Gli USA sovvertono l’America Latina
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22.11.11 -
Nil Nikandrov
http://cambiosencuba.blogspot.com/
http://www.strategic-culture.org
tratto da Aporrea
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Il presidente USA
John F.
Kennedy
creò l’USAID (acronimo in inglese di Agenzia degli Stati Uniti per lo
Sviluppo Internazionale) nel novembre 1962 come un’organizzazione incaricata di
una missione essenzialmente umanitaria, quello di fornire sostegno finanziario e
di altro tipo a paesi in difficoltà di tutto il mondo. Pertanto, gli obiettivi
dichiarati dell'agenzia includono la prevenzione dei conflitti, la diffusione
della democrazia, l'assistenza umanitaria e la gestione delle risorse umane, ma
la verità - che non si trova ben nascosta - è che le attività dell’USAID tendono
ad essere strettamente collegate con quelle del Dipartimento di Stato, la CIA e
il Pentagono. In America latina, ogni illusione riguardo gli scopi dietro l’agire dell’USAID si è rivelata di breve durata. Una serie di smascheramenti di agenti dell'FBI e della CIA, che operavano sotto copertura dell’USAID, fu di così ampia portata che la vera natura dell'agenzia diventò impossibile da nascondere.
Tuttavia, le attività dell’USAID sono state chiaramente rilanciate durante il primo decennio del XXI secolo.
Ad Haiti, per esempio, gli agenti della CIA presenti nell'USAID coordinarono e finanziarono numerosissime ONG che, nel periodo 2003-2004, sono state fondamentali per il rovesciamento del presidente Jean-Bertrand Aristide, accusandolo di corruzione e complicità con il narcotraffico. Poi, poco dopo, entrò in scena una curiosa varietà di ribelli, indossanti uniformi militari statunitensi, che occuparono gran parte del paese e, infine, assediarono la capitale e il palazzo presidenziale. Aristide fu detenuto da marines USA, portato all’aeroporto e senza alcuna formalità, come ad esempio un procedimento giudiziario, fu allontanato, in aereo, dal paese destinazione Sud Africa. L'avvertimento dato al leader deposto del paese durante questa procedura fu che se avesse cercato di fuggire avrebbe avuto problemi ancor più gravi.
Per quanto riguarda Cuba, l'USAID è stata usata, per decenni, in operazioni segrete, ma i maggiori sforzi delle agenzie per installare, in questi paesi, media 'indipendenti' e organismi politici 'alternativi' in forma di sindacati e gruppi di protesta sono stati dei notevoli fallimenti.
Il contrattista Phillip Gross è stato arrestato e condannato a 15 anni di carcere, l'estate scorsa a Cuba, per aver trasferito a gruppi dissidenti cubani apparecchiature di comunicazione via satellite che gli avrebbero consentito di mantenere contatti con la stazione della CIA a Miami. I cubani hanno appreso dell'attività segreta dell’USAID attraverso una sequenza di notizie in cui ex attivisti USAID hanno fornito dettagli sensibili sui tentativi dell'agenzia. L’USAID fornisce fondi per l'organizzazione di una serie di eventi, da conferenze a manifestazioni di protesta, dando ai suoi attivisti una formazione obbligatoria in tecniche per mobilitare sostenitori con l'aiuto di avanzate tecnologie di comunicazione, disseminando provocatorie denunce contro le autorità e organizzando protesta tipiche delle rivoluzioni tweeter colorate.In Venezuela, l'USAID potrebbe considerarsi fuori legge in quanto non vi è qui un accordo intergovernativo che regoli il funzionamento dell'organizzazione. Inoltre, il numero di persone dell’USAID di stanza nell'ambasciata degli Stati Uniti si sta ponendo, dal 2002 l'anno in cui é fallito il colpo di stato contro Chavez, come una sfida. Il suo primo atto dopo il fallito colpo di stato fu quello di installare l'Ufficio di Iniziativa per la Transizione, l'OIT a Caracas. E’ nota l’escalation delle operazioni dell’USAID in Venezuela, dove si sa che l'agenzia ha fornito denaro a circa 700 ONG e finanziato progetti politici nel paese. Gruppi di opposizione succhiarono attraverso vari canali la somma di 70 milioni di $. Tale importo è stata utilizzato dal sostegno alle campagne dei candidati anti Chavez alle iniziative volte ad approfondire le divisioni politiche in Venezuela e alla costruzione di un team di leader dell'opposizione anti popolare. Collegarsi a gruppi studenteschi e radicalizzarli, insieme a migliorare i profili dei suoi leader sono priorità costante dell’USAID in Venezuela. Come parte del programma dell’USAID per futuri leader, gli studenti che si pongono in evidenza vanno negli Stati Uniti, ricevono una formazione ideologica anti Chavez e sopra tutto questo, li si prepara in addestramento cospirativo. Il carismatico leader studentesco Jon Goicoechea, con un record di vigorose campagne, appare attualmente come il partner numero uno dell’USAID tra i giovani in Venezuela. All'età di 23 anni è il beneficiario più giovane; in aprile gli è stato assegnato il Premio Milton Friedman per i Progressi della Libertà più un assegno di 500000 dollari cosa che ha fatto sì che i media filo-governativi avanzassero il sospetto che la componente materiale del premio servisse a sostenere l'opposizione.
In Bolivia, l'USAID è stata chiaramente coinvolta in tutti i tentativi di destabilizzazione. Dopo aver ottenuto le prove che l'ambasciata statunitense stava preparando un colpo di stato, il governo di Evo Morales ha risposto in modo duro e nel settembre 2008 ha ordinato l'espulsione dal paese dell'ambasciatore USA Philip Goldberg, che era in contatto con gruppi separatisti locali e potenziali leader di una 'rivoluzione colorata'. Nel novembre dello stesso anno, la Bolivia ha chiuso gli uffici della DEA per aver interferito negli affari interni del paese e per aver diffamato membri del governo boliviano, agenti e ufficiali dell’esercito accusandoli di complicità con i cartelli della droga.
Secondo Wikileaks, nel periodo 2007-2008, il Dipartimento di Stato USA ha erogato l'ammontare di 97 milioni di dollari agli oppositori al governo di Evo Morales.
Un gruppo terrorista che veniva dall'Europa con l’obiettivo di assassinare Evo Morales fu neutralizzato in un hotel nella città di Santa Cruz, nell’aprile 2009. Cittadini boliviani connessi con l'USAID erano tra i fiancheggiatori del gruppo terroristico e fuggirono dal paese quando fu aperta l'inchiesta sulla cospirazione terroristica. Lo scorso agosto, il governo boliviano ha dichiarato che l'USAID avrebbe dovuto lasciare il paese, ma, a giudicare dai media, la Bolivia ha successivamente adottato una condotta più mite ed ha limitato le sue richieste a che l’ ambasciata USA aprisse un'inchiesta sul comportamento ostile di alcuni dei suoi diplomatici. Come era da prevedere i risultati dell’investigazione finora non si conoscono. |