Il prossimo Vertice dell’ ALBA si terrà in Venezuela
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15 dicembre '09
- www.granma.cu
(ABN)
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“L’ALBA svolgerà il suo prossimo Vertice – il IX – in Venezuela, il 17 e 18 aprile del 2010, nell’ambito della commemorazione del bicentenario della nostra indipendenza dal colonialismo spagnolo”, ha detto il presidente venezuelano Hugo Chávez nella riunione del blocco che si è conclusa ieri.
Chávez ha segnalato che oltre a questo accordo, l’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America, ALBA, che ha concluso il suo VIII Vertice a L’Avana, ha analizzato la sua proposta di designare un presidente con un incarico rotativo per 1 anno.
“Inoltre gli altri presidenti e primi ministri occuperemo gli incarichi di secondo presidente e saremo i presidenti di ogni Consiglio (dei Ministri, Politico, Economico, Sociale e Difesa)”, ha aggiunto.
L’ALBA, creata il 14 dicembre 2004 dal Venezuela e da Cuba, è integrata da Bolivia, Nicaragua, Ecuador, Honduras e dalle isole Dominica, San Vicente y Granadinas, e Antigua y Barbuda.
CHÁVEZ ED EVO SARANNO I PORTAVOCE DELL’ALBA A COPENAGHEN
I presidenti Hugo Chávez, del Venezuela, ed Evo Morales, della Bolivia, rappresenteranno l’ALBA nella Conferenza sul Cambio Climatico a Copenaghen, come è stato accordato da questa Alleanza di nove paesi nel Vertice che si appena concluso.
“Andiamo, Evo ed io, lo confermo e credo che toccherà a noi due rappresentare l’ALBA”, ha detto alla stampa ed ha indicato che l’VIII Vertice ha approvato - anche se lo si sta aggiustando ancora in alcuni punti – un documento che sarà la voce dell’ALBA a Copenaghen L’ALBA, integrata da Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Cuba, Ecuador, Honduras y tre isole dei Caraibi anglofoni, stima che i negoziati della Conferenza saranno un fallimento per la mancanza d’impegno dei paesi ricchi e soprattutto degli Stati Uniti
L’Ecuador denuncia nella Riunione dell’ALBA: il blocco contro Cuba è criminale
Il Ministro degli Esteri dell’Ecuador, Fander Falconi, ha ieri denunciato a L’Avana il prolungato blocco degli Stati Uniti contro Cuba, durante il suo intervento alla chiusura della VIII Riunione dell’ALBA-TCP.
Si tratta di un blocco criminale contro il popolo cubano, ha sottolineato il Ministro delle Relazioni Estere della nazione sudamericana, che ha presieduto la delegazione del proprio paese nell’appuntamento Bolivariano per i Popoli di Nuestra America-Trattato di Commercio dei Popoli (ALBA-TCP).
Falconí ha espresso la sua soddisfazione per la celebrazione del V Anniversario dell’Alleanza nello stesso anno di entrata dell’Ecuador nel meccanismo di integrazione, coincidenza che ha definito storica.
L’Ecuador lotta per un mondo più solidario e giusto, principio affine all’essenza dell’ALBA-TCP, ha ribadito.
Oltre all’adesione dell’Ecuador all’unione regionale, Falconí ha valutato con una speciale rilevanza il recupero del territorio ecuadoriano della Base di Manta, decisione che assume, a suo giudizio, un significato simile all’entrata del suo Paese nell’Alleanza.
Rispetto all’VIII Riunione ha distaccato la concertazione di posizioni su temi trascendentali come il vigoroso rifiuto del golpismo in Honduras e la ferma richiesta della restituzione del presidente legittimo di quella nazione centroamericana, Manuel Zelaya.
Nello stesso modo, per quanto riguarda la dichiarazione circa la Conferenza di Copenaghen sul cambio climatico, ha affermato: “Non si può pretendere che i poveri smettano di respirare, ma si può pretendere che i ricchi consumino meno”.
L’alto funzionario andino ha inoltre elogiato l’entrata in vigore, dal prossimo gennaio, del Sistema di Compensazione Regionale (SUCRE), come uno dei grandi successi dell’ALBA di fronte al solito dominio del dollaro.
L’ALBA-TCP è una forza dinamica autonoma, con influenza nell’arena internazionale, e questo ormai, nessuno può negarlo, ha evidenziato Falconí.
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Il Vertice dell’ALBA è una magnifica riunione ha affermato Raúl
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14 dicembre '09
- Olga Díaz Ruiz - Juan
Diego Nusa Peñalver www.granma.cu
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Con Raúl il presidente venezuelano Hugo Chávez, che con bravi dichiarazioni ha esortato a rafforzare l’ALBA e ad accelerare tutti i suoi progetti da un punto di vista economico, politico e sociale, come contropartita all’attuale offensiva degli Stati Uniti in America Latina.
Il leader bolivariano ha segnalato che l’impero tratta di recuperare il suo cortile posteriore e per questo minaccia i paesi come la Bolivia e il Venezuela, ed in generale l’ALBA.
