2 maggio 2007 - J.G.Allard www.granma.cubaweb.cu (PL) |
Bush intensifica la sua sporca crociata per diffamare Cuba
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Dall’inizio del 2006 vari alti funzionari dell’Amministrazione Bush si stanno dedicando a tempo pieno, con budget milionari, a promuovere un’illusoria campagna internazionale contro Cuba, principalmente in Europa e America, allo scopo di convincere altri paesi ad unirsi agli sforzi tesi ad isolare e a far pressione sull’Isola in accordo con quanto disposto nel Piano Bush di annessione.
Due di questi personaggi strapagati che vivono della favola anticubana hanno percorso mezzo mondo riempiendosi la bocca della retorica brevettata contro l’Isola.
Il "coordinatore per la transizione a Cuba", Caleb McCarry e il segretario assistente di Stato per l’Emisfero Occidentale, Thomas Shannon, sono stati i protagonisti di almeno 26 iniziative specificamente concepite per diffamare Cuba in una dozzina di paesi, sette dell’Europa e cinque dell’America Latina.
I co-presidenti della "Commissione per l’Assistenza a una Cuba Libera", la segretaria di Stato Condoleezza Rice e il segretario al Commercio, il milionario cubano-americano Carlos Gutiérrez, non hanno perso l’occasione per lanciare appelli a una "transizione" a Cuba, buttandosi a capofitto in innumerevoli speculazioni ed invenzioni quando il Presidente di Cuba ha delegato alcune delle sue funzioni a luglio per motivi di salute.
McCarry e Shannon hanno intensificato la loro attività interventista con visite a Stati, interviste e conferenze stampa, videoconferenze, riunioni con diplomatici stranieri negli States e con la pubblicazione di articoli sulla stampa più servile.
Attraverso i canali abituali l’Amministrazione Bush ha stimolato e in molti casi finanziato direttamente eventi indirizzati a diffondere le idee contenute nel Piano Bush e a diffamare grossolanamente Cuba, ai quali molte volte hanno partecipato alti funzionari dell’Amministrazione e del Dipartimento di Stato.
In quest’opera di diffusione di menzogne e calunnie si è distinta la sottosegretaria assistente di Stato per l’Emisfero Occidentale Kirsten Madison, furibonda nemica di Cuba che Bush ha preso dallo staff del "Senatore No" oggi in pensione Jesse Helms. La Madison ha sostituito l’inconfondibile Dan Fisk, altro discepolo di Helms, che è stato catapultato al posto di direttore per l’America Latina nel Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca.
McCarry, svolgendo la sua missione di supportare l’applicazione del Piano Bush per la ricolonizzazione di Cuba, ha sollecitato i funzionari del Dipartimento del Tesoro a punire, attraverso legislazioni extraterritoriali, le nazioni sovrane e le loro compagnie e cittadini che esercitano il diritto ad intrattenere relazioni con Cuba.
McCarry è famoso per essere stato il tecnocrate repubblicano che ha orchestrato da dietro le quinte il golpe contro il legittimo governo di Haiti, attuato alle spalle di Collin Powell con la benedizione del clan Bush.
Thomas Shannon, dalla sua posizione di incaricato dell’Emisfero nel Dipartimento di Stato, ha incorporato sistematicamente il tema Cuba nella sua agenda di discussione permanente con altri paesi del mondo.
Non sono state poche le fesserie commesse da questa "truppa d’elite" di Bush negli ultimi 15 mesi, quando predicavano il loro concetto di "liberazione" annessionistica di Cuba, a forza di affermazioni false o ingannevoli, mentre negli USA scoppiavano gli scandali riguardanti l’utilizzo della tortura a Guantánamo, le carceri segrete della CIA con i suoi voli clandestini e la criminale occupazione dell’Iraq.
Per citare solo alcuni esempi di questa campagna permanente del Dipartimento di Stato, il 17 gennaio 2006 Shannon dichiara in Argentina, attaccando i vincoli di fratellanza tra Cuba, Venezuela e Bolivia che "ci sono paesi già preparati a lavorare con noi".
Il 2 febbraio, durante una conferenza stampa nell’Ambasciata USA a Parigi, confermando senza pudore come i suoi servizi orientano il lavoro dei suoi stipendiati a Cuba, Shannon dichiara che è interesse degli Stati Uniti "creare uno spazio politico all’interno di Cuba".
Il giorno seguente in un’intervista al quotidiano spagnolo El País, esprime di nuovo il desiderio che la presunta transizione sia "rapida". Sottolinea che "si è già visto quello che è successo in Europa dell’Est", un paragone di frequente criticato dai suoi interlocutori europei.
