Il
4 gennaio di
quest'anno la congressista cubano-americana
Ileana Ros-Lehtinen
ha dichiarato: "sono a favore di un cambiamento della CAA
(Legge di Aggiustamento Cubano)
perché coloro che utilizzano questo beneficio singolare ed unico, che é
solo per
cittadini cubani, non possono ritornare in visita a Cuba".
La Legge di Aggiustamento Cubano, del 2 novembre 1966, consente a
qualsiasi cubano che metta piede sul suolo USA di permanere nel
territorio degli Stati Uniti e ottenere la residenza ad un anno ed un
giorno dall'arrivarci - non importa in che modo l'abbia fatto, legale o
illegale -.
Questa legge è stata
concepita dagli Stati Uniti
come strumento di destabilizzazione contro Cuba e cerca di trasformare
ogni persona che lascia l'isola in una persona che fugge da quello
che loro si sforzano di mostrare come una dittatura.
Politici di estrema destra residenti nel sud della Florida, come
Ros-Lehtinen, hanno difeso, storicamente, questo privilegio migratorio
contro gli interessi nazionali USA: come la sicurezza delle frontiere e
la lotta contro l'immigrazione clandestina.
Per ulteriori contraddizioni, questa politica di stimolo all'emigrazione
illegale ha causato diverse crisi migratorie tra Cuba e gli Stati Uniti:
Camarioca (1965), Mariel (1980) e la Crisi dei balseros (1994).
Ma i congressisti di Miami legislatori, della linea dura, come
Ros-Lehtinen, che hanno usato questa legge come uno strumento delle loro
ossessioni contro Cuba, ora si sentono un po' disorientati.
Il
14 gennaio,
il giorno di entrata in vigore dell'aggiornamento della politica
migratoria attuata dal governo dell'isola, che facilita in modo
significativo il modo in cui i cubani possono uscire ed entrare nel loro
paese, il quotidiano di Miami El Nuevo Herald
ha pubblicato nuove dichiarazioni della congressista Ileana Ros-Lehtinen
sulla Legge di Aggiustamento Cubano: "Non so cosa accadrà alla Legge di
Aggiustamento Cubano.
Dobbiamo esaminarla per vedere se ancora soddisfa l'obiettivo che
cercava perseguire.
Dobbiamo essere chiari, diamo il benvenuto ai cubani in cerca di libertà
negli USA.
Per questo abbiamo meccanismi come la Legge di Aggiustamento Cubano, che
hanno aiutato persone in fuga dall'oppressione.
Ma non è stata progettata per essere un meccanismo in base al quale una
persona, che afferma di essere cubana, ma desidera viaggiare avanti e
indietro tra gli Stati Uniti e Cuba per far le vacanze sull'isola.
Non è progettata per questo", e subito dopo, lo spirito del comico
messicano Mario Moreno, meglio conosciuto come Cantinflas, ha colto
l'anima di Ros-Lehtinen e questa ha ritrattato: "Non sto proponendo
nessun cambio alla Legge di Aggiustamento Cubano",
aggiungendo:
"Non voglio presentare alcun disegno di legge per cambiarla, non sto
cercando di attirare l'attenzione sulla legge per cambiarla, né sto
dicendo che dovremmo cambiarla. Per
niente.
Quello che sto dicendo è che quando la gente vede che i cubani vengono
qui usando la Legge di Aggiustamento Cubano per legalizzarsi,
farsi residenti, per ottenere benefici e poi ritornare a Cuba, ancora e
ancora, ciò mette in pericolo la legge perché non è nello
spirito della stessa".
Il giorno dopo, il correligionari di Ros-Lehtinen, guidati da veterani
della Brigata 2506, sconfitta nel 1961 a Playa Giron, hanno emesso una
dichiarazione di allarme, anche amplificata da El Nuevo Herald:
"Accettare le domande di soggiorno nel paese dei potenziali
viaggiatori, scelti dal governo cubano, scatenerà una valanga sociale,
politica ed economica perturbante e insostenibile"; anche se uno dei
firmatari appartenente ad un chiamato Partito Liberale tornò a ricordare
a Cantinflas: "Con
questo documento non stiamo chiedendo che si deroghi certe
leggi che beneficiano i cubani in questo paese, ma che si conformino al
loro spirito originario, umanitario e libertario". Tanto
umanitaria e libertaria è stato che molti chiamano la CAA "Legge
Assassina" perché ha messo a morte non pochi cubani nei loro sforzi per
beneficiare dei privilegi che concede, lanciandosi nelle pericolose
acque della Stretto della Florida o mettendo le loro vite
nelle
mani delle mafie che trafficano con esseri umani.
Ma il meglio è stato il riconoscimento, da parte di Ileana Ros-Lehtinen
ed il suo collega Mario Diaz Balart, che "questo flusso migratorio
darebbe l'impressione che non stanno fuggendo dalla dittatura".
Ed i suoi amici invasori della Baia di Porci sembrano essere più
terrorizzati di quando cercavano, nelle sabbie di Playa Girón, i barconi
USA che li riportassero sulla nave madre: "Se non si cambiano le leggi
vigenti vivremo la difficile e drammatica esperienza di un Super
Mariel
Rosso", riferendosi alla crisi migratoria del 1980 in cui più di 100000
cubani arrivarono negli Stati Uniti
Tuttavia, non ci sono i rossi, é la realtà che da poco ha cominciato ad
invadere Miami, come si è visto nei sondaggi e persino nella progressiva
evoluzione del voto cubano
americano: sono sempre più un'emigrazione
economica che aspira ad un
rapporto normale con il loro paese d'origine e sì, come quelli del
Mariel, coloro che arriveranno da oggi porteranno inevitabilmente con sè
un senso di giustizia sociale e di uguaglianza che gli ha inculcato la
Rivoluzione cubana, anche a quella minoranza di emigrati che può
rinnegarla.
