Se Julian Assange é un terrorista che

 

cosa sarà Luis Posada Carriles?

 

 

 

 

11 gennaio 2011 - Jean Guy Allard www.cubaminrex.cu

 

 

 

 

I processi al creatore di WikiLeaks, Julian Assange e al terrorista internazionale Luis Posada Carriles inizieranno, a meno di 24 ore di intervallo, i prossimi 10-11 gennaio uno a Londra e l'altro a El Paso, Texas. L'anomalia che richiama immediatamente l'attenzione è che il difensore della libertà d'informazione sarà accusato del gravissimo reato di terrorismo, mentre il terrorista confesso sarà giudicato per reati migratori sanzionati da una condanna che ha già scontato.

 

L'ANSA ha riferito che l'esame della richiesta di estradizione della Svezia  per Assange per l'accusa di "molestie sessuali" è stata trasferita da una corte nel centro di Londra a quella di Belmarsh Court, un tribunale specializzato in questioni di terrorismo, annesso ad un carcere di massima sicurezza, ribattezzato, anni fa, dalla BBC come "la Guantanamo britannica".

 

Assange comparirà con l'accusa di terrorismo, il che implica, secondo la legge britannica, il suo arresto e reclusione.

 

Luis Posada Carriles resterà libero su cauzione, quando comparirà, negli USA, davanti ad una giudice che lo assolse, in primo grado, e che gli ha apertamente espresso simpatia, di fronte a una sala piena di sostenitori, molti di loro con passato terrorista, che viaggeranno dalla Miami batistiana e che non perdono una opportunità per celebrare i suoi crimini.

 

Un portavoce delle autorità giudiziarie britanniche ha detto che il trasferimento del tribunale a Belmarsh, nel sud-est della capitale, è dovuto a "motivi logistici" e non, come afferma WikiLeaks, a pressioni degli Stati Uniti.

 

 

Accelerato per Assange,

dilatorio per Posada

 

 

La verità è che mentre nel caso di Assange, si sono accelerate al massimo le procedure, che vanno saltando tappe, dopo diverse traffiche di artifici per chiudere la bocca al biondo australiano, nel caso di Posada Carriles, ex agente della CIA che ha servito la compagnia tanto come istruttore di esplosivi, torturatore, commissario di polizia, sicario, terrorista e promotore di assassinio si battono i record di manovre dilatorie per soffocare il caso.

 

Oltre ad usare  tutta la panoplia di sporchi trucchi per far pressioni su Assange, sabotare il sistema operativo, toglierli le entrate, recuperare le sue rivelazioni, manipolare il loro contenuto, infine terrorizzare chi osò aprire le valvole del gigantesco serbatoio di spazzatura diplomatica degli Stati Uniti, i servizi segreti USA e le sue filiali hanno sequestrato il colpevole di tanta audacia per non poterlo eliminare senza ulteriormente ampliare  lo scandalo.

 

Della carriera criminale di Posada, il Klaus Barbie dell'Intelligence yankee, si sono scritti centinaia di articoli, si sono pubblicati libri e sono stati fatti documentari.

 

Il 17 maggio 2005, alle ore 1:30 pm, Luis Posada Carriles è arrestato vicino a Miami, ed è portato in un auto da golf ad un elicottero, "con tutta la gentilezza e cortesia", per il trasferimento agli uffici del Dipartimento della Sicurezza Interna.

 

Il 1 aprile 2005, un avvocato di Posada, Eduardo Soto, confermava a Miami che il suo cliente - entrato illegalmente in territorio USA a bordo di una barca per la pesca dei gamberi di proprietà di un capo della mafia cubano-americana - "chiederà asilo per rimanere in modo permanente nel paese.

 

Nonostante le presentate a Caracas per la sua partecipazione nell'attentato ad un aereo civile cubano che costò la vita a 73 persone, nel 1976; il suo arrestato a Panama

, nel 2000, in relazione ad un piano per assassinare il leader cubano Fidel Castro; la sua pubblica ammissione di aver organizzato una campagna terroristica contro strutture turistiche a L'Avana nel 1997; e la sua stretta relazione con intere reti di terroristi, Posada Carriles andava a ricevere dall'amministrazione Bush un appoggio assoluto che Obama non ha mai osato cambiare.