Il 6 febbraio il Dipartimento di Stato convoca in Svezia la conferenza "Cambiamenti democratici a Cuba: Chi sono gli attori?", patrocinata dal Centro Internazionale Olof Palme, dalla pseudo ONG ceca People in Need e dal Comitato Internazionale per la Democrazia a Cuba, tutte quante organizzazioni che ricevono fondi e orientamenti dall’USAID.
Il 3 marzo lo stesso Bush, in un discorso durante la sua visita in India, ripete che "uomini e donne dalla Corea del Nord fino a Myanmar, Siria, Zimbabwe e Cuba anelano la loro libertà".
Il 23 marzo la segretaria di Stato Condoleezza Rice, durante una conferenza stampa nelle Bahamas ammette: "Tutti sanno che abbiamo una situazione speciale con Cuba".
In aprile Caleb McCarry si riunisce a Praga con membri del governo e del Ministero degli Esteri, oltre che con vari dei suoi agenti locali.
Il 24 maggio si pretende di creare negli uffici di Washington del Cuban Freedom Center, dell’agente CIA Frank Calzón, una cosiddetta Associazione delle Nazioni Amiche di una Cuba Democratica.
Partecipa MacCarry, il consulente principale del Burò sui Temi dell’Emisfero Occidentale del Dipartimento di Stato Joaquín Ferrao, i rappresentanti mafiosi Lincoln e Mario Díaz Balart (R-FL) e un assistente della congressista Ileana Ros-Lehtinen, così come gli ambasciatori USA in Ungheria, Repubblica Ceca, Lituania, Slovacchia, insieme a rappresentanti di organizzazioni di Miami legate al terrorismo.
Il 21 giugno il Vertice UE-USA svoltosi a Vienna ha emesso una Dichiarazione Finale dove ha espresso, su invito di Washington, una "profonda preoccupazione per la situazione dei diritti umani a Cuba".
Il 14 luglio, Ileana Ros-Lehtinen confessa al Miami Herald: "La Repubblica Ceca è molto legata agli sforzi degli Stati Uniti per ottenere un sostegno multilaterale finalizzato a rendere più veloce una transizione alla democrazia a Cuba".
Il 1° agosto il segretario al Commercio Carlos Gutiérrez durante la cerimonia d’insediamento del presidente peruviano Alan García, tentando di replicare ai numerosi timori suscitati dal Piano Bush, insiste sul fatto che "gli USA e i cittadini statunitensi non rappresentano una minaccia per la sicurezza delle abitazioni del popolo cubano".
Il 17 il quotidiano argentino Pagina 12 dà la parola a Shannon: "A Cuba stiamo assistendo ad un lento trasferimento di potere", commenta. Assicura che gli USA "non pensano di invadere Cuba" e che "la situazione a Cuba non è un tema bilaterale. È un tema delle Americhe, perchè preoccupa tutta la regione".
Il 17 la pubblicazione digitale del Dipartimento di Stato Washington File informa su una videoconferenza di Shannon di fronte ad un pubblico riunito a Praga al quale dice: gli europei devono rendere chiaro al "regime cubano" che non tollereranno un aumento della repressione.
Il 31, durante una videoconferenza con l’Ambasciata USA nella Repubblica Dominicana, riprende il tema del trasferimento di potere lento.
Il 4 settembre, durante un’intervista al quotidiano franco-canadese Le Soleil segnala: "I paesi democratici come il Canada non hanno rapporti con Cuba e mantengono un’unica posizione per ‘aiutare Cuba’ come già ‘è stato fatto con i paesi dell’Europa dell’Est o con il Sudafrica’".
Alla fine di settembre McCarry visita la Spagna, si riunisce con funzionari del Ministero degli Esteri e con membri della fondazione falangista FAES, di José María Aznar. Esprime la sua convinzione che "la transizione" a Cuba sarà rapida, "non più di 8-10 mesi".
Poi visita la Finlandia dove insiste: "i prossimi mesi" saranno segnati da grandi cambiamenti a Cuba; gli USA e l’Europa devono essere preparati a lavorare insieme nella promozione di una "transizione democratica".
Il 10 ottobre si svolge a Miami il cosiddetto Vertice della Transizione alla Democrazia, co-patrocinata da Jeb Bush (il fratellissimo) e dai congressisti mafiosi dello stato della Florida. Partecipano "delegati" di paesi dell’Europa Orientale reclutati e remunerati da Frank Calzón, Carlos Gutiérrez e dalla vicesegretaria di Stato, Paula Dobriansky.
Il 13, nell’ambito dello stesso evento prefabbricato, il congressista mafioso Lincoln Díaz Balart elogia "il sostegno dell’Europa Orientale" alla "transizione democratica a Cuba", mentre Carlos Gutiérrez chiama a "scalzare dal potere Fidel e Raúl Castro, così come qualsiasi altra persona selezionata dall’attuale regime". Evoca il "modello" Polonia e Repubblica Ceca, aggiungendo "Sudafrica e Cile", i cui vecchi regimi fascisti furono appoggiati per anni dagli Stati Uniti.
