Perché nessuno lo appoggia?

 

 

 28.04.2013 - Arthur Gónzalez http://heraldocubano.wordpress.com

 

 

 

 

Shaker Aamer, uno dei 166 illegalmente detenuti da più di 10 anni nella Base Navale Yankee situata nella provincia di Guantanamo, Cuba, è in sciopero della fame da oltre 30 giorni; ma la notizia delle sue gravi condizioni di salute, la illegale situazione in cui si trova insieme ad altri detenuti e le flagranti violazioni dei diritti umani che il governo degli Stati Uniti commette con queste azioni, sono messe a tacere dalla grande stampa USA ed internazionale.

La differenza con le operazioni propagandistiche orchestrate dai Servizi d'Intelligence e le varie agenzie federali USA contro Cuba è notevole.

Quando il delinquente comune
Orlando Zapata Tamayo, trasformato in "dissidente", per opera e grazia degli stessi nord americani per creare una corrente d'opinione contro la rivoluzione cubana, ha fatto uno sciopero della fame istigato dagli stessi salariati di Miami e anche da sua madre sotto manipolazione di questi, è stato quasi beatificato e la sua immagine é stata divulgata in tutte le emittenti internazionali; alcuni governi europei hanno richiesto la sua immediata liberazione e persino si ebbero atti di proteste in diverse capitali, organizzate dall'Ambasciata USA, contro le missioni cubane.

Lo stesso era stato fatto, anni fa, quando il controrivoluzionario
Guillermo Fariñas dichiarava che era in "sciopero della fame da quasi 300 giorni", qualcosa che neppure i bambini possono credere, da allora lo si conosce come "il Fachiro cubano".

Che dire della vetusta e screditata Martha Beatriz Roque Cabello con il suo famoso ed umoristico  "Sciopero dell'Avocado" che é durato otto giorni ed è stato smantellato dalla TV cubana ed ha avuto il pieno sostegno dei diplomatici della missione USA a L'Avana, corrispondenti di agenzie di stampa e anche dalla blogger ufficiale di Washington, Yoani Sánchez Cordero.

Tuttavia, per  gli illegalmente detenuti  nella Base Navale di Guantanamo, senza accuse, senza diritto ad un giorno in tribunale, e tanto meno ad avere un avvocato difensore, non ci sono campagne mediatiche simili e si tratta di metterli sotto silenzio il più possibile.

Aamer è nato in Arabia Saudita, ma è stato per anni residente in Gran Bretagna e negli USA. Le autorità statunitensi lo accusano di legami con i terroristi, ma non sono riusciti a mostrare le prove legali e anche così continua prigioniero indefinitamente senza speranza di libertà, o almeno di un giusto processo.

Durante il suo sciopero della fame, iniziato lo scorso 6 febbraio, ha perso 14,5 kg (32 libbre) e le guardie USA tentano con la forza  di rompere il digiuno, ciò che viola anche il trattamento dei detenuti.

Lo sciopero della fame tra i detenuti nella Base s'incrementa come protesta contro le violazioni ai loro diritti umani e all'illegale situazione in cui li si mantiene da più di 10 anni.

Vi immaginate cosa sarebbe successo se una cosa quasi simile si producesse a Cuba? Le notizie inonderebbero i giornali, notiziari e il web. Possibilmente gli USA avrebbero sollecitato una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che approverebbe una risoluzione di condanna dell'isola, con la minaccia di un intervento umanitario per riscattare i prigionieri; ma in questo caso poiché i responsabili sono i cosiddetti "campioni dei diritti umani" non succede assolutamente nulla. Non c'è una sola condanna dei congressisti di origine cubana sulla questione.

Quelli come
Ileana Ros Lehtinen, Lincoln e Mario Diaz-Balart, Albio Sires, Bob Menendez e Marco Rubio, che hanno difeso alla Camera dei Rappresentanti e nel Senato USA, i mercenari "scioperanti" nell'isola, di fronte a tali, casi verificatisi in una base USA, è come se fossero ciechi, sordi e muti; per loro questi detenuti non sono esseri umani, sono terroristi e meritano questo castigo.

La "pacifista" e blogger ufficiale del governo degli Stati Uniti, Yoani Sanchez, neppure una singola riga ha dedicato a questi detenuti.

Sarebbe interessante che le madri, mogli, sorelle e tutte le donne che appoggiano la liberazione di questi prigionieri si vestissero di bianco e camminassero ogni domenica di fronte alla Cattedrale di San Patrizio a New York ed in altre città USA e persino creassero filiali in diverse capitali d'Europa, America Latina, Asia e Medio Oriente, e cercassero di marciare per le strade di Washington e chiedessero di essere ricevute dai Presidenti, Cancellieri e persino dallo stesso Santo Padre, per vedere che trattamento le darebbero.

Sicuramente a loro nessuno concederebbe un budget per tale organizzazione, non avrebbero campagne mediatiche a loro favore, né le pagherebbero i viaggi e tanto meno le consegnerebbero il premio Andrei Sakharov alla libertà di coscienza; tutto sarebbe molto diverso da quello offerto alle salariate cubane.