 

Il 27 settembre 2005

, un giudice dell'immigrazione di El Paso, Texas, William Abbott, rispettando gli orientamenti federali, ha usato l'assurda testimonianza di un vecchio complice di Posada, un ex funzionario della polizia segreta venezuelana, Joaquin Chaffardet, per decretare che il delinquente non poteva essere estradato in Venezuela.

 

 

Per togliere la "patata bollente"

 

 

Quattro mesi dopo, il 24 gennaio 2006, tre giorni prima l'accesso formale alla presidenza del nuovo presidente dell'Honduras, Manuel Zelaya, il Miami Herald - i cui legami con l'intelligence USA sono ben dimostrati -, citò quello che chiamò "frammenti" di una Dichiarazione dell'Ufficio d'Immigrazione e Controllo delle Dogane (ICE la sua sigla in inglese), che dichiarava: "L'ICE sta procedendo all’allontanamento del signor Posada dagli USA".

 

La Casa Bianca - di fronte alla minaccia di uno scandalo internazionale  - valutava il fatto che il miglior modo di togliersi dalle mani la "patata bollente" rappresentata dall'ex agente, terrorista, torturatore e assassino, era trovargli un rifugio in qualsiasi luogo al di fuori del territorio USA.

 

Tre giorni dopo, il 27 gennaio 2006

, l'ambasciatore statunitense in Honduras, Charles "Charlie" Ford, visitava il presidente dell'Honduras Manuel Zelaya, appena otto giorni dopo il suo arrivo alla presidenza del paese, per presentargli una insolente richiesta.

 

"Venne l'ambasciatore Charles Ford a chiedermi, attraverso il Ministero degli Esteri, che gli dessi un visto a Posada Carriles" ha raccontato poi Zelaya, riferendosi all'allora cancelliere Milton Jiménez Puerto. "Era impossibile dare un visto a Luis Posada Carriles, che era una persona discussa per atti di terrorismo. Loro difendono questo tipo di terrorismo, mi risulta personalmente, e per questo tipo di cose che abbiamo posizioni differenti", ha sottolineato.

 

Il 19 aprile 2007

, Posada Carriles, assolto dalla Cardone, già stava tornando a Miami per non mettere più piede in un centro di detenzione.

 

 

Brownfield: "Posada non è

un pericolo per nessuno"

 

 

Il 18 marzo 2008, in risposta alle proposizioni di Cuba e Venezuela alle Nazioni Unite, l'incaricata degli affari legali della missione USA, Caroline Wilson, ha candidamente dichiarato che il suo paese "ha seguito con attenzione le procedure legali in vigore, nel caso Posada Carriles".

 

"Come avviene nelle democrazie del mondo, una persona non può essere processata o estradata se non vi sono prove sufficienti che ha commesso il crimine di cui la si accusa" ha detto.

 

Nel luglio del 2008, l'allora ambasciatore statunitense in Venezuela, William Brownfield, ha dichiarato al quotidiano Panorama di Maracaibo, di aver chiarito che gli Stati Uniti non aveva alcuna intenzione di porre Posada a disposizione della giustizia venezuelana che lo reclamava e continua reclamandolo.

 

"Il signor Luis Posada Carriles non è un pericolo imminente per nessuno", ha dichiarato Brownfield chiarendo che l'amministrazione Bush non avrebbe mai consegnato il suo veterano agente.

 

Ironia della sorte, pochi giorni prima della sparata di Brownfield, il sottosegretario di Stato, Thomas Shannon, ora ambasciatore in Brasile, assicurava all'OSA che il Dipartimento della Giustizia USA ancora "continuava le investigazioni" su Posada Carriles.

 

Mentre Assange lo portano di corsa da un tribunale minore a uno che lo può ingabbiare per sempre, il governo venezuelano è in attesa di una risposta, da molto più di cinque anni, alla richiesta di estradizione del terrorista.

 

Assange, l'idealista del web demonizzato dai grandi network e perseguito da tutta la polizia della ragnatela yankee saprà presto come la giustizia imperiale regola i suoi conti, con o senza intermediario.

 

Ignorato dai media complici, Posada,il mercenario assassino, continuerà a burlarsi delle leggi e delle decine di vittime e famigliari delle vittime dei suoi crimini le cui vite, in molti casi, sono state distrutte dalla permanente disposizione, indegna e codarda, a servire l'impero da parte di una canaglia senza scrupoli.