'Mercenaria' ed 'agente della CIA' hanno gridato, in

Brasile, alla blogger cubana Yoani Sanchez: che cosa c'è

di certo in tutto questo?

 

 

23.02.2013 - Josè Manzaneda - Coordinatore Cubainformacion http://www.cubainformacion.tv

http://www.youtube.com/watch?v=TNrwdHdML9Y

 

 

 

Una semplice ricerca in internet circa i primi giorni del tour internazionale della blogger cubana Yoani Sánchez ci offre decine di migliaia di pubblicazioni(1). E, dal momento che anche visiterà altri dieci paesi in 80 giorni, si aspetta che questa incredibile copertura informativa si mantenga o aumenti nel tempo.

Nel primo paese, il Brasile, si succedono le proteste contro di lei da parte delle organizzazioni del Movimento di Solidarietà con Cuba, che sono state squalificate dalla protagonista come "picchetti di estremisti" (2) in una
"strategia terroristica" (3). Queste persone portavano cartelli con accuse molto dirette contro la blogger: essere una mercenaria e agire in consorzio con i grandi poteri mediatici e politici, tra cui la CIA (4). Ma che cosa c'è di certo in tutto questo?

A proposito della prima accusa di agire per denaro, daremo alcuni dati. Dal 2008, e in soli cinque anni, la blogger ha ricevuto oltre 30
premi da importanti gruppi mediatici e fondazioni politiche per i quali ha incassato - solo per questo - un importo molto vicino a  400.000 $ (5). Sono stati premi del Gruppo Prisa, World Economic Forum, del Consiglio per la Libertà di Cuba di Miami o dello stesso Dipartimento di Stato degli Stati Uniti (6).

Inoltre, sono diverse le grandi imprese di comunicazioni che pagano la Sanchez per le sue collaborazioni. Citiamo solo tre: Radio Nazionale di Spagna (7), il quotidiano El Pais, che, secondo alcune fonti, paga circa $ 2000 al mese (8), e la Inter American Press Association
(SIP), che le consegna 6.000 dollari al mese (9) .

Con questi stipendi molto alti, per cui non paga alcuna tassa, sembra sconvolgente che nel suo blog denunci
soffrire difficoltà economica - incluso alimentaria -  a Cuba (10), o che abbia organizzato una raccolta di donazioni online per coprire il suo tour(11).

Sulla seconda delle accuse, di agire per i grandi poteri in ombra, daremo alcuni dati.

Yoani Sanchez ha un rapporto stretto con l'Ufficio Interessi degli Stati Uniti all'Avana, SINA, che ha visitato più volte (12). Foto, video e cablo rivelati da Wikileaks mostrano incontri con diplomatici statunitensi, come lo stesso Capo della SINA
Michael Parmly (13), o il sotto segretario di Stato Bisa Williams (14). Anche con i diplomatici di vari paesi europei, alleati degli Stati Uniti e difensori della linea di sanzioni a Cuba, come la Polonia e la Svezia (15). Nel 2011, un cablo pubblicato da Wikileaks dimostrava che la sua intervista con il presidente Barack Obama, che é stata una notevole spinta mediatica per il suo blog, in realtà non é stata realizzata ad Obama, ma cucinata da funzionari degli Stati Uniti a L'Avana (16).

In questa linea, il suo blog si mantiene libero dall'applicazione del
blocco contro Cuba. Ad esempio, rimane attivo il servizio Paypal per raccogliere donazioni, inaccessibile a persone e ad imprese dell'isola (17).

Ma é un altro importante potere che offre aperta protezione, promozione e finanziamento diretto alla blogger: il potere mediatico. Oltre a diverse collaborazioni per vari grandi media, Yoani Sanchez é, da fine 2012, vice presidente regionale per Cuba della
SIP, l'Inter American Press Association, un cartello padronale che raccoglie 1300 media del continente, e che oggi è il principale fattore d'opposizione politica ai governi di sinistra in America Latina (18). La storia della SIP, nei suoi 70 anni, è caratterizzata dal sostegno alle dittature e ai colpi di stato nel continente(19).


Non c'è da stupirsi che, con con tali sostegni, il suo blog Generazione Y gode di una certa popolarità. Ma ci sono aspetti che fanno riferimento a che questo blog - lungi dall'essere un'iniziativa  individuale ed indipendente - è in realtà una grande operazione internazionale con un ricco equipaggiamento tecnico alle spalle. Ad esempio: ha 18 versioni linguistiche, cosa che non ha neanche il sito delle Nazioni Unite; è ospitato su un server in Germania, la cui larghezza di banda è 60 volte più potente di quello di tutta Cuba (20); ed almeno 50.000 dei suoi seguaci nella rete di Twitter sono in realtà,
account fantasmi o inattivi, che suggerisce l'idea di una strategia di "ciberacarreo" o popolarità fittizia, un servizio specializzato la cui contrattazione ben pochi possono permettersi (21) .

