I comunisti spagnoli chiamano a raddoppiare la solidarietà con Cuba |
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13 aprile 2010 - Eduardo Rodriguez-Baz www.granma.cu
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Il Partito Comunista della Spagna (PCE) ha esortato a raddoppiare la solidarietà assoluta con Cuba, di fronte a quella che è stata definita "una campagna di aggressione sferrata in Europa contro l’Isola dei Caraibi".
In una lettera inviata ai massimi dirigenti del PCC – Partito Comunista di Cuba - Fidel Castro e Raúl Castro, il segretario generale del PCE, José Luis Centella, ratifica la solidarietà della sua organizzazione alla Rivoluzione cubana.
Centella ha chiamato tutti gli amici di Cuba nel mondo, per impedire che questa offensiva campagna mediatica riesca ad intaccare la solidarietà dei popoli europei con il più grande processo di trasformazione sociale della storia dell’America Latina. Siamo coscienti che se l’imperialismo riesce a danneggiare il prestigio della Rivoluzione Cubana, sarà più facile per lui raggiungere l’obiettivo finale di porre gli artigli su uno dei popoli che ha avuto il coraggio di sfidarli.
Per questo abbiamo la grande responsabilità di smascherare questa crociata, denunciare i suoi veri obiettivi ed ottenere che la difesa dei paesi latino americani ne esca rafforzata da questo dibattito, sottolinea la lettera, che sottolinea come di fronte a questa situazione d’assedio, i comunisti non possono mettersi in difensiva e tacere, ma devono passare all’offensiva ed esigere dibattiti senza imbrogli, nei quali le regole non le ponga l’imperialismo.
Dato che siamo ben sicuri dei nostri argomenti e siamo convinti delle nostre ragioni, vogliamo parlare della situazione dei diritti umani, sempre e quando - ha chiarito il leader del PCE - abborderemo il loro comportamento in tutto il mondo e con una sola misura.
Vogliamo parlare dei diritti umani nell’Avana Vecchia ed anche in New York, in Iraq, in Afghanistan od a Madrid, e che in questi dibattiti si discutano tutti i diritti umani: quello alla casa, al lavoro, alla salute, al non morire di fame, alla cultura... perché non esistono diritti umani di prima o di seconda, secondo l’interesse dell’imperialismo.
In un altro punto della lettera il massimo responsabile del PCE comunica la disposizione del suo gruppo ad analizzare la situazione delle carceri cubane, se in questo esame si aggiunge l’esame di altre prigioni del mondo.
Non accetteremo mai il cinismo che vuole segnalare un maltrattamento in una prigione degli USA o della democratica Europa come colpa di un solo funzionario, mentre - ammettendo la stessa situazione in Cuba - la colpa lì è “di un regime repressore che maltratta sistematicamente i prigionieri”.
Parteciperemo a questo dibattito perché ci spieghino – per fare un solo esempio- come mai la comunità internazionale tollera che si condanni tutto il popolo cubano a soffrire il blocco più lungo della storia dell’umanità.
Il PCE ha denunciato questa misura che colpisce tutto un popolo che ha la sola colpa di resistere alle pressioni della potenza del nord.
Sappiamo che coloro che dicono di voler difendere un futuro democratico per Cuba, lo farebbero così com’è avvenuto in Honduras, accettando la situazione derivata dal colpo di Stato, così come girano la testa nell’ora di difendere i palestinesi dalle aggressioni d’Israele o i Sarahaui dall’occupazione del Marocco del loro territorio, conclude.
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Le condanne alla campagna mediatica contro Cuba |
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10 aprile 2010 - www.granma.cu (pl)
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Il politico francese di centro-destra, Patrick Trémege, ex deputato della governante Unione per un Movimento Popolare (UMP), ha segnalato il suo appoggio a Cuba ed ha sottolineato il suo scetticismo sulla campagna mediatica che sta manipolando le informazioni, com’è accaduto nel passato con le informazioni sull’Iraq per giustificare l’invasione.
“Non mi fido per natura di comode unanimità, e mi ricordo bene le false informazioni sulle fabbriche di armi nucleari che si dovevano scoprire in Iraq e quello che ci hanno apportato lo leggiamo tutti i giorni”, ha detto l’attuale vicepresidente della UMP nel Consiglio di Parigi.
Trémege considera che la morte di un detenuto comune è stata manipolata in forma tale che suscita molto sospetti, perché si vuole trasformarla in un fatto politico.
Nel suo testo, firmato anche da Franck Rossander, direttore dell’ impresa francese Comtown, ha ricordato che la Rivoluzione cubana si è alzata a poche decine di chilometri dagli Stati Uniti che l’hanno sempre definita inaccettabile per i propri interessi.