Interrogato sulla risposta data dal suo governo a proposito del commento della segretaria di Stato degli USA, Hillary Clinton, sui vincoli con l’Iran, Chávez ha risposto che: “Di fronte a queste dichiarazioni diciamo quello che sostiene Evo. Sono chiare minacce, segni del offensiva imperiale. L’indigestione però la soffrono loro. Che si prendano delle pastiglie!”, ha commentato scherzando.
Il presidente boliviano, Evo Morales, ha criticato le dichiarazioni della Clinton, che venerdì scorso ha minacciato il Venezuela e la Bolivia per le loro relazioni con l’antica Persia.
“Gli Stati Uniti non hanno alcuna autorità morale per parlare di terrorismo, quando lo praticano inviando truppe in altri paesi o disponendo basi militari nelle regioni e nei continenti”, ha sostenuto Morales.
ZELAYA HA INVIATO UN SALUTO AL POPOLO E AL GOBERNÓ DI CUBA
La Ministra degli esteri dell’Honduras, Patricia Rodas, alla guida della delegazione del suo paese nel Vertice, ha riferito che il presidente Manuel Zelaya, oltre ad inviare i suoi saluti al popolo ed al governo della nostra fraterna Cuba, è disposto ad ogni tipo i sacrificio per far sì che il colpo di Stato smetta di attentare la speranza democratica di trasformazione sociale dei nostri popoli.
La Rodas ha spiegato che il capo di Stato legittimo dell’Honduras è assolutamente convinto che se la rottura dell’ordine costituzionale aveva l’obiettivo di paralizzare i processi di trasformazione democratica nella regione, non sarà attraverso di lui che l’avversario realizzerà i suoi propositi.
Inoltre ha aggiunto che questo VII Vertice dedicherà un capitolo specifico all’analisi del colpo di Stato in Honduras, ai suoi effetti e alle conseguenze in America Latina.
In un altro momento della sue dichiarazioni ha aggiunto che Zelaya, come presidente della Repubblica, è obbligato a trovare soluzioni per la ricostruzione del filo democratico che è stato spezzato dal regime golpista, per detenere la violazione dei diritti umanai in questa nazione dell’America Centrale.
Il Presidente costituzionale è obbligato, assieme al popolo, ad incontrare il cammino per far sì che non resti impunito il crimine di Lesa Patria, cioè il colpo di Stato militare contro la società.
“I nostri popoli storicamente non sono rimasti statici di fronte alle dittature”, ha ricordato la Rodas, segnalando che l’obbligo è lottare sino alla vittoria.
“È molto importante che il presidente Zelaya ritorni alle sue funzioni, perchè la restituzione del Presidente Costituzionale è il rovescio del colpo di Stato militare. Per noi che crediamo nella democrazia e nella volontà, questo non è il diritto di un presidente: è il diritto di coloro che votano per questo presidente”, ha aggiunto.
Riferendosi al Vertice dell’ALBA, ha segnalato che questo meccanismo d’integrazione e la sua autorità morale continueranno ad essere un bastione.
L’ECUADOR AUMENTA L’IMPORTANZA GEO-POLITICA DELL'ALBA
Il Ministro degli Esteri dell’Ecuador, Fander Falconi, ha ieri sottolineato a L’Avana, il significato dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America (ALBA) come spazio di concertazione politica.
L’ALBA rappresenta un momento di dialogo politico cruciale per l’America Latina, ha affermato il Ministro nel contesto dell’VIII Riunione del meccanismo di integrazione riunito nel Palacio de las Convenciones della capitale cubana.
Falconi, che presiede la delegazione del proprio paese all’appuntamento regionale, ha fatto particolare riferimento alla crisi politica che attraversa l’Honduras in conseguenza del colpo di Stato contro il Presidente legittimo di quella nazione centroamericana, Manuel Zelaya.
Il colpo di Stato in Honduras ci fa ricordare le peggiori epoche vissute nel nostro emisfero, ha evidenziato il Ministro del Paese andino.
Falconi ha inoltre riferito la preoccupazione generata nell’area in conseguenza del recente patto militare siglato tra Washington e Bogotá.
Quando, a metà di quest’anno il Presidente Ecuadoriano, Rafael Correa, entrò nell’ALBA, sottolineò l’importanza di tale gruppo come contrappeso all’ordine internazionale imperante.
Aderiremo all’ALBA per rafforzare “le voci dei paesi che sono decisi a cambiare l’ingiustizia” nei fori internazionali, disse Correa in quell’occasione.
Alcuni ci criticano e dicono che quell’organizzazione è un progetto ideologico, però “l'ALBA è molte più cose, l’ALBA è un progetto d'integrazione energica, l’ALBA è un progetto d'integrazione politica” ha affermato.
Oltre all’Ecuador, il meccanismo è integrato da Cuba, Venezuela, Nicaragua, Bolivia, Honduras, Antigua y Barbuda, Dominica e Saint Vincente e la Granatines.
LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE EVO MORALES
“Questo VIII Vertice dell’ALBA è una nuova esperienza per condividere i processi rivoluzionari in base alla coscienza dei popoli”, ha detto alla stampa accreditata il presidente boliviano, che ha segnalato la necessità di essere preparati, assieme ai nostri popoli, per affrontare qualsiasi aggressione o invasione da parte dell’impero statunitense.
Evo ha sottolineato che i dibattiti di queste importanti riunioni: “Permettono anche di fare esperienze e soprattutto d’impegnarci nella difesa delle nostre nazioni di fronte all’imperialismo yankee”.
“Questa è una lotta storica, dei nostri antenati nel periodo coloniale, nelle repubbliche, durante le dittature militari ed i governi neoliberisti”, ha detto.
Il presidente della Bolivia ha segnalato che adesso ci sono molti processi rivoluzionari in vari paesi e non solo in Cuba, ed ha espresso la certezza che nessuno riuscirà a fermare queste giuste cause, nonostante le minacce e gli avvisi dell’impero, come il colpo di Stato in Honduras.
“La resistenza della Rivoluzione cubana di fronte a Washington ha dato molto coraggio ai popoli della Bolivia e dell’America Latina. Gli Stati Uniti devono cambiare il loro atteggiamento colonial¡sta e paternalistico, sgradevole, se vogliono sviluppare buone relazioni con i loro vicini al sud del Rio Bravo) il fiume Bravo), ma per ora pare che non lo capiscono” ha sottolineato Evo, che ha segnalato: “ In questo nuovo millennio gli USA pensano che continueranno a dominare e ad imporsi sui piccoli paesi, ma al disopra di qualsiasi situazione economica e sociale, manterremo la dignità e la sovranità e le dovranno rispettare”, ha concluso lo statista boliviano.
Fidel segue attentamente la riunione dell’ALBA ha affermato Raúl
Il presidente cubano, Raúl Castro, ha affermato durante l’inaugurazione dell’ VIII Vertice dell’Alba - Alternativa Bolivariana delle Americhe - che Fidel Castro segue “attentamente” la riunione.
“ Vi porto i saluti di Fidel, che sta seguendo attentamente questa riunione”, ha detto Raúl Castro.
Il presidente venezuelano, Hugo Chávez, che ha dichiarato appena giunto in Cuba, che “Fidel sta più bene che mai”, aveva espresso il desiderio che il leader cubano partecipasse alla riunione.
Le prime parole di Raú Castro sono state di congratulazioni per la recente vittoria elettorale del presidente boliviano, Evo Morales, e di condanna del “governo usurpatore e golpista” in Honduras.
“Purtroppo non contiamo sulla presenza fisica di Manuel Zelaya”, ha detto.
La ministra degli Esteri del legittimo governo della Repubblica dell’Honduras, Patricia Rodas, presiede la delegazione del governo honduregno.
Partecipano al Vertice che terminerà lunedì 14, il presidente venezuelano, Hugo Chávez, il boliviano Evo Morales, el nicaraguense Daniel Ortega, ed il ministro degli Esteri ecuadoriano, Fander Falconi.
L’ALBA, creata cinque anni fa a L’Avana da Fidel Castro e da Hugo Chávez, attualmente è formata da Cuba, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Honduras, Dominica, Antigua y Barbudas, Nicaragua e San Vicente y Las Granadinas.
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Dopo gli esperti, riuniti da oggi i ministri degli Esteri e da domani, domenica 13, i Capi di Stato e di delegazione ALBA: VIII Vertice
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12 dicembre '09 - Miguel Maury Herrero www.granma.cu (AIN) | |
La riunione degli esperti che precede l’VIII Vertice dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra América (ALBA), si è svolta nella capitale cubana, con le delegazioni di nove nazioni che integrano questo meccanismo regionale.
L’Hotel Palco, del Palazzo delle Convenzioni de L’Avana ha accolto i rappresentanti di Cuba, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Honduras, Dominica, Antigua y Barbudas, Nicaragua e San Vicente y las Granadinas.
Nell’incontro, il Consiglio Ministeriale dei Programmi Sociali ha esaminato i risultati, i passi avanti e le prospettive degli sforzi realizzati e progettati dall’ALBA nel terreno della salute pubblica, tra gli altri passi di beneficio sociale nella regione.
Il Consiglio Ministeriale di Complemento Economico ha raggruppato gli esperti che hanno valutato lo sviluppo nei settori agricolo, energetico, industriale e minerario, della costruzione e le telecomunicazioni.
La Commissione Politica dell’ALBA si è riunita a sua volta in una delle sale del Palazzo delle Convenzioni de L’Avana.
Oggi questo gruppo proseguirà i lavori a livello dei ministri degli Esteri delle nazioni che integrano il blocco integrazionista, mentre il 13 ed il 14 si svolgerà la riunione dei capi di Stato e di delegazione.
L’VIII Vertice dell’ALBA si realizza a L’Avana su proposta del Presidente Hugo Chávez, quando si compiono cinque anni dalla creazione di questa Alleanza, fondata dallo stesso Chávez e da Fidel Castro, il Comandante in Capo di Cuba
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