Con tutto questo, molti analisti appuntano alla costruzione - da importanti centri di potere - di un personaggio dell'opposizione con caratteristiche attrattive per i giovani cubani e le persone progressiste del mondo: una giovane donna, utente di social network e politicamente indipendente, che nei suoi racconti estende al mondo le limitazioni e le frustrazioni della popolazione a Cuba.

Yoani Sanchez e i mezzi di comunicazione che la accompagnano insistono, ancora e ancora, su un messaggio centrale: la censura governativa di Internet a Cuba. Tuttavia tacciono diversi elementi: uno, che il suo blog non è chiuso sull'isola; due, che la cattiva connettività Internet a Cuba è un prodotto del blocco degli Stati Uniti (22); tre, che molti
siti web cubani sono stati chiusi per ordine del Dipartimento del Tesoro USA (23), ed altri censurati da aziende come YouTube (24) o Google (25); e quattro, che gli internauti dell' isola non hanno accesso a siti e servizi USA, perché vivono in un paese "proibito" dalla legge degli Stati Uniti. Così lo narrava lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano in una recente visita a L'Avana (26): "Una delle forme del blocco é il blocco delle comunicazioni, che raramente si menziona, ma che è molto importante. Tentando eroicamente di connettermi a Internet nell'hotel (di L'Avana) in cui mi trovo, ho trovato questo cartello che dice ‘You want to enter from a forbidden country’, 'Vuoi entrare da un paese proibito' ".

Nei primi giorni del suo tour, i media hanno cercato di presentare un volto amichevole ed indipendente della blogger Yoani Sanchez, ora vittima non solo del governo cubano, ma anche dei sostenitori di questo in Brasile. E hanno trascurato, per esempio, qualcosa di così importante come il sostegno esplicito della blogger alla politica d'ingerenza ed estorsione politica da parte del governo degli Stati Uniti contro il suo stesso paese: "per ristabilire le relazioni con gli Stati Uniti, (c'è) una serie di requisiti che Cuba devono soddisfare", ha dichiarato (27). Ma il tour di Yoani Sanchez per più di dieci paesi è appena iniziato, e darà luogo, senza dubbio, a molte analisi.

"Io ho pensato, 'che orgoglioso sono di essere quasi compatriota degli abitanti di questo paese proibito', perché la questione è nel chiedersi, 'proibito da chi, proibito perché?'. Forse proibito perché, nonostante tutte le sue contraddizioni e difficoltà resta sempre un esempio di dignità nazionale per gli altri paesi, a volte non considerati, poveri, piccoli, che non hanno diritto al patriottismo perché il patriottismo è il privilegio dei paesi prepotente, dei ricchi, dei potenti, che sono quelli che giudicano gli altri e dettano sentenze. Inoltre proibito dal pericoloso esempio della solidarietà, perché Cuba è stata ed è ancora capace di praticarla, nonostante le sue molto difficili condizioni di vita. " Eduardo Galeano.

 

 

`Mercenaria´ y `agente de la CIA´ gritaron en Brasil a la bloguera cubana Yoani Sánchez: ¿qué hay de cierto en todo ello?