Inoltre si chiede cosa pensare della decisione di negare per 11 anni alle mogli di due dei Cinque antiterroristi cubani la possibilità di visitare i mariti ingiustamente reclusi nelle prigioni degli Stati Uniti.
La Rete di Solidarietà con Cuba in Italia ha esortato le forze progressiste europee ad appoggiare la nazione dei Caraibi durante una inizitiva, il prossimo 28, di fronte al Parlamento Europeo.
Chiamiamo tutte le organizzazioni e le associazioni di solidarietà europee ad attivarsi in tutti i paesi e ad organizzare una mobilitazione in appoggio a Cuba, dice un comunicato del comitato organizzatore.
I firmatari reclamano la fine delle aggressioni vergognose che il PE sferra da anni contro il popolo e la Rivoluzione cubana, quando sta per compiersi il 65º anniversario della liberazione dell’Europa dal fascismo, dice il documento.
A questa iniziativa hanno già aderito una trentina di organizzazioni sociali, tra le quali la Rete dei Comunisti Italiani, il Partito dei Comunisti Italiani, il Laburista Belga, il Polo della Rinascita Comunista in Francia, la Gioventù Comunista della Francia, Iniziativa Cuba Socialista - Belgio e l’Associazione Francia - Cuba, oltre a diverse organizzazioni di solidarietà di Spagna, Galizia e del Paese Basco.
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La Posizione Comune contro Cuba è un'eredità del governo Aznar e del trio delle Azzorre Intervista al Segretario generale del Partito Comunista della Galizia |
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25 marzo 2010 - Guillermo Nova da www.rebelion.org/noticia.php?id=102910 www.resistenze.org
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Segretario generale del Partito Comunista della Galizia, rappresenta la generazione che garantisce un ricambio nel Partito, dove si fa politica senza risorse né mezzi ma senza abbandonarsi allo scoramento. In un momento di polarizzazione mediatica contro Cuba è stato coraggioso e non ha rinunciato al suo viaggio ufficiale per conoscere la realtà dell'Isola.
Che bilancio fa del suo viaggio a Cuba?
L'esperienza che ho avuto è stata straordinaria, avere la possibilità conoscere in prima persona la realtà di un paese investito da così tanta propaganda negativa al punto di accusarlo addirittura di fomentare il terrorismo, può immaginare quello che ho provato quando ho visitato l'ospedale di Tarerà dove negli ultimi venti anni sono stati curati in maniera completamente gratuita oltre 24mila bambini colpiti dal disastro di Chernobyl, ebbene lì è dove si può capire che a Cuba c'è un sistema che privilegia l'essere umano prima del profitto economico e del mercato come succede in Europa.
Parla dell'Europa appunto, il suo Parlamento ha condannato Cuba per la recente morte di Orlando Zapata
Il Partito Comunista di Spagna è tradizionalmente in difesa della vita al di sopra di tutto e per questa ragione ci dispiace per la sua morte, ma condanniamo l'ipocrisia tanto dei mezzi di comunicazione come di alcuni partiti politici nell’analizzare ciò che succede a Cuba. Orlando Zapata era un delinquente comune che ha fatto uno sciopero della fame ed il servizio medico cubano ha fatto tutto il possibile per salvargli la vita, mentre noi viviamo in un paese nel quale negli ultimi anni migliaia di africani hanno perso la vita attraversando lo stretto per arrivare in quel teorico paradiso europeo; quelli che poi arrivano vengono internati per poi venire espulsi nuovamente verso la miseria.
Si parla di libertà di espressione a Cuba ma contemporaneamente l'attore Willy Toledo è stato fatto tacere
Lo hanno attaccato in maniera sproporzionata, prendendolo in mezzo tra la destra ed una sinistra pseudo progressista, una persona che da tempo era nota per il suo attivismo nelle manifestazioni contro la guerra in Iraq e che ha recentemente appoggiato l'attivista saharawi Aminetu Haidar. Davanti a questi attacchi bisogna comunque appoggiare il manifesto di sostegno realizzato da numerosi attori
Tutte queste proteste e scioperi della fame coincidono cronologicamente con la presidenza della Spagna all'Unione Europea, deve essere abolita la posizione comune contro Cuba?
La Posizione Comune contro Cuba è un'eredità del governo Aznar e del trio delle Azzorre, quindi se Zapatero volesse chiaramente prendere le distanze da quelle politiche, dovrebbe essere il primo a promuoverne l’abolizione, ma invece, al Parlamento Europeo, il Gruppo della Sinistra Unita si trova da sola nella richiesta della sua eliminazione.
