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29 marzo 2010 - www.cubadebate.cu 10 Marzo 2010 di Jean-Guy Allard
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Dopo le organizzazioni identificate con la CIA, del terrorista internazionale Luis Posada Carriles, anch’egli agente CIA , è la volta del cosiddetto Comitato per la Protezione dei Giornalisti, con sede a New York, sponsorizzato dalle grandi corporation e chiaramente legato all'intelligence degli Stati Uniti, ad aggiungersi alla campagna mediatica contro Cuba scatenata, nelle ultime settimane, da Miami.
I Dow Jones, Citigroup, American Express, Goldman Sachs & Co. sono tra coloro che fanno regolarmente donazioni al "Committee to Protect Journalists” (CPJ), organizzazione apertamente finanziata dai colossi della stampa come McClatchy Company (proprietari del Miami Herald), Forbes Inc., Bloomberg, CNN, Time Warner e l'Associated Press.
Il CPJ ha appena rilasciato una dichiarazione - diffusa dalla stessa Associated Press - a favore di Guillermo "Coco" Fariñas, delinquente che si pretende "giornalista" e che vive da anni di "rimesse” mafiose.
L'organizzazione con sede all’11 piano del 330 7th Avenue a New York e che presuntamente si dedica a difendere i giornalisti, ha recentemente preso il posto del francese Robert Ménard, di Reporter senza frontiere, che é diventato milionario nello stesso modo e che ora sta godendo del suo nuovo status sul suo yacht, ancorato negli Emirati.
Per dare un solo esempio delle virtù "umanitarie" dei padrini del CPJ; la banca di investimenti Goldman Sachs è appena stata denunciata, in Europa, per aver manipolato le finanze nazionali della Grecia in favore della clientela miliardaria investitrice provocando una disastrosa crisi finanziaria il cui conto dovrà essere sopportato dal contribuente greco.
Anche nella lista dei "benefattori" del gruppo, che pretende predicare il rispetto dei diritti umani, si trova il molto discusso Open Society Institute del magnate George Soros, descritto da James Petras come "uno dei più grandi e rapaci speculatori mondo”.
Ancora più sporco...il CPJ che si preoccupa di Fariñas, ha tra i suoi amplificatori più ferventi un organo di propaganda dello stato nord americano – lo stesso che mantiene circa 200 prigionieri in gabbie di tortura a Guantanamo – tale come Radio Free Europe, Radio Liberty, Voice of America e addirittura invenzioni tanto appiattite alla versione USA della libertà di stampa come la mafiosa Radio-TV Martí.
L'ultimo intervento del CPJ contro Cuba è caratteristica delle manovre propagandistiche dispiegate dalla CIA, con sempre più frequenza, in situazioni che privilegia nello scenario della guerra sporca contro l’America Latina.
Quando la CIA mediatizza lamorte che ha programmato
Recentemente, la CIA aveva tutto pronto, già prima che avvenisse, il suo piano per mediatizzare la morte di Orlando Zapata che i suoi stessi servizi convertiono in un "dissidente" ed il cui suicidio, per sciopero della fame, aveva programmato.
Il coro delle diverse depandance "informative" dell'Agenzia e del Dipartimento di Stato ha generato immediatamente - secondo lo strumento di ricerca Google - la pubblicazione, in più di 2000 mezzi stampa, di tutta una serie di interventi le cui caratteristiche dimostrano un piano propagandistico ben pianificato.
El Nuevo Herald di Miami, che la CIA usa come nave madre in questo tipo di operazione, insieme a El Pais di Madrid e alle agenzie EFE e AFP, ha diretto il concerto di attacchi, assistendo tutte le organizzazioni sovvenzionate dall’USAID e da tempo già concertate per questo golpe mediatico.
Il Direttorio Democratico Cubano (DDC) di Miami, archetipo della falsa ONG sovvenzionata da Washington a colpi di milioni, fu forse il più stridente dei partecipanti in un gigantesco show che è stato ripreso, in maniera fulminante, da tutta la ragnatela di aggressione mediatica preparata, istruita e guidata dai diversi meccanismi affiliati.
In questo show "anticastrista", si sono uniti in una perfetta sincronizzazione la Fondazione Nazionale Cubano-Americana, il chiamato Consiglio per le Libertà di Cuba i cui membri, tutti simpatizzanti del terrorismo contro l'Isola, si sono anche distinti, nello scorso anno, per il loro sostegno alla dittatura honduregna.
Allo stesso modo, apologeti di Roberto Micheletti come la congressista Ileana Ros-Lehtinen, l’"intellettuale" CIA di professione Carlos Alberto Montaner(scrittore e giornalista), che hanno applaudito la polizia assassina della dittatura, apparivano "spontaneamente" per "difendere i diritti umani".
Cosa che hanno fatto al lato degli abituali protagonisti degli show “anticastristi”: come il terrorista Angel De Fana, Silvia Iriondo e Ramon Saul Sanchez, tutti collaboratori di primo piano della CIA.
Sanchez che ha pianto riferendosi a Zapata non ha voluto ricordare il suo passato di sicario con Omega 7, quando ordinò a Pedro Remon di assassinare l’esiliato Eulalio José Negrin, davanti a suo figlio di 12 anni, il 25 novembre 1979.
Ma il colmo è stato quando lo stesso Luis Posada Carriles si é esibito a Miami, davanti alle telecamere del mafioso Canale 41, dopo un corteo di circa 500 fanatici che El Nuevo Herald ha valutato in 5000.
Si presume che come organo della mafia locale, il Canale 41 non ignora che Posada è l'uomo che ha ordinato la morte, nel 1976, di 73 innocenti nell’esplosione di un aereo di linea della Cubana, che ordinò ai suoi sbirri della DISIP, a Caracas, di trattare a calci nel ventre le donne in gravidanza, che trafficò armi e droga in quello che dopo fu chiamato lo scandalo Iran-Contras e che ha ordinato gli attentati assassini dell'Avana, 1997.
Tuttavia, di fronte al monumento dei mercenari della Brigata 2506 della Baia dei Porci, operazione per la quale era stato contrattato come sbirro, il vecchio assassino ha dichiarato, riferendosi a Zapata che si "univa al dolore dei cubani per la morte di questo eroe”.
La cosiddetta "grande stampa", scritta, televisiva o radiofonica, è solo la parte più visibile della macchina imperiale di ingerenza che configurano, oltre ai loro stessi servizi di spionaggio, le filiali della NED, la Freedom House, l’Istituto Repubblicano Internazionale (IRI), il National Democratic Institute (NDI), il Development Alternatives Inc. (DAI), le "fondazioni" europee e pseudo ONG come Reporter Senza Frontiere e similari.
L'inganno sistematico praticato da questi organi di comunicazione eretti in monopoli dell’informazione nel corso di vari decenni di autentica cospirazione, con la collaborazione attiva e colpevole delle agenzie di stampa "internazionali", é diventato il fenomeno più pernicioso della lotta del capitale per garantire la sua sopravvivenza. Una lotta guidata e rigorosamente controllata da un impero insaziabile, aggressivo e insidioso che mai intende la voce della ragione salvo quando i popoli gliela impongono.
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