Una sencilla búsqueda en Internet acerca de los primeros días de la gira internacional de la bloguera cubana Yoani Sánchez nos ofrece decenas de miles de publicaciones (1). Y, dado que aún visitará otros diez países en 80 días, se espera que esta increíble cobertura informativa se sostenga o se incremente en ese tiempo.
En el primer país, Brasil, se sucedían las protestas en su contra por parte de organizaciones del Movimiento de Solidaridad con Cuba, que eran descalificadas por la protagonista como “piquetes de extremistas” (2) en una “estrategia terrorista” (3). Estas personas portaban carteles con acusaciones muy directas contra la bloguera: ser una mercenaria y actuar en consorcio con grandes poderes mediáticos y políticos, incluso con la CIA (4). Pero, ¿qué hay de cierto en todo esto?
Acerca de la primera acusación, la de actuar por dinero, daremos algunos datos. Desde 2008, y en apenas 5 años, la bloguera ha recibido más de 30 premios de grandes grupos mediáticos y fundaciones políticas, por los que ha ingresado –solo en este concepto- una cantidad cercana a los 400.000 dólares (5). Han sido premios del Grupo Prisa, del Foro Económico Mundial, del Consejo por la Libertad de Cuba de Miami o del propio Departamento de Estado de los Estados Unidos (6).
Además, son varias las grandes empresas de comunicación que remuneran a Sánchez por sus colaboraciones. Citemos solo tres: Radio Nacional de España (7), el diario El País que, según algunas fuentes, le abona cerca de 2.000 dólares mensuales (8), y la Sociedad Interamericana de Prensa, que le entrega 6.000 dólares al mes (9).
Con estas altísimas remuneraciones, por las que no paga impuesto alguno, parece chocante que en su blog denuncie sufrir penurias económicas –incluso alimentarias- en Cuba (10), o que haya organizado una colecta de donaciones por Internet para sufragar su gira (11).
Sobre la segunda de las acusaciones, la de actuar para grandes poderes en la sombra, daremos algunos datos.
Yoani Sánchez tiene una estrecha relación con la Oficina de Intereses de EEUU en La Habana, la SINA, que ha visitado en numerosas ocasiones (12). Fotografías, videos y cables revelados por Wikileaks muestran encuentros con diplomáticos norteamericanos, como el propio Jefe de la SINA Michael Palmry (13), o la subsecretaria de Estado Bisa Williams (14). También con diplomáticos de varios países europeos, aliados de EEUU y defensores de la línea de sanciones a Cuba, como Polonia y Suecia (15). En 2011, un cable publicado por Wikileaks demostraba que su entrevista al presidente Barack Obama, que supuso un gran espaldarazo mediático para su blog, en realidad no fue realizada a Obama, sino cocinada por funcionarios de EEUU en La Habana (16).
En esta línea, su blog se mantiene libre de la aplicación de las leyes del bloqueo a Cuba. Por ejemplo, mantiene activo el servicio Paypal para cobro de donaciones, inaccesible a personas o empresas de la Isla (17).
Pero es otro importante poder quien ofrece abierta protección, promoción y financiamiento directo a la bloguera: el poder mediático. Además de las colaboraciones para varios grandes medios, Yoani Sánchez es, desde finales de 2012, vicepresidenta regional para Cuba de la SIP, la Sociedad Interamericana de Prensa, un cártel patronal que reúne a 1.300 medios del continente, y que hoy constituye el principal factor de oposición política a los gobiernos de izquierda en América Latina (18). La historia de la SIP, en sus 70 años, está marcada por el apoyo a las dictaduras y los golpes de estado en el continente (19).
No es de extrañar que, con semejantes apoyos, su blog Generación Y goce de cierta popularidad. Pero hay aspectos que apuntan a que este blog –lejos de ser una iniciativa individual e independiente- es en realidad una gran operación internacional con un extenso equipo técnico detrás. Por ejemplo: tiene 18 versiones idiomáticas, algo de lo que no dispone ni siquiera la web de Naciones Unidas; está alojado en un servidor de Alemania, cuyo ancho de banda es 60 veces más potente que el de toda Cuba (20); y al menos 50.000 de sus seguidores en la red Twitter son, en realidad, cuentas fantasmas o inactivas, lo que hace pensar en la existencia de una estrategia de “ciberacarreo” o popularidad ficticia, un servicio especializado cuya contratación muy pocos se pueden permitir (21).
Con todo ello, numerosos analistas apuntan a la construcción -desde importantes centros de poder- de un personaje opositor con rasgos atractivos para la juventud cubana y personas progresistas del mundo: una mujer joven, usuaria de las redes sociales e independiente políticamente, que en sus crónicas extiende al mundo las limitaciones y frustraciones de la población en Cuba.
Yoani Sánchez y los medios que la acompañan insisten, una y otra vez, en un mensaje central: la censura gubernamental a Internet en Cuba. Sin embargo, silencian varios elementos: uno, que su blog no está cerrado en la Isla; dos, que la mala conectividad a Internet en Cuba es producto del bloqueo de EEUU (22); tres, que numerosos sitios web cubanos han sido cerrados por orden del Departamento del Tesoro de EEUU (23), y otros censurados por orden de empresas como YouTube (24) o Google (25); y cuatro, que los internautas de la Isla no tienen acceso a páginas y servicios de EEUU, porque viven en un país “prohibido” por las leyes norteamericanas. Así lo narraba el escritor uruguayo Eduardo Galeano en una reciente visita a La Habana (26): “Una de las formas de bloqueo es el bloqueo de las comunicaciones, que rara vez se menciona, pero que es muy importante. Intentando heroicamente conectarme a Internet en el hotel (de La Habana) en que estoy, me he topado con ese cartelito que dice ‘You want to enter from a forbidden country’, ‘Usted quiere entrar desde un país prohibido’”.
En los primeros días de su gira, los medios han tratado de presentar un rostro amable e independiente de la bloguera Yoani Sánchez, víctima ahora no solo del Gobierno cubano, sino también de sus partidarios en Brasil. Y han pasado por alto, por ejemplo, algo tan relevante como el apoyo explícito de la bloguera a la política de ingerencia y extorsión política del Gobierno de EEUU contra su propio país: "para restablecer relaciones con Estados Unidos, (hay) una serie de requisitos necesarios que Cuba debe cumplir", declaraba (27). Pero la gira de Yoani Sánchez por más de diez países no ha hecho más que empezar, y dará, sin duda, para numerosos análisis.
“Yo pensé, ‘que orgulloso estoy de ser casi compatriota de los habitantes de ese país prohibido’, porque el asunto está en preguntarse, ‘¿prohibido por quién?, ¿prohibido por qué?’. Quizás prohibido porque a pesar de todas sus contradicciones y dificultades sigue siendo un ejemplo de dignidad nacional para los otros países, a veces ninguneados, pobres, pequeños, que no tienen derecho al patriotismo porque el patriotismo es el privilegio de los países mandones, de los ricos, de los poderosos, que son los que juzgan a los demás y dictan sentencia. También prohibido por el peligroso ejemplo de la solidaridad, porque Cuba ha sido y sigue siendo capaz de practicar, a pesar de sus condiciones de vida muy difíciles”. Eduardo Galeano.
 