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Condannano in Europa la campagna mediatica contro Cuba |
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20 marzo 2010 - Guillermo Nova www.granma.cu
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Dichiarazioni di condanna della Risoluzione del Parlamento Europeo su Cuba e sulla campagna mediatica contro l’Isola che stanno sferrando gli Stati Uniti ed i loro alleati si sono sentite in tutto il Vecchio Continente.
L’Eurodeputato Joao Ferreira ha detto: "Condanniamo tutte e qualsiasi forma d’ingerenza o attacco, includendo il criminale blocco che opprime il popolo cubano da circa mezzo secolo, ha riportato la AIN.
Per questo sosteniamo che la posizione logica dell’Unione Europea ed il cammino da seguire dovranno essere la totale normalizzazione delle relazioni con Cuba, con la ritirata della Posizione Comune, che rappresenta una inaccettabile discriminazione esercitata su Cuba e sul suo popolo.
Ilda Figueiredo ha dichiarato: "Non si può continuare con un’inaccettabile Posizione Comune, impedendo all’Unione Europea di mantenere relazioni ampie con il governo cubano, sulla base degli interessi bilaterali”.
“È tempo di ritirare la Posizione Comune, per iniziare la normalità della relazioni tra l’Unione Europea”, ha precisato il Gruppo Sud, integrato dalle organizzazioni non governative europee, che ha considerato la detta risoluzione un errore politico ed ha precisato che in questo modo si riflette una mancanza di visione e strategia a medio e lungo tempo, per sviluppare una rotta efficiente nella costruzione delle relazioni tra l’Unione Europea e Cuba.
Da Atene la Federazione Sindacale Mondiale ha inviato un comunicato stampa ai media di diffusione internazionale, alle Nazioni Unite e alla Commissione Europea, in cui condanna la campagna politica e mediatica contro Cuba.
Nel messaggio, indirizzato anche ai sindacati del mondo, si ratifica la solidarietà con la Rivoluzione, il popolo ed i lavoratori cubani con la domanda dell’eliminazione del criminale blocco nordamericano imposto all’Isola ed il rispetto al diritto di Cuba di decidere il proprio destino ed il suo modello economico, politico e sociale.
Ugualmente nella capitale della Grecia, il Comitato greco di Solidarietà Democratica Internazionale ha definito la Risoluzione uno sforzo dell’Unione Europea per dare credibilità ai gruppi controrivoluzionari in Cuba, finanziati e mantenuti da Washington.
In Italia la Rete dei Comunisti di questo paese ha reso pubblica la sua condanna a questa nuova aggressione all’Isola, come ha fatto anche l’Associazione di solidarietà Italia-Cuba.
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Solidarietà con Cuba
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20 marzo 2010- www.lernesto.it
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Utilizzando la circostanza dolorosa della
morte di un recluso condannato prima per delitti comuni e, in seguito,
strumentalizzato in nome degli interessi degli Stati Uniti e della
controrivoluzione che lo hanno indotto a rifiutare volontariamente di
ingerire alimenti, nonostante gli sforzi profusi dai medici specialisti
cubani, potenti mezzi di comunicazione, in particolare europei, hanno
scatenato una feroce campagna diffamatoria contro Cuba.
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Willy Meyer esige la fine della posizione comune dell’Unione Europea contro Cuba |
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4 marzo 2010 - Guillermo Nova www.granma.cu
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Willy Meyer, l’eurodeputato spagnolo della Sinistra Unita, si èdetto dispiaciuto della recente morte del cubano Orlando Zapata dopo uno sciopero della fame a dispetto dell’assistenza medica ricevuta.
L’eurodeputato ha però denunciato la strumentalizzazione di questa morte da parte della destra europea che “è responsabile dal 1996 dell’applicazione della Posizione Comune contro Cuba”, la quale “fu approvata sotto la Presidenza spagnola di José María Aznar e che rende impossibile una relazione aperta con le autorità cubane di reciproco interesse”.
Il dirigente di sinistra considera che “la morte di Zapata debba accelerare la necessità di mettere fine alla Posizione Comune per permettere un dialogo politico che contribuisca allo sviluppo bilaterale con l’esigenza di terminare con la politica del blocco imposto dall’amministrazione statunitense che contravviene alle risoluzioni delle Nazioni Unite”, ha dichiarato Meyer.
Il Responsabile della Politica Internazionale della Sinistra Unita ha poi denunciato il cinismo della destra europea, “la stessa che ha impedito al Parlamento Europeo di condannare il colpo di Stato in Honduras e le morti che esso ha causato, ed i continui omicidi dei sindacalisti colombiani che non sono stati oggetto di nessuna preoccupazione o commento da parte dei dirigenti del Partito Popolare Europeo”.
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