Il 28 novembre Carlos Gutiérrez, nato a Cuba da una famiglia batistiana ed emigrato da bambino negli USA con i genitori, dichiara in una tavola rotonda su Energia USA-Polonia: "Le mie origini cubane mi pongono in una condizione unica per parlare francamente sulle ingiustizie commesse nei confronti del popolo cubano". Afferma: "Speriamo che Cuba abbia l’opportunità di apprendere dall’esempio della Polonia".
Il 12 dicembre, in un incontro con la stampa, Mc Carry dichiara che la sua nazione favorisce a Cuba "un vero cambiamento, non un cambiamento graduale".
Il 19 Shannon riappare in Canada, dove si attribuisce il privilegio di assicurare che la nazione del nord condivide "gli stessi desideri" ma "con tattiche differenti".
Il 22 il quotidiano dominicano El Día afferma che "gli USA non vogliono imporre il loro modello a Cuba" ma il detto paese "darà tutto il sostegno politico ed economico necessario" alle "aspirazioni" controrivoluzionarie.
Il 22 il General Accountability Office rivela che la USAID, agendo a favore dei padrini della mafia cubano-americana, è arrivato a dissipare quasi completamente la destinazione dei 65.4 milioni di dollari regalati in un decennio da questo fondo federale per presunte operazioni operazioni a favore della cosiddetta dissidenza, affiliata alla Sezione d’Interesse Nordamericana a L’Avana.
Il 23, il giornale Gainsville Sun conferma che il governo degli Stati Uniti ha inviato per anni milioni di dollari a gruppi che lavorano in Europa per "promuovere la democrazia a Cuba". Aggiunge che "attraverso la Fondazione Nazionale per la Democrazia (NED), più di 200.000 dollari sono arrivati al gruppo People in Need, nella Repubblica Ceca e 771.000 dollari alla rivista spagnola "Incontro della cultura cubana", legata al terrorista Carlos Alberto Montaner.
Il 27 gennaio di quest’anno Shannon offre una videoconferenza nell’Ambasciata degli USA in Perù, dove conferma che gli USA stanno continuando a finanziare la loro rete di informatori a Cuba. Puntualizza: "Dal nostro punto di vista è una politica adeguata al momento".
"SILENZIOSAMENTE ED EFFICACEMENTE"
Il 1º febbraio, durante una visita a Bogotá, Shannon dichiara apertamente, in un’intervista alla Reuters, che Washington ha lavorato "silenziosamente ed efficacemente" per aiutare "l’opposizione cubana" e per convincere altri paesi della "necessità" di una "transizione democratica" nell’Isola.
Il 26 marzo offre una videoconferenza nell’Ambasciata degli USA a Madrid, da Washinton e il 13 aprile pubblica nel quotidiano spagnolo El País commenti sulla recente visita a Cuba del ministro degli Esteri spagnolo, Moratinos. Esprime con la dovuta prepotenza: "Stiamo ancora cercando di comunicarci col Governo spagnolo per conoscere le ragioni di questa visita".
Mentre stiamo scrivendo queste righe McCarry, ripetendo nel 2007 le sue pagliacciate del 2006, sta continuando un giro in 8 paesi europei, tra i quali Danimarca, Svezia, Polonia, Irlanda e Germania, dove ha partecipato ad una grottesca conferenza anticubana da lui stesso finanziata, una sorta di preambolo al Vertice USA-UE.
L’attuale giro di McCarry in Europa fa parte delle costanti e crescenti pressioni degli USA sui paesi dell’Unione Europea affinché appoggino gli sforzi anticubani della detta Amministrazione e particolarmente la politica di "cambio di regime" definita nel Piano Bush.
Poche ore fa ha parlato di fronte ad un selezionato gruppo della sua famiglia mafiosa nel Miami Dade College, predicendo cambiamenti "a breve" in quella che ha chiamato "la crudele dittatura cubana".
La sporca crociata dell’Amministrazione Bush, condotta a colpi di milioni di dollari del contribuente, non cessa di estendersi a dispetto dei sondaggi, che esprimono la ripulsa della maggioranza dei cittadini nei confronti della sterile politica di persecuzione nei confronti di Cuba e della presentazione nel Congresso di varie risoluzioni finalizzate ad un graduale miglioramento dei rapporti tra le due nazioni vicine.
Mentre tutti i mezzi, perfino i più assurdi, vengono usati per non accusare di terrorismo il delinquente internazionale Luis Posada Carriles....i Cinque Cubani che rischiarono la loro vita per cercare di fermare i piani assassini, vengono mantenuti rinchiusi nelle peggiori carceri del paese...
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