 

(1) http://es.reuters.com/article/topNews/idESMAE91K02Q20130221

(2) http://www.eluniverso.com/2013/02/21/1/1363/viejo-acto-repudio.html

(3) http://www.elnuevoherald.com/2013/02/19/1411548/yoani-sanchez-ve-estrategia-terrorista.html

(4) http://www.tercerainformacion.es/spip.php?article47685

(5) http://www.rebelion.org/noticia.php?id=137223

(6) http://es.wikipedia.org/wiki/Yoani_S%C3%A1nchez

(7) http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/24612-a-pesar-de-escandalo-de-entrevista-falsa-a-obama-radio-nacional-de-espana-contrata-a-yoani-sanchez

(8) http://www.monde-diplomatique.es/?url=mostrar/pagLibre/?nodo=39be9f06-c0cb-454e-816f-6967ec52d9ce

(9) http://cubaxdentro.wordpress.com/2013/01/07/la-dolce-vita-de-yoani-snchez-infografa/

(10) http://www.elblogoferoz.com/2012/06/28/generacion-y-a-la-distancia-de-un-clic-por-yoani-sanchez/

(11) http://www.cubainformacion.tv/index.php/contrarrevolucion/48126-bloguera-yoani-sanchez-con-cuentas-por-mas-de-400000-euros-hace-colecta-en-internet-para-gira-por-brasil

(12) http://cambiosencuba.blogspot.com.es/2011/12/yoani-sanchez-un-desayuno-de-trabajo-o.html

(13) http://www.eabolivia.com/internacional/5627-wikileaks-desvela-apoyo-a-bloguera-cubana-yoani-sanchez.html

(14) http://www.cubadebate.cu/noticias/2010/12/20/yoani-sanchez-subsecretaria-de-estado-acceso-a-compras-on-line-wikileaks/

(15) http://cambiosencuba.blogspot.com.es/2009/09/yoani-sanchez-romance-la-polonesa.html

(16) http://espanol.upi.com/Politica/2012/01/30/Entrevista-a-Obama-de-la-bloguera-cubana-Yoani-S%C3%A1nchez-ser%C3%ADa-falsa/UPI-20451327949191/

(17) http://www.cubainformacion.tv/index.php/la-columna/213-salim-lamrani/48338

(18) http://www.cubainformacion.tv/index.php/lecciones-de-manipulacion/46710-yoani-sanchez-representara-a-la-sip-cartel-de-los-medios-golpistas-de-america-iun-golpe-a-su-imagen-de-victima

(19) http://www.prensamercosur.com.ar/apm/nota_completa.php?idnota=4508

(20) http://www.redglobe.org/index2.php?option=com_content&task=view&id=2283&Itemid=80

(21) http://www.cubainformacion.tv/index.php/objetivo-falsimedia/41927-demuestran-el-fraude-de-la-popularidad-de-yoani-sanchez-en-twitter

(22) http://www.cubainformacion.tv/index.php/component/content/11960?task=view

(23) http://www.rebelion.org/noticia.php?id=64217

(24) http://www.cubadebate.cu/noticias/2011/01/18/la-felap-condena-cierre-de-canal-de-cubadebate-en-google/

(25) http://www.cubadebate.cu/noticias/2012/06/19/escandalosa-censura-de-google-a-cuba-medios-y-blogueros-de-la-isla-no-pueden-acceder-a-estadisticas/

(26) http://www.cubadebate.cu/noticias/2012/01/16/eduardo-galeano-quiero-ser-prohibido-como-el-pais-donde-estoy/

(27) http://www.elpais.com.uy/130219/ultmo-696904/ultimo-momento/presidentes-latinoamericanos-en-silencio-frente-a-situacion-en-cuba/