Così vanno le cose nell'Impero.

 

 

¿Por qué no nadie lo apoya?

Arthur Gónzalez http://heraldocubano.wordpress.com

Shaker Aamer, uno de los 166 detenidos ilegalmente desde hace más de 10 años en la Base Naval Yanqui ubicada en la provincia de Guantánamo, Cuba, está en huelga de hambre desde hace más de 30 días; sin embargo las noticias sobre su grave estado de salud, la situación ilegal en que se encuentra junto a otros detenidos y las flagrantes violaciones de los derechos humanos que comete el gobierno norteamericano con esas acciones, son silenciadas por la gran prensa norteamericana e internacional.
La diferencia con las operaciones propagandísticas orquestadas por los Servicios de Inteligencia y varias agencias federales norteamericanas contra Cuba es notable.
Cuando el delincuente común Orlando Zapata Tamayo, transformado en “disidente” por obra y gracia de los propios norteamericanos para crear una matriz de opinión contra la revolución cubana, hizo una huelga de hambre instigado por los propios asalariados de Miami e incluso por su madre bajo la manipulación de estos, fue casi beatificado y su imagen se divulgó en todas las televisoras internacionales, algunos gobiernos europeos exigieron su inmediata liberación y hasta hubo actos de protestas en varias capitales organizados por la embajada norteamericana frente a las misiones cubanas.
Otro tanto ya se había ejecutado años atrás cuando el contrarrevolucionario Guillermo Fariñas declaraba que estaba en “huelga de hambre por casi 300 días”, algo que ni los niños pueden creerlo, de ahí que se le conozca como “el Faquir cubano”.
Que decir de la vetusta y desprestigiada Martha Beatriz Roque Cabello con su famosa y humorística “Huelga del Aguacate” que duró 8 días y fue desarticulada por la TV cubana y contó con el apoyo total de funcionarios diplomáticos de la misión norteamericana en la Habana, corresponsales de agencias de prensa e incluso por la bloguera oficialista de Washington, Yoani Sánchez Cordero.
Sin embargo, para los detenidos ilegalmente en la Base Naval en Guantánamo, sin acusaciones, ni derecho a un día en la corte y muchos menos a contar con un abogado defensor, no hay campañas mediáticas similares y se trata de silenciar lo más que se pueda.
Aamer nació en Arabia Saudita, pero fue por años residente en Gran Bretaña y Estados Unidos. Las autoridades estadounidenses lo acusan de lazos con terroristas, pero no han podido mostrar las pruebas legales y aun así continua preso indefinidamente sin esperanzas de libertad, o al menos de un juicio justo.
Durante su huelga de hambre iniciada el pasado 6 de febrero, ha perdido 14,5 kilogramos (32 libras) y los guardias norteamericanos tratan por la fuerza de que rompa el ayuno, lo que también viola el tratamiento a los detenidos.
La huelga de hambre entre los detenidos en la Base se incrementa como protesta por las violaciones a sus derechos humanos y a la situación ilegal en que los mantienen desde hace más de 10 años.
¿Se imaginan Uds. qué hubiese pasado si algo medianamente parecido se produjera en Cuba? Las noticias inundarían los diarios, noticieros y la Web. Posiblemente EE.UU. habría solicitado una reunión urgente del Consejo de Seguridad de la ONU, el que aprobaría una resolución de condena a la Isla, con la amenaza de una intervención humanitaria para rescatar a los detenidos; pero en este caso como los responsables son los llamados “campeones de los derechos humanos” no pasa absolutamente nada. No hay una sola condena de los congresistas de origen cubano sobre el asunto.
Aquellos como Ileana Ros-Lehtinen, Lincoln y Mario Díaz Balart, Albio Sires, Robert Menéndez y Marco Rubio, que si se la pasaron defendiendo en la Cámara de representantes y en el Senado norteamericano, a los mercenarios “huelguistas” en la Isla, ante estos casos en una base norteamericana es como si estuviesen ciegos, sordos y mudos, para ellos estos detenidos no son seres humanos, son terroristas y merecen ese castigo.
La “pacifista” y bloguera oficial del gobierno norteamericano Yoani Sánchez, ni una sola línea les ha dedicado a estos detenidos.
Sería interesante que las madres, esposas, hermanas y todas las mujeres que apoyan la liberación de estos encarcelados se vistieran de blanco y caminaran todos los domingos frente a la catedral de San Patricio en New York y en otras ciudades norteamericanas y hasta crearan filiales en varias capitales de Europa, América latina, Asia y el Medio Oriente, e intentaran marchar por las calles de Washington y pidieran ser recibidas por Presidentes, Cancilleres y hasta el propio Santo Padre, para ver que trato les darían.
Seguramente a ellas nadie les otorgaría un presupuesto para esa organización, no tendrían campañas mediáticas a su favor, ni le costearán los viajes y mucho menos se les entregaría el premio Andrei Sajarov a la libertad de conciencia, todo sería bien diferente al que se les ofrece a las asalariadas cubanas.
Así son las cosas en el Imperio.