HOME INFORMAZIONE | |
DAME di BIANCO DI QUI E DONNE DI BIANCO DI LÀ... Da Santa Rita a Santa Cruz |
|
13 maggio 2010 - Jean-Guy Allard www.granma.cu
|
|
Completa mancanza d’immaginazione o una pedestre applicazione del manuale d’istruzioni?
I funzionari della CIA assegnati alla Bolivia non si sono distinti per la loro originalità nell’inventare un movimento di Donne in Bianco, meticolosamente ricalcato sul modello “Damas de Blanco” seminato tempo fa in Cuba, che non riesce a sfondare.
Sempre dedicata a pubblicizzare gli imbrogli della CIA destinati a destabilizzare i paesi progressisti, l’agenzia di stampa spagnola EFE, fondata dal nonno falangista di José María Aznar, ha annunciato che il 5 maggio il “Movimento delle Donne in Bianco della Bolivia” ha realizzato “una marcia pacifica nell’orientale città di Santa Cruz” per esigere “il rispetto della libertà e dei diritti umani”, di fronte a quella che considerano "una persecuzione del Governo di Evo Morales contro gli oppositori”.
Il Comitato Civico Pro Santa Cruz, riporta EFE, è l’autore della convocazione che, con un comunicato, invita “tutte le donne a far conoscere la loro voce di protesta contro gli abusi del Governo boliviano".
Copia rigorosa delle Dame di Bianco che passeggiano in Cuba, le Donne di Bianco, secondo l’agenzia, “si riuniscono tutti i mercoledì pomeriggio nella cattedrale”.
Quello che l’agenzia spagnola non precisa è che il Presidente di questo Comitato, “inventore” delle Donne in Bianco, è nientemeno che l’imprenditore fascista Branko Marinkovic, fuggito dalla Bolivia vari mesi fa perché accusato dalla procura generale boliviana quale complice e finanziatore di una cellula terrorista smantellata il 16 aprile 2009 mentre preparava un tentativo di attentato contro il Presidente Evo Morales.
Marinkovic, figlio di un nazista croato rifugiato in Bolivia, è capo di FULIDE, un’organizzazione separatista di taglio neonazista, i cui membri esibiscono le svastiche nelle loro manifestazioni Il gruppo appartiene alla "Rete Liberale dell’America Latina" (RELIAL), finanziata e orientata dalla fondazione tedesca Friedrich Naumann Stiftung (FNS).
Questo autentico neonazista, di quelli che hanno cospirato a Santa Cruz da quando Morales ha ottenuto il potere, si trova nel “Nord”, con con Hugo Achá, rappresentante in Bolivia della pseudo-ONG nordamericana Human Rights Foundation, il cui capo a New York, nel momento dell’operazione di Santa Cruz, era il cubano-americano Armando Valladares, socio di Carlos Alberto Montaner, con ampli vincoli con la CIA.
È stato provato che il capo paramilitare della cospirazione, Eduardo Rózsa Flores, era in contatto con l’ex maggiore “faccia dipinta” Jorge Mones Ruiz, dirigente di UnoAmerica che aveva incontrato poche settimane prima che si scoprisse il complotto.
UnoAmerica è diretta da un altro estremista socio dell’intelligenza nordamericana, il venezuelano ultra reazionario Alejandro Peña Esclusa, fanatico oppositore golpista di Hugo Chávez.
UnoAmérica ha sostenuto il capo golpista dell’Honduras Roberto Micheletti, al cui fianco sono apparsi successivamente in gruppo i migliori amici di Miami delle Dame in Bianco, dalla congressista Ileana Ros-Lehtinen, ai principali capoccia mafiosi, oltre a Valladares e Montaner.
Copiate vergognosamente dalle Madri di Plaza de Mayo, i cui figli sono “Desaparecidos”, fatti sparire con l’Operazione Condor, sviluppata dalle dittature militari del cono Sud, con la complicità della CIA, alcuni anni fa è stato creato a Cuba il concetto delle Dame di Bianco, le mogli dei complici remunerati dalla rappresentazione diplomatica nordamericana a L’Avana.
Conforme al manuale di istruzioni della CIA per la creazione artificiale dei “movimenti d’opposizione”, le dette Dame di Bianco e la loro copia a carbone della Bolivia, non solo si vestono de bianco, ma usano anche i codici raccomandati "sullo stato di diritto", "la pace”, “la democrazia e la libertà", anche se i loro appoggi provengono da fonti di terrorismo.
Mentre le Dame di Bianco – che si riuniscono abitualmente nella chiesa di Santa Rita a L’Avana, si mettono in tasca il denaro del noto terrorista di Miami Santiago Álvarez e celebrano l’appoggio che offre loro l’assassino, torturatore e trafficante Luis Posada Carriles, le Donne in Bianco sono le creature di un imprenditore neonazista, che ha reclutato ed appoggiato finanziariamente i paramilitari ungheresi per assassinare il presidente Morales in Bolivia.
E sempre, stanno sempre in stretto contatto con le antenne locali dell’Agenzia Centrale d’Intelligenza, la CIA.
|
|
|