cacciati via poche ore prima.

 

Per colmo, centinaia di soldati statunitensi avevano accordato differenti zone della città e proibito il transito di veicoli intorno al Palazzo del Governo, appoggiati dalla Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (Minustah).

 

Per molti haitiani, la fugace presenza Michelle Obama potrebbe essere un segnale di speranza, anche se pensano lo stesso ogni volta che una personalità internazionale posa piede in quella terra.

 

Altri credono che sia una maniera per ratificare l’influenza statunitense e addirittura immaginare che le truppe lì accantonate rimarranno a lungo, a giudicare dalle costruzioni che stanno sollevando dove adesso sono accampati.

 

Secondo loro, Haiti si è convertita in un punto strategico per gli Stati Uniti, solo che non hanno la certezza assoluta del perché.

 

Alcuni, come il professore delle medie Didier Lebrere crede possibili certe versioni secondo le quali Haiti disporrebbe di una certa riserva di petrolio, ed è per questo che ci sarebbe tanti soldati lì.

 

Per Lebrere, non bisogna essere molto intelligenti per rendersi conto che stanno cercando qualcosa, e se davvero c’è petrolio o gas, loro – gli Stati Uniti – vorranno la propria parte.

 

Altri pensano che un qualche materiale di una certa importanza dev’essere nascosto nel sottosuolo haitiano, e assicurano che non solo gli Stati Uniti cercano di rafforzarsi, ma che anche il Canada sta facendo lo stesso.

 

Alla fine, Michelle Obama si è riunita con Elizabeth Debrosse, suo omologa haitiana, ed ha visitato alcuni luoghi prima di riprendere l’aereo ed andare in Messico, ma la sua visita ha lasciato l’impressione che cercava qualcosa di più del tentativo di offerta abituale appoggio delle personalità al popolo haitiano.

 

Forse è ancora troppo presto, ma in pochi mesi o poco più, si conosceranno i veri interessi degli Stati Uniti su Haiti, incluso il motivo della “sorprendente” visita della moglie di Barack Obama.