Terror en Miami: Vienen los rojos
Iroel Sánchez
El día 4 de enero de este año la congresista cubanoamericana Ileana
Ros-Lehtinen declaró ”estoy a favor de un cambio en la CAA (Ley de
Ajuste Cubano, por sus siglas en inglés) para que aquellos que usan este
beneficio singular y único que es solo para nacionales cubanos, no
puedan regresar de visita a Cuba”.
La Ley de Ajuste Cubano, del 2 de noviembre de 1966, permite a cualquier
cubano que pise el suelo estadounidense permanecer en territorio
norteamericano y obtener la residencia al año y un día de llegar allí
-sin importar por qué vía lo haya hecho, legal o ilegal- . Esta Ley fue
concebida por EE.UU. como un instrumento de desestabilización contra
Cuba y busca convertir a toda persona que sale de la Isla en alguien que
huye de lo que ellos se esfuerzan por mostrar como una dictadura.
Políticos de extrema derecha asentados en el Sur de la Florida como
Ros-Lehtinen han defendido históricamente ese privilegio migratorio en
contra de intereses nacionales estadounidenses como la seguridad
fronteriza y el combate a la emigración ilegal. Para más contradicciones,
esa política de estímulo a la emigración ilegal ha provocado varias
crisis migratorias entre Cuba y EE.UU: Camarioca (1965), Mariel (1980) y
la Crisis de los balseros (1994).
Pero los congresistas miamenses de línea dura como Ros-Lehtinen, que han
utilizado esa Ley como un instrumento de sus obsesiones contra Cuba, se
sienten ahora algo desconcertados. El 14 de enero, día en que entró en
vigor la actualización de la política migratoria, implementada por el
gobierno de la Isla, que flexibiliza sustancialmente la manera en que
los cubanos pueden salir y entrar a su país, el diario de Miami El Nuevo
Herald publicó nuevas declaraciones de la Congresista Ileana
Ros-Lehtinen sobre la Ley de Ajuste Cubano: “No sé qué va a pasar con la
Ley de Ajuste Cubano. Debemos examinarla para ver si aún cumple el
objetivo que buscaba cumplir. Hay que ser claros, damos la bienvenida a
cubanos que buscan la libertad en Estados Unidos. Por eso tenemos
mecanismos como la Ley de Ajuste Cubano que han ayudado a personas que
huyen de la opresión. Pero no está diseñada para ser un mecanismo bajo
el cual una persona dice ser cubana pero desea viajar una y otra vez
entre Estados Unidos y Cuba para vacacionar en la isla. No está diseñada
para eso”; e inmediatamente después, el espíritu del cómico mexicano
Mario Moreno, más conocido por Cantinflas, se apoderó del alma de
Ros-Lehtinen y esta se desdijo: “Yo no estoy proponiendo ningún cambio a
la Ley de Ajuste Cubano”, para añadir: “No voy a presentar ningún
proyecto de ley para cambiarla, no estoy tratando de atraer la atención
a la ley para cambiarla, ni estoy diciendo que debemos modificarla. Para
nada. Lo que estoy diciendo es que cuando la gente ve que los cubanos
vienen aquí usando la Ley de Ajuste Cubano para legalizarse, hacerse
residentes, para obtener beneficios y luego regresar a Cuba una y otra
vez, eso pone en peligro la ley porque eso no es el espíritu de ésta”.
Al día siguiente, correligionarios de Ros-Lehtinen, encabezados por
veteranos de la Brigada 2506, derrotada en 1961 en Playa Girón,
emitieron una declaración de alarma, también amplificada por El Nuevo
Herald: “Aceptar las solicitudes de permanencia en el país de los
potenciales viajeros, escogidos por el gobierno cubano, desataría una
avalancha social, política y económica perturbadora e incosteable”;
aunque uno de los firmantes perteneciente a un llamado Partido Liberal,
volvió a recordar a Cantinflas: “Con este documento no estamos pidiendo
que se deroguen ciertas leyes que benefician a los cubanos en este país
sino que se ajusten a su espíritu inicial, humanitario y libertario”.
Tan humanitaria y libertaria ha sido que muchos denominan a la CAA “Ley
Asesina” porque ha condenado a muerte a no pocos cubanos en su afán por
beneficiarse de los privilegios que otorga, lanzándose a las peligrosas
aguas del Estrecho de la Florida o colocando sus vidas en manos de
mafias que trafican con seres humanos.
Pero lo mejor ha sido el reconocimiento, por Ileana Ros-Lehtinen y su
colega Mario Díaz Balart, de que “este flujo migratorio daría la
impresión de que no están huyendo de la dictadura”. Y sus amigos
invasores de Bahía de Cochinos parecen estar más aterrorizados que
cuando buscaban en las arenas de Playa Girón las barcazas
norteamericanas que los regresaran a su buque madre: “Si no se modifican
las leyes vigentes viviremos la difícil y dramática experiencia de un
Súper Mariel Rojo”, en referencia a la crisis migratoria de 1980 en que
más de cien mil cubanos arribaron a EE.UU.
Sin embargo, no son los rojos, es la realidad la que hace rato comenzó a
invadir Miami, como se ve en las encuestas y hasta en la evolución
progresiva del voto de los cubanoamericanos: son cada vez más una
emigración mayoritariamente económica que aspira a una relación normal
con su país de origen y sí, como los del Mariel, quienes lleguen a
partir de ahora llevarán inevitablemente consigo el sentido de la
justicia social y la igualdad que les inculcó la Revolución cubana, aún
a aquella minoría de emigrados que pueda renegar de ella. (publicado en
